B-52s
La storia dei The B-52s è una di quelle favole musicali che non poteva che nascere negli anni ’70, quando tutto era possibile e l’idea di rompere gli schemi non solo era incoraggiata, ma quasi necessaria. Questa è la storia di una band unica nel suo genere, nata nel cuore di una piccola città americana, che ha saputo conquistare il mondo con il suo mix eclettico di rock, surf music, punk e new wave, tutto condito da un’ironia contagiosa e uno stile visivo inconfondibile. In breve tempo, i B-52 sono diventati un’icona pop, segnando un’epoca con la loro musica e la loro energia travolgente.
Le origini: Atene, Georgia, e un cocktail speciale
Tutto ebbe inizio in una fredda notte del 1976 ad Athens, in Georgia, una cittadina universitaria piuttosto anonima all’epoca. Nessuno avrebbe mai immaginato che da lì sarebbe emersa una delle band più originali della scena musicale mondiale. I membri fondatori della band erano un gruppo di amici che condividevano un amore per la musica, l’arte e l’estetica kitsch degli anni ’50 e ’60. Si trattava di Cindy Wilson, suo fratello Ricky Wilson, