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TOTOlogo
Weatherman90

I Toto si sono distinti sin dai primi passi nella scena musicale grazie alla loro capacità di mescolare con abilità il rock, il pop e influenze jazz e soul. La band, formata da musicisti già noti nell’industria musicale come session men di talento, nasce ufficialmente nel 1977. I membri originali, Steve Lukather (chitarrista), David Paich (tastierista), Jeff Porcaro (batterista), Steve Porcaro (tastierista) , Bobby Kimball (cantante) e David Hungate (bassista), erano già molto apprezzati nell’ambiente per il loro lavoro come turnisti con artisti del calibro di Steely Dan, Boz Scaggs e Michael Jackson.

Gli inizi e il successo fulmineo

Il loro album di debutto, “Totò” (1978), si rivelò un successo istantaneo. Il singolo di lancio, “Hold the Line”, conquistò rapidamente le classifiche internazionali, grazie alla combinazione di una melodia orecchiabile, un riff di chitarra coinvolgente e la potenza vocale di Bobby Kimball. Questo brano divenne presto un successo mondiale e presentò al pubblico una band con un suono fresco e una grande versatilità musicale. L’album includeva anche altre canzoni memorabili come “I’ll Supply the Love” e “Georgy Porgy”, che contribuirono a consolidare il successo della band e ad evidenziare il talento dei suoi membri.

Il loro stile musicale, capace di fondere rock, pop e progressive, fu accolto con entusiasmo, e le abilità tecniche dei musicisti vennero immediatamente riconosciute. Già con il primo album, i Toto si erano ritagliati un ruolo importante nella scena musicale, dimostrando che le competenze maturate come turnisti erano una solida base su cui costruire la loro carriera.

Il consolidamento con Hydra e Turn Back

Dopo il successo iniziale, la band pubblicò nel 1979 “Hydra”, un album che cercava di esplorare nuove sonorità e che mise in evidenza il lato più sperimentale del gruppo. Sebbene non avessi prodotto singoli di successo come “Hold the Line”, brani come “99”, ispirati al film “THX 1138” di George Lucas, mostrarono la versatilità del gruppo e la capacità di esplorare temi e sonorità diverse. Tuttavia, Hydra non replicò il successo del primo album e la band cominciò a sentire la pressione del mercato discografico.

Il terzo album, “Turn Back” (1981), fu un tentativo di recuperare il suono più rock e immediato delle origini, ma anch’esso ebbe un’accoglienza tiepida dal pubblico. Nonostante il talento indiscutibile dei musicisti, sembrava che i Toto non riuscissero a mantenere la stessa forza espressiva del debutto.

Il trionfo di Toto IV

La svolta arrivò nel 1982 con “Toto IV”, l’album che consacrò definitivamente la band nell’Olimpo del rock. Trainato da singoli come “Africa” ​​e “Rosanna”, il disco divenne un successo planetario e vinse ben sei Grammy Awards, tra cui “Album dell’anno” e “Registrazione dell’anno” per “Rosanna”. La canzone “Africa”, con il suo caratteristico riff di tastiera e le influenze world music, divenne una delle più iconiche della band, conquistando il pubblico di tutto il mondo e mantenendo la sua popolarità anche decenni dopo.

Questo successo non fu casuale: “Toto IV” rappresentava la sintesi perfetta di tutto ciò che i Toto avevano appreso nelle loro esperienze precedenti, arrangiamenti sofisticati con una produzione impeccabile e una scrittura dei brani accessibili ma di qualità. Anche altri pezzi come “I Won’t Hold You Back” e “Make Believe” contribuirono a rendere l’album uno dei più celebri degli anni ’80.

Difficoltà e cambiamenti di formazione

Nonostante il successo di Totò IV , gli anni successivi furono segnati da difficoltà. Dopo il tour di supporto all’album, Bobby Kimball lasciò la band a causa di problemi personali e fu sostituito da Fergie Frederiksen per l’album “Isolation” (1984). Sebbene il disco avesse delle buone recensioni e includesse singoli di successo come “Stranger in Town”, non riuscì a replicare il trionfo del suo predecessore. Ciò portò ad ulteriori cambi di formazione, con l’arrivo di Joseph Williams alla voce per l’album “Fahrenheit” (1986), che presentava collaborazioni di alto profilo, tra cui Miles Davis.

