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Lemmy 02

Motörhead

Velocità, Ribellione e Rock ‘n’ Roll

I Motörhead sono una delle band più iconiche nella storia del rock, pionieri di un suono aggressivo e velocissimo che ha influenzato generazioni di musicisti, dal punk al metal estremo. La loro miscela unica di hard rock, punk e heavy metal, unita alla figura carismatica e inconfondibile del frontman Lemmy Kilmister, ha segnato una strada tutta loro, lontana dalle convenzioni e dalle mode. Il motto della band, “Tutto più rumoroso di tutto il resto”, non era solo una frase accattivante, ma una vera e propria filosofia di vita e musica.

Questa è la storia dei Motörhead: di una band che ha sempre fatto le cose a modo suo, senza compromessi, e che ha trasformato il rock con una velocità inarrestabile e un’attitudine senza precedenti.

Lemmy e l’Alchimia del Rock

La storia dei Motörhead inizia inevitabilmente con Lemmy Kilmister. Nato come Ian Fraser Kilmister il 24 dicembre 1945 a Stoke-on-Trent, in Inghilterra, Lemmy crebbe con un amore viscerale per il rock ‘n’ roll. Già adolescente, era affascinato dal suono grezzo e ribelle di artisti come Little Richard, Chuck Berry e The Beatles, e passò la sua giovinezza tra una band e l’altra, sempre alla ricerca del suono giusto.

Prima di fondare i Motörhead, Lemmy era già noto per aver suonato il basso negli Hawkwind , una band di rock psichedelico e space rock famosa negli anni ’70. Lemmy si unì agli Hawkwind nel 1971, e il suo stile di suonare il basso, più vicino a una chitarra ritmica, divenne uno dei marchi distintivi del loro suono. Tuttavia, i suoi anni con gli Hawkwind furono turbolenti. Lemmy era notoriamente amante delle droghe, ma mentre i membri della band erano dediti agli allucinogeni, Lemmy preferiva le anfetamine. Nel 1975, durante un tour in Canada, venne arrestato per possesso di sostanze stupefacenti, e ciò portò al suo licenziamento dalla band.

Questo evento potrebbe essere stato una battuta d’arresto per chiunque altro, ma per Lemmy fu solo l’inizio di qualcosa di molto più grande. Determinato a formare la sua band, una band che sarebbe stata più veloce, più rumorosa e più pesante di qualsiasi altra, Lemmy fondò i Motörhead. Il nome venne ispirato dall’ultimo brano che aveva scritto per gli Hawkwind, e che significava “speed freak” (appassionato di velocità, nel senso sia di moto che di droghe).

La nascita dei Motorhead e i primi anni Duri (1975-1977)

Con i Motörhead, Lemmy voleva creare una band che mescolasse l’energia del rock ‘n’ roll classico con la potenza e la velocità del metal nascente. Il primo tentativo di formare la band includeva Larry Wallis (ex membro dei Pink Fairies) alla chitarra e Lucas Fox alla batteria. Questo trio iniziale però non era stabile: Fox venne presto sostituito da Phil “Philthy Animal” Taylor alla batteria, e Eddie Clarke si unì alla chitarra. Questa formazione – Lemmy, Clarke e Taylor – è considerata la formazione classica dei Motörhead.

I primi anni non furono facili. Nel 1976, la band registrò un album per la United Artists, ma la casa discografica si rifiutò di pubblicarlo, considerandolo un fallimento commerciale. Il disco, intitolato “On Parole” , sarebbe stato pubblicato solo anni dopo. Nonostante le difficoltà, Lemmy non si arrese. La band ha iniziato a suonare ovunque, costruendo lentamente una fanbase grazie ai loro concerti elettrizzanti e alla loro dedizione senza compromessi alla musica più veloce e rumorosa possibile.

Nel 1977, proprio mentre stavano per sciogliersi, la band ricevette un’offerta dall’etichetta Chiswick Records per registrare un singolo. Invece di fare solo una traccia, i Motörhead incisero un intero album in soli due giorni. Questo disco, intitolato “Motörhead” , uscì nello stesso anno e salvò la band dall’oblio. Sebbene il disco non fosse un successo commerciale immediato, gettò le basi per quello che sarebbe venuto dopo.

L’Ascesa: “Overkill” e “Bomber” (1979)

Il 1979 fu l’anno che cambiò tutto per i Motörhead. Dopo aver firmato con la Bronze Records, la band registrerà due album che definirono il loro suono e li resero delle star: “Overkill” e “Bomber” .

