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Peter Gabriel

Peter Gabriel: Il Visionario della Musica Rock e Beyond

L’Inizio di un Viaggio Musicale Straordinario

Peter Brian Gabriel nasce il 13 febbraio 1950 a Chobham, un piccolo villaggio nel Surrey, Inghilterra. Fin da bambino, dimostra una spiccata sensibilità per la musica, grazie all’influenza della madre, una musicista, e del padre, un ingegnere elettronico. Crescendo, sviluppa una passione per il rock e il rhythm & blues, ma è il progressive rock a catturare la sua immaginazione.

Nel 1967, insieme ad alcuni compagni della Charterhouse School, fonda i Genesis, una band che inizialmente mescola folk, rock e influenze psichedeliche. L’uscita del loro primo album, From Genesis to Revelation (1969), passa inosservata, ma è con Trespass (1970) che la band comincia a delineare il proprio sound distintivo.

Genesis: Il Teatro e l’Avanguardia del Progressive Rock

Tra il 1971 e il 1974, i Genesis si affermano come una delle band più innovative della scena progressive rock. Nursery Cryme (1971), Foxtrot (1972), Selling England by the Pound (1973) e soprattutto The Lamb Lies Down on Broadway (1974) rappresentano una continua evoluzione stilistica. Gabriel si distingue per la teatralità delle sue performance: travestimenti eccentrici, maschere e una narrazione surreale che trasforma i concerti in vere e proprie opere d’arte.

Tuttavia, le tensioni interne crescono, e nel 1975 Peter Gabriel annuncia la sua uscita dalla band. La decisione è dettata dal desiderio di libertà artistica e dalla necessità di dedicarsi alla famiglia, specialmente dopo la nascita della sua prima figlia.

La Svolta Solista: Innovazione e Sperimentazione

Nel 1977 esce il suo primo album solista, Peter Gabriel, noto anche come Car, prodotto da Bob Ezrin. Il disco segna un distacco netto dal progressive rock dei Genesis, abbracciando sonorità più oscure e sperimentali. Il singolo “Solsbury Hill” diventa immediatamente un classico, raccontando in modo metaforico la sua uscita dalla band.

Seguono altri due album omonimi, Peter Gabriel (Scratch) (1978) e Peter Gabriel (Melt) (1980), quest’ultimo contenente la potente “Games Without Frontiers” e la cupa “Biko”, un tributo all’attivista sudafricano Steve Biko. Gabriel si impone come artista impegnato, con una forte attenzione ai diritti umani e alla politica internazionale.

Con il quarto album, Security (1982), esplora ulteriormente le percussioni e i suoni etnici, anticipando l’interesse per la world music. Il brano “Shock the Monkey” diventa un successo grazie anche a un videoclip innovativo, rafforzando la sua reputazione di pioniere nell’uso della musica visiva.

Il Successo Mondiale: “So” e la Consacrazione

Nel 1986, Peter Gabriel pubblica So, l’album che lo consacra definitivamente come artista di fama mondiale. Con la produzione di Daniel Lanois, So mescola pop sofisticato, world music e rock sperimentale. Il singolo “Sledgehammer” diventa un fenomeno globale, grazie a un video rivoluzionario che vince numerosi premi, incluso il MTV Video Music Award per il miglior video dell’anno.

L’album include anche “Red Rain”, “Big Time” e “Don’t Give Up”, un duetto emozionante con Kate Bush. Il successo di So porta Gabriel a un tour mondiale trionfale e a una maggiore esposizione mediatica.

Real World Records e l’Impegno per la World Music

Nel 1989, Gabriel fonda la Real World Records, un’etichetta dedicata alla promozione della world music e alla scoperta di artisti provenienti da ogni angolo del pianeta. Il suo interesse per le culture musicali del mondo si manifesta anche con il festival WOMAD (World of Music, Arts and Dance), che diventa un punto di riferimento per l’incontro tra diverse tradizioni sonore.

L’album Us (1992) prosegue sulla scia di So, con brani intensi come “Digging in the Dirt”, “Steam” e “Blood of Eden”. Tuttavia, il periodo segna anche una fase difficile per Gabriel a livello personale, con il divorzio dalla moglie Jill Moore.

Il Cinema, le Colonne Sonore e l’Impatto Culturale

Parallelamente alla carriera musicale, Gabriel si dedica alla composizione di colonne sonore. Il suo lavoro più celebre è Passion (1989), colonna sonora del film L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. Il disco è un capolavoro che unisce sonorità mediorientali e strumenti tradizionali, influenzando profondamente la world music contemporanea.

Negli anni seguenti, continua a sperimentare con la tecnologia e l’arte visiva, collaborando con registi, artisti e sviluppatori di software per creare esperienze interattive.