La band continuava a lottare per trovare un equilibrio musicale e personale, ma gli anni ’80 furono segnati anche da tragici eventi: Jeff Porcaro, batterista e membro fondatore, morì improvvisamente nel 1992 a causa di un attacco di cuore provocato da una reazione allergica a un pesticida. La sua morte rappresentò un duro colpo per i Toto, sia a livello umano che musicale, ma la band decise di andare avanti per onorare la sua memoria.

Gli anni ’90 e il ritorno sulle scene

Gli anni ’90 furono un periodo di rinnovamento per i Totò.  I Toto pubblicarono “Kingdom of Desire” (1992), un album più orientato al rock, che segnava un allontanamento dalle sonorità più pop e sofisticate degli anni ’80. Sebbene l’album non fosse un successo commerciale travolgente, mostrava una band che non aveva paura di reinventarsi e che continuava a mantenere una qualità musicale elevata.

Dopo la morte di Jeff Porcaro, la band reclutò Simon Phillips, un batterista di fama mondiale, che portò una nuova energia al gruppo.

Nel 1998, i Toto pubblicarono “Mindfields”, segnando il ritorno di Bobby Kimball alla voce. L’album venne seguito da un tour mondiale che celebrava i vent’anni di carriera della band, riscuotendo un grande successo e riportando i Toto in primo piano nella scena musicale internazionale.

Il nuovo millennio e il ritiro temporaneo

Con l’inizio degli anni 2000, i Toto continuarono ad esibirsi e a pubblicare nuova musica, mantenendo una base di fan fedele in tutto il mondo. L’album “Falling in Between” (2006) fu acclamato dalla critica e mostrava una band in grado di evolversi e sperimentare con nuovi stili. Tuttavia, le tensioni interne ei cambi di formazione proseguirono, con diversi membri che andavano e venivano.

Nel 2008, i Toto annunciano il loro ritiro dalle scene, citando le difficoltà di continuare senza alcuni membri chiave e la stanchezza accumulata dopo decenni di attività. Sembrava che la storia della band fosse giunta al termine, ma la passione per la musica e l’affetto dei fan spinsero i Toto a tornare insieme per un tour nel 2010, motivato anche dal desiderio di raccogliere fondi per sostenere Mike Porcaro, fratello di Jeff e bassista della band, che lottava contro la SLA.

Un’eredità duratura

Nonostante i continui cambi di formazione e le sfide affrontate lungo il cammino, i Toto hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo della musica. Con una carriera che si estende per più di quattro decenni, la band ha dimostrato una capacità straordinaria di adattarsi ai cambiamenti del mercato e di mantenere alta la qualità della propria musica. Hanno saputo attraversare i generi, fondendo rock, pop, soul e progressive, e collaborando con alcuni dei più grandi artisti della storia.

TitoloAnnoDescrizione
Toto1978Album di debutto che introduce il sound caratteristico della band: un mix di rock, pop e fusion, con influenze jazz e R&B. Brani come “Hold the Line” e “Georgy Porgy” diventano subito dei classici.
Hydra1979Secondo album che consolida il successo della band, con un sound piรน maturo e una produzione piรน sofisticata.
Turn Back1981Terzo album che vede la band sperimentare con sonoritร  piรน rock e blues.
Toto IV1982Capolavoro della band, che li porta al successo internazionale grazie a brani come “Africa” e “Rosanna”. Un album che ha definito il sound degli anni ’80.
Isolation1984Album piรน introspettivo, con testi piรน personali e un sound piรน acustico.
Fahrenheit1986Album che vede la band tornare a un sound piรน rock, con brani piรน energici.
The Seventh One1988Album che consolida il successo della band, con brani come “Pamela” e “Stop Loving You”.
Kingdom of Desire1992Album che vede la band esplorare sonoritร  piรน moderne e dance.
Tambu1995Album che vede la band tornare alle sue radici, con un sound piรน blues e rock.
Mindfields1999Album che vede la band sperimentare con sonoritร  elettroniche e industrial.
Falling in Between2006Album che vede il ritorno di alcuni membri della formazione classica, con un sound piรน maturo e riflessivo.
Isolation (live)2007Registrazione dal vivo dell’album “Isolation”.
Toto XIV2015Ritorno della formazione classica, con un album che celebra i 35 anni di carriera della band.
40 Tours Around the Sun2019Album live che celebra i 40 anni di carriera della band.
Through the Looking Glass2022Ultimo album in studio della band, con un sound che riprende i classici degli anni ’80.

