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Roxy Music

Roxy Music band

Una storia di Glamour, Avanguardia e Innovazione

Nella vivace scena musicale degli anni ’70, pochi gruppi hanno avuto un impatto così straordinario come i Roxy Music. La loro fusione di estetica glam, sonorità sperimentali e un senso di teatralità ha trasformato non solo il panorama musicale, ma anche la cultura popolare. I Roxy Music sono stati pionieri, spingendo i confini di ciò che la musica rock poteva essere, e lasciando un’eredità che continua a risuonare ancora oggi. Questa è la storia di una delle band più innovative e stilisticamente eclettiche della storia del rock, i Roxy Music.

Le Origini: L’Incontro tra Arte e Musica

I Roxy Music si formano nel 1970, in un periodo in cui il rock stava cercando nuove direzioni e orizzonti artistici. Il fondatore del gruppo, Bryan Ferry, aveva una formazione accademica in arte ed era fortemente influenzato dalle avanguardie artistiche del ‘900. Nato a Washington, nella contea di Durham, il 26 settembre 1945, Ferry frequentò la Newcastle University, dove studiò con Richard Hamilton, uno dei pionieri del movimento della Pop Art. Il suo interesse per la fusione di estetica visiva e musica sarebbe diventato uno dei segni distintivi dei Roxy Music.

Dopo aver suonato in diverse band locali, Ferry si trasferisce a Londra con l’idea di formare un gruppo che unisce arte e musica in modo innovativo. Incontrò il sassofonista Andy Mackay, che condivideva con lui un background classico e un amore per la sperimentazione. Mackay, a sua volta, presentò Ferry al musicista e ingegnere del suono Brian Eno, un genio eccentrico e visionario che sarebbe diventato una figura fondamentale nei primi anni della band. A completare la formazione iniziale dei Roxy Music c’erano il chitarrista Phil Manzanera, il batterista Paul Thompson e il bassista Graham Simpson.

Il debutto: “Roxy Music” (1972)

Nel 1972, i Roxy Music pubblicarono il loro omonimo album di debutto, che subito catturò l’attenzione del pubblico e della critica per la sua miscela unica di rock, glam, art pop e sperimentazione elettronica. L’album, che includeva brani come “Virginia Plain” e “Re-Make/Re-Model” , segnò un netto dal distacco dalle convenzioni del rock dell’epoca. Il sound era audace, pieno di riferimenti colti e complessi arrangiamenti sonori, ma allo stesso tempo accessibile grazie alla voce calda e romantica di Bryan Ferry.

Visivamente, i Roxy Music non erano meno straordinari. In un’epoca in cui il glam rock di artisti come David Bowie e Marc Bolan stava diventando popolare, i Roxy Music portarono il concetto di estetica a un nuovo livello. Gli abiti eccentrici di Ferry, combinati con il trucco esagerato di Eno e una grafica visivamente lussureggiante, catturarono l’immaginazione del pubblico. L’immagine della band era tanto importante quanto la loro musica.

Il Successo Commerciale e le Prime Tensioni

Il secondo album, “For Your Pleasure” (1973), consolidò il successo della band e li spinse verso una maggiore notorietà. Questo album era ancora più sperimentale del primo, con Eno che giocava un ruolo fondamentale nella creazione di suoni elettronici che sembravano provenire da un altro mondo. Brani come “Do the Strand” e “In Every Dream Home a Heartache” sono esempi di come i Roxy Music riuscissero a combinare il glamour con un senso di alienazione e distacco.

Tuttavia, durante la lavorazione di questo album, le tensioni iniziarono a emergere tra Ferry ed Eno. Entrambi avevano personalità forti e idee molto diverse su quale direzione la band avrebbe dovuto prendere. Ferry, che vedeva i Roxy Music come un veicolo per la sua visione estetica e musicale, iniziava a sentirsi minacciato dall’influenza crescente di Eno. Dopo “For Your Pleasure” , Eno lasciò la band per intraprendere una carriera solista, segnando una delle prime svolte decisive nella storia dei Roxy Music.