Il Ritorno e la Legacy: “Up” e Oltre

Dopo un lungo silenzio discografico, nel 2002 Gabriel pubblica Up, un album complesso e introspettivo che affronta temi come la vita, la morte e la tecnologia. Brani come “Signal to Noise” e “Sky Blue” dimostrano la sua continua voglia di innovazione.

Negli anni successivi, pubblica Scratch My Back (2010) e New Blood (2011), due album di reinterpretazioni orchestrali, e continua a portare avanti il suo impegno per i diritti umani attraverso Amnesty International e altre organizzazioni.

L’Influenza e l’Eredità di Peter Gabriel

Peter Gabriel ha lasciato un’impronta indelebile nella musica contemporanea. Con il suo stile visionario, ha ridefinito il rapporto tra rock, tecnologia e arte visiva, aprendo la strada a generazioni di artisti. Il suo lavoro con i Genesis, la carriera solista e il contributo alla world music lo rendono una figura unica e insostituibile.

Con il recente album i/o (2023), Gabriel dimostra ancora una volta la sua capacità di evolversi, mantenendo intatta la sua essenza artistica. La sua carriera è un viaggio continuo tra innovazione e profondità emotiva, un percorso che continua ad affascinare e ispirare milioni di fan in tutto il mondo.

 

DISCOGRAFIA

curiosità

. Il casco da fiore e i costumi stravaganti

Durante i primi anni con i Genesis , Gabriel ha iniziato a usare costumi eccentrici per catturare l’attenzione del pubblico. Uno dei più iconici fu il casco da fiore che indossò durante l’esecuzione di Supper’s Ready . L’idea gli è venuta mentre esplorava un negozio di costumi a Dublino. Il pubblico rimase sbalordito ei suoi travestimenti divennero una parte essenziale dei concerti della band

Il significato segreto di “Solsbury Hill”

“Solsbury Hill” è una delle canzoni più amate di Peter Gabriel, ma molti non sanno che racconta il suo tormentato addio ai Genesis . La canzone parla di un’esperienza quasi mistica che ebbe sulla collina di Solsbury, vicino a Bath, dove si sentì libero di seguire il proprio percorso artistico. Il testo descrive il conflitto tra sicurezza e libertà, rappresentando il suo desiderio di lasciare la band per seguire la propria visione musicale.

Il fallimento della prima colonna sonora

Prima del celebre lavoro per L’Ultima Tentazione di Cristo di Scorsese ( Passion ), Gabriel compone una colonna sonora per un altro film, Birdy di Alan Parker. Tuttavia, il regista inizialmente rifiutò gran parte del materiale perché troppo sperimentale. Gabriel dovette riadattare pezzi dai suoi album precedenti per completare il progetto.

Il tour “tecnologico” di Growing Up

Per il tour del 2002-2003, Peter Gabriel ideò un palco rotante che simulava una giostra, facendolo esibire in una sfera gigante trasparente durante Growing Up . L’idea era di rappresentare il ciclo della vita e dell’evoluzione umana. Il risultato fu uno dei tour più spettacolari e innovativi della sua carriera.

Il legame con Amnesty International

Gabriel è stato un pioniere nell’uso della musica per il cambiamento sociale. Il suo impegno con Amnesty International ha portato alla creazione del festival Human Rights Now! nel 1988, dove si esibì con Bruce Springsteen, Sting e Tracy Chapman, portando l’attenzione globale sulle violazioni dei diritti umani.

Il ruolo chiave nell’invenzione di MTV

Il video di Sledgehammer (1986) è ancora oggi uno dei più innovativi della storia di MTV. Con la sua animazione in stop-motion realizzata dallo studio Aardman (creatori di Wallace & Gromit) , ha rivoluzionato il modo in cui i video musicali venivano concepiti. Fu il video più trasmesso nella storia di MTV !

libri

Peter Gabriel. Le storie dietro le canzoni

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Peter Gabriel, icona del rock e pop, con una carriera solista di oltre quattro decenni, ha prodotto 10 album, 4 colonne sonore e circa 200 canzoni. "Le storie dietro le canzoni" analizza dettagliatamente la sua produzione, includendo materiale inedito.

Not one of us

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Peter Gabriel, poliedrico artista, con Genesis e da solista, unisce passione per natura, arte e tecnologia. Successo negli anni '80 con "Sledgehammer". Impegnato socialmente, maestro della multimedialità. Un libro esplora la sua vasta carriera.

Le canzoni di Peter Gabriel

Il libro esplora i testi di Peter Gabriel, evidenziando fonti d'ispirazione, temi ricorrenti e artifici retorici. Mostra la sua capacità di fondere alta cultura con ritmi popolari e narrazioni coinvolgenti.

The lamb. Il percorso del «lamb»

L'analisi di Lorenzo Barbagli su "The Lamb" di Peter Gabriel, arricchita dalle influenze di Gabriel e dalle teorie di Joseph Campbell, offre una nuova prospettiva per comprendere questo album controverso.