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curiosità

Una band di super-musicisti

Tutti i membri fondatori dei Toto erano musicisti di sessione straordinari, tra i più richiesti a Los Angeles negli anni ’70. Hanno suonato in innumerevoli album di grandi artisti prima di fondare la band. Ad esempio:

  • David Paich ha co-scritto e arrangiato brani per Boz Scaggs, come “Lowdown”.
  • Jeff Porcaro ha lavorato con Steely Dan (tra cui l’iconico “Aja”).
  • Steve Lukather ha contribuito come chitarrista in album di Michael Jackson, incluso il leggendario “Thriller”.

“Toto” non è ispirato al cane de Il mago di Oz

Nonostante molte teorie, il nome Toto non deriva dal cane del film Il mago di Oz. La spiegazione più credibile è che Jeff Porcaro abbia scritto la parola “Toto” su una demo tape come nome temporaneo, semplicemente perché era breve e facile da ricordare. Successivamente, la band ha deciso di mantenerlo, anche perché “in toto” significa “tutto” in latino, riflettendo la loro versatilità musicale.


Africa: quasi non doveva esistere

La loro hit più famosa, “Africa”, è stata inizialmente considerata troppo strana per essere pubblicata.
David Paich, autore principale del brano, ha dichiarato che la canzone è nata come un esperimento, ispirato dal suo amore per i documentari africani. Il testo, in realtà, è un mix di frasi evocative e suggestioni personali, senza un significato preciso. La band era riluttante a inserirla nell’album Toto IV, ma è diventata uno dei loro maggiori successi.


Il batterista Jeff Porcaro: una leggenda della tecnica

Jeff Porcaro, membro fondatore della band, è considerato uno dei più grandi batteristi della storia. Il suo groove in “Rosanna”, chiamato Rosanna Shuffle, è leggendario ed è ispirato a Bernard Purdie e John Bonham. Questo ritmo complesso è studiato ancora oggi nei conservatori e nelle scuole di musica di tutto il mondo.


“Rosanna” non è dedicata a Rosanna Arquette

Contrariamente alla credenza popolare, “Rosanna” non è interamente dedicata all’attrice Rosanna Arquette, che all’epoca frequentava Steve Porcaro. Il titolo è stato scelto casualmente, e il testo non è una dedica romantica, ma una storia di fantasia scritta da David Paich. La coincidenza ha però alimentato il mito!


Steve Lukather e il perfezionismo

Steve Lukather, chitarrista dei Toto, è noto per essere un perfezionista. Durante le registrazioni, poteva suonare lo stesso assolo decine di volte fino a ottenere il risultato perfetto. È uno dei chitarristi più versatili della sua generazione, capace di spaziare tra rock, jazz, fusion e pop.


La tragedia dei fratelli Porcaro

I fratelli Porcaro, Jeff, Mike e Steve, sono stati il cuore della band. Tuttavia, i Toto hanno vissuto momenti di dolore a causa della perdita di due di loro:

  • Jeff Porcaro è morto improvvisamente nel 1992, ufficialmente a causa di una reazione allergica a un pesticida, anche se ci sono state speculazioni su altre cause.
  • Mike Porcaro, bassista della band dal 1982, è morto nel 2015 a causa della SLA.

Queste perdite hanno segnato profondamente i membri rimanenti, ma hanno anche consolidato il loro legame.


Collaborazioni dietro le quinte

I Toto non sono famosi solo per la loro musica, ma anche per il lavoro “dietro le quinte”. Hanno suonato e prodotto per artisti come:

  • Michael Jackson (“Beat It” e altri brani).
  • Lionel Richie (“All Night Long”).
  • Steely Dan, Eric Clapton, e tanti altri.

Molti album che hanno fatto la storia del pop e del rock degli anni ’70 e ’80 portano la loro impronta.


Un rapporto controverso con la critica

Nonostante il loro enorme successo commerciale, i Toto sono stati spesso sottovalutati dalla critica, soprattutto agli inizi della loro carriera. Furono accusati di essere troppo “perfetti” e privi di anima, un’ironia considerando il loro enorme impatto emotivo su milioni di fan. Hanno risposto con autoironia, continuando a concentrarsi sulla musica.


Un’eredità musicale intergenerazionale

La musica dei Toto ha avuto un ritorno di popolarità grazie a nuovi media e al culto di “Africa”, che è diventata un fenomeno virale. I giovani hanno riscoperto i Toto, e la band ha continuato a esibirsi con nuove formazioni, mantenendo vivo il loro spirito originale.

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