La Metamorfosi senza Eno: “Stranded” e “Country Life”

L’uscita di Brian Eno non segnò la fine della sperimentazione sonora per i Roxy Music, ma piuttosto un cambiamento di focus. Il terzo album, “Stranded” (1973), vede la band spostarsi verso un suono più accessibile, pur mantenendo il loro approccio artistico unico. Ferry divenne il centro creativo del gruppo, e la sua visione di una musica che combinava romanticismo, malinconia e glamour divenne sempre più evidente.

Brani come “Street Life” e “Mother of Pearl” hanno dimostrato che i Roxy Music potevano produrre canzoni pop accattivanti senza sacrificare la loro vena artistica. “Stranded” fu un successo commerciale e di critica, raggiungendo il numero uno delle classifiche nel Regno Unito. Allo stesso tempo, la band continuava a sviluppare la propria estetica visiva, con le copertine degli album che diventavano icone della cultura pop. Il modello Amanda Lear appare sulla copertina di “For Your Pleasure” , mentre la controversa immagine di due donne in lingerie su “Country Life” (1974) suscitò scalpore.

“Country Life” rappresenterà un ulteriore passo avanti nel raffinamento del suono della band. Mentre i brani continuavano ad esplorare temi complessi ea utilizzare arrangiamenti sofisticati, c’era anche una maggiore attenzione alla forma canzone tradizionale. Pezzi come “The Thrill of It All” e “All I Want Is You” dimostrarono che i Roxy Music potevano essere sofisticati e allo stesso tempo commercialmente appetibili.

L’Ascesa di Bryan Ferry come Icona

Durante questo periodo, Bryan Ferry iniziò a distinguersi non solo come leader dei Roxy Music, ma anche come una figura solista di rilievo. Il suo stile vocale unico, insieme alla sua immagine da dandy decadente, lo resero una delle icone più riconoscibili degli anni ’70. Parallelamente alla sua carriera con i Roxy Music, Ferry pubblicò un album solisti che esploravano il lato più romantico e sofisticato del suo repertorio musicale. I suoi dischi solisti, come “These Foolish Things” (1973) e “Another Time, Another Place” (1974), erano pieni di cover di classici pop e rock, reinterpretati con il suo inconfondibile tocco elegante e malinconico.

Questa dualità tra la carriera solista di Ferry e il lavoro con i Roxy Music portò una maggiore complessità nella dinamica della band. Sebbene i membri del gruppo continuassero a contribuire con idee innovative, Ferry divenne sempre più il fulcro della creatività, e il suo controllo sulla direzione musicale del gruppo si fece più marcato.

La Pausa e il Ritorno: “Manifesto” e “Flesh + Blood”

Dopo l’uscita di “Siren” nel 1975, che conteneva il grande successo “Love Is the Drug” , i Roxy Music decisero di prendersi una pausa. Bryan Ferry si concentrò sulla sua carriera solista, mentre i membri della band esploravano altri progetti. Sembrava che la storia dei Roxy Music fosse giunta a una fine prematura, ma nel 1979, la band fece un trionfale ritorno con “Manifesto” .

Questo album segnò un cambiamento significativo nel suono della band. Influenzati dall’ascesa della disco music e del punk rock, i Roxy Music si reinventarono ancora una volta. Le atmosfere più dure e sperimentali dei primi dischi lasciano spazio a un suono più elegante e radiofriendly. Brani come “Dance Away” e “Angel Eyes” dimostrarono che i Roxy Music erano ancora capaci di produrre hit di successo.

L’album successivo, “Flesh + Blood” (1980), consolidò questa nuova direzione. Con un suono più morbido e levigato, l’album presentava brani come “Over You” e “Oh Yeah” , che divennero immediatamente dei successi. Sebbene alcuni critici lamentassero la perdita dell’energia sperimentale dei primi anni, “Flesh + Blood” fu un enorme successo commerciale, ei Roxy Music si affermarono come una delle band più importanti della scena musicale britannica.

“Avalon”: Il Capolavoro Finale

Il 1982 vide l’uscita di quello che sarebbe diventato l’ultimo album in studio dei Roxy Music, “Avalon” . Considerato da molti come il capolavoro della band.

La produzione dell’album era impeccabile, grazie all’attenzione meticolosa ai dettagli e alla ricerca di suoni raffinati. Bryan Ferry, ormai al massimo della sua maturità artistica, lavorò a stretto contatto con il produttore Rhett Davies per creare un suono morbido e avvolgente che fosse allo stesso tempo moderno e senza tempo.