“Overkill” , pubblicato nel marzo 1979, fu un’esplosione di energia e velocità, con Lemmy, Clarke e Taylor che suonavano una velocità mozzafiato. La title track, con il suo doppio assalto di batteria e riff aggressivi, divenne uno dei brani più iconici della band. L’album si consolidò nei Motörhead come una delle band più potenti e innovative della scena rock britannica.

Pochi mesi dopo, in ottobre, uscì “Bomber” , che mantenne il ritmo frenetico di “Overkill” . Anche questo album era pieno di classici del repertorio dei Motörhead, come la title track e “Stone Dead Forever” . Con questi due dischi, i Motörhead iniziarono ad essere visti come una delle band più pericolose e audaci del rock britannico. Il loro suono era veloce come il punk ma pesante come il metal, una combinazione che avrebbe definito l’intero genere del thrash metal nei decenni successivi.

“Asso di picche”: La Leggenda (1980)

Il 1980 vide l’uscita del disco che avrebbe consacrato i Motörhead nella leggenda del rock: “Ace of Spades” . La title track è probabilmente il brano più famoso della band, un inno immortale al rischio, alla velocità e alla ribellione. Con il suo riff di chitarra fulmineo e l’inconfondibile voce roca di Lemmy che canta di giochi d’azzardo e di vivere sul filo del rasoio, “Ace of Spades” è diventato il simbolo dell’attitudine senza compromessi della band.

L’album fu un enorme successo, raggiungendo la quarta posizione nelle classifiche britanniche. Ma non era solo la title track a brillare: tutto l’album è una dimostrazione della potenza dei Motörhead, con brani come “The Chase Is Better Than the Catch” e “(We Are) The Road Crew” , un tributo ai tecnici della band che metteva in luce l’crudo e sincero della loro aspetto vita in tour.

L’uscita di “Ace of Spades” fu seguita da un tour leggendario che cementò la reputazione della band come uno dei live act più potenti e rumorosi del mondo. Le loro esibizioni dal vivo erano furiose, con il volume al massimo e una velocità che pochi arrivavano a tenere.

La Fase Classica: “No Sleep ‘til Hammersmith” e il Successo dal Vivo (1981)

Nel 1981, i Motörhead pubblicarono l’album dal vivo “No Sleep ‘til Hammersmith” , considerato uno dei migliori album live della storia del rock. Registrato durante il loro tour del 1981, il disco cattura tutta l’energia e la potenza della band sul palco, con esecuzioni feroci di brani come “Ace of Spades” , “Overkill” e “Bomber” .

“No Sleep ‘til Hammersmith” raggiunse il primo posto nelle classifiche britanniche, un risultato straordinario per una band che fino a pochi anni prima sembrava destinata all’oscurità. Questo successo consacrerà definitivamente i Motörhead come una delle band più importanti della scena hard rock internazionale.

Crisi e Cambiamenti: L’Uscita di “Fast” Eddie Clarke (1982-1984)

Dopo il successo di “No Sleep ‘til Hammersmith” , i Motörhead continuarono a pubblicare dischi a ritmo costante, ma il loro successo commerciale iniziò a rallentare. Nel 1982 uscì l’album “Iron Fist” , che non riuscì a eguagliare il successo dei precedenti lavori. Questo periodo fu segnato anche da tensioni interne alla band, che culminò con l’uscita del chitarrista “Fast” Eddie Clarke durante un tour negli Stati Uniti.

La partenza di Clarke fu un duro colpo per la band, ma Lemmy non era uno che si arrendeva facilmente. Clarke venne sostituito da Brian “Robbo” Robertson, ex chitarrista dei Thin Lizzy. Con questa nuova formazione, i Motörhead pubblicarono “Another Perfect Day”

Un viaggio nel rock’n’roll più selvaggio (1984-2015)

Il 1984 segnò un punto di svolta nella storia dei Motorhead. Dopo l’uscita di “Another Perfect Day”, l’anno precedente, la band capitanata dal carismatico Lemmy Kilmister si trovò a un bivio. L’addio di Phil “Animal” Taylor lasciò un vuoto incolmabile dietro le pelli, ma la voglia di rock’n’roll duro e puro era più forte che mai.

Una nuova era, un nuovo suono

Per rimpiazzare Taylor, Lemmy scelse due nuovi chitarristi: Phil Campbell e Würzel, creando una sezione ritmica a due chitarre che avrebbe caratterizzato il suono dei Motorhead per anni a venire. Questa nuova formazione portò a un album più grezzo e potente, “Orgasmatron” (1986), che consolidò la fama della band tra gli appassionati di heavy metal.