Nel 2001, la band si riunì per un tour celebrativo, e nel 2019 furono introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame, riconoscendo il loro contributo indelebile.

Conclusione

La storia dei Roxy Music è una storia di creatività senza compromessi, di trasformazioni costanti e di una fusione unica tra musica e arte visiva. La loro eredità vive ancora oggi, non solo attraverso la loro musica, ma anche attraverso l’influenza che hanno esercitato su intere generazioni di artisti. I Roxy Music hanno dimostrato che il rock può essere sofisticato, glamour, sperimentale e accessibile allo stesso tempo, lasciando un segno indelebile nella cultura popolare e nella storia della musica

Titolo dell’albumAnno di pubblicazioneDescrizione
Roxy Music1972Album di debutto che introduce il sound unico della band: un mix di glam rock, art rock e pop, con influenze dal cabaret e dalla musica classica.
For Your Pleasure1973Secondo album, ancora più sperimentale del primo. Contiene la celebre canzone “Love is the Drug” e consolida l’immagine androgina e provocatoria della band.
Stranded1973Un album più rock e diretto rispetto ai precedenti, con un suono più grezzo e meno elaborato. Include la hit “Street Life”.
Country Life1974Un disco più melodico e accessibile, con influenze country e folk. Contiene la famosa cover di “John, I’m Only Dancing” dei Bee Gees.
Siren1975Ultimo album con la formazione classica, caratterizzato da un sound più raffinato e sofisticato.
Manifesto1979Dopo una pausa, la band torna con un suono più elettronico e dance, influenzato dalla new wave.
Flesh + Blood1980Album più commerciale, con un sound più pop e orecchiabile.
Avalon1982Ultimo album in studio della band, caratterizzato da un sound sofisticato e romantico.

curiosità

  • Un mix esplosivo di generi: I Roxy Music non si sono mai limitati a un singolo genere musicale. Nel loro sound si intrecciavano rock, pop, elettronica, jazz e persino elementi classici, creando un mix unico e innovativo.
  • L’influenza di Brian Eno: Brian Eno, membro fondatore, ha portato un contributo fondamentale alla sperimentazione sonora della band. Le sue tecniche di produzione e l’uso di sintetizzatori hanno influenzato profondamente il sound dei Roxy Music e, più in generale, la musica elettronica.
  • L’estetica glam: Sebbene spesso associati al movimento glam rock, i Roxy Music si distinguevano per un approccio più sofisticato e intellettuale. L’immagine elegante e androgina di Bryan Ferry, unita ai costumi sgargianti e alle performance teatrali, ha contribuito a creare un’estetica unica e memorabile.
  • La collaborazione con Andy Warhol: La band ha avuto un legame stretto con il mondo dell’arte, collaborando con artisti come Andy Warhol per la realizzazione delle copertine dei loro album.
  • L’evoluzione del sound: Nel corso degli anni, il sound dei Roxy Music si è evoluto, passando da un approccio più sperimentale e psichedelico degli esordi a un suono più raffinato e pop.
  • L’impatto sulla musica: I Roxy Music hanno influenzato in modo significativo la musica successiva, ispirando band come Duran Duran, Japan e Tears for Fears.
  • La carriera solista di Bryan Ferry: Dopo lo scioglimento dei Roxy Music, Bryan Ferry ha intrapreso una carriera solista di grande successo, mantenendo vivo lo spirito della band.
  • Il nome “Roxy Music” deriva da un negozio di dischi di seconda mano a New York.
  • Brian Eno è stato un membro fondamentale della band solo nei primi album, ma la sua influenza si sente ancora oggi nella loro musica.
  • Il singolo “Virginia Plain” fu un successo inaspettato, lanciando la carriera dei Roxy Music.
  • L’album “Avalon” è considerato il loro capolavoro, un perfetto connubio tra pop e sofisticatezza.
  • Bryan Ferry è noto per la sua eleganza e il suo stile raffinato, che lo hanno reso un’icona della moda.

libri

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Fra il 1972 e il 1982, i Roxy Music crearono otto album unici, mescolando glamour, versatilità musicale e arte visiva

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