Gli anni ’80 videro i Motorhead affrontare diverse sfide, tra cui la crescente popolarità del thrash metal e i cambiamenti nel panorama musicale. Nonostante ciò, la band riuscì a mantenere la propria identità, pubblicando album come “Rock ‘n’ Roll” (1987) e “1916” (1992), che celebravano le radici rock’n’roll di Lemmy.

Gli anni ’90: un periodo di transizione

Gli anni ’90 furono un periodo di transizione per i Motorhead. La band continuò a registrare e a fare tour, ma il successo commerciale non fu lo stesso degli anni precedenti. Nonostante ciò, i fan rimasero fedeli e la band riuscì a mantenere un seguito di culto.

Nel 1995, i Motorhead pubblicarono “Bastards”, un album che rivisitava le loro origini punk. Questo disco segnò un ritorno alle radici per la band e fu accolto positivamente dalla critica.

Il nuovo millennio e il successo inaspettato

Il nuovo millennio portò una nuova ondata di popolarità per i Motorhead. Grazie all’aiuto di internet e dei social media, la band riuscì a raggiungere un pubblico sempre più ampio. Album come “Inferno” (2004) e “Kiss of Death” (2006) ottennero un ottimo riscontro commerciale e di critica.

Nel 2008, i Motorhead pubblicarono “Motörizer”, un album che li riportò al suono più grezzo e potente dei primi anni. Il disco fu accolto con entusiasmo dai fan e segnò una nuova fase della carriera della band.

Gli ultimi anni e l’addio a Lemmy

Negli ultimi anni della sua vita, Lemmy continuò a lavorare senza sosta, pubblicando album come “The Wörld Is Yours” (2010) e “Aftershock” (2013). Nonostante i problemi di salute, il frontman dei Motorhead non si arrese mai e continuò a esibirsi sui palchi di tutto il mondo.

Purtroppo, il 28 dicembre 2015, Lemmy Kilmister ci lasciò, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del rock’n’roll. La sua morte fu un duro colpo per i fan di tutto il mondo, che lo ricordarono come una leggenda e un’icona del rock.

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curiosità

Lemmy Kilmister

Il volto dei Motorhead: Lemmy era indubbiamente la figura più carismatica della band. La sua voce rauca, il suo basso potentissimo e il suo aspetto da rocker consumato lo hanno reso un’icona.Un passato da roadie: Prima di fondare i Motorhead, Lemmy ha lavorato come roadie per band come i Jimi Hendrix Experience e i Hawkwind.L’amore per il gioco d’azzardo: Lemmy era un appassionato giocatore d’azzardo e passava molto del suo tempo libero ai tavoli da gioco.Jack Daniels e sigarette: Il suo stile di vita eccessivo, caratterizzato da un consumo smodato di Jack Daniels e sigarette, ha contribuito a creare la sua immagine di rocker duro e puro.Collezionista di memorabilia: Lemmy aveva una vasta collezione di memorabilia rock, tra cui chitarre, amplificatori e cimeli di varie band.

Phil Campbell

Il chitarrista versatile: Phil Campbell è stato un chitarrista estremamente versatile, capace di spaziare da riff potenti a assoli melodici.L’uomo dietro le quinte: Nonostante fosse un membro fondamentale della band, Campbell ha sempre mantenuto un profilo più basso rispetto a Lemmy.L’amore per le moto: Come suggerisce il nome della band, Campbell era un grande appassionato di moto e spesso le utilizzava per gli spostamenti.

Mikkey Dee

Il batterista più veloce del mondo: Mikkey Dee è considerato uno dei batteristi più veloci e potenti della storia del rock.Un passato nei King Diamond: Prima di entrare nei Motorhead, Dee ha suonato con i King Diamond, una band thrash metal svedese.Un approccio maniacale alla batteria: Dee era noto per la sua preparazione meticolosa e per la sua attenzione ai dettagli durante le registrazioni in studio.

Würzel

Il chitarrista dal suono unico: Würzel aveva uno stile chitarristico molto particolare, caratterizzato da un suono graffiante e distorto.Un personaggio eccentrico: Würzel era noto per il suo carattere eccentrico e per le sue uscite fuori dagli schemi.

libri

La storia dei Motörhead

La storia dei Motörhead

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Motörhead. Nati per vincere

La storia dei Motörhead

I Motörhead, nati nel 1975, sono un mito del rock grazie a classici come "Ace of Spades". Alan Burridge, fan di lunga data, ci porta dietro le quinte della band in una biografia dettagliata e appassionata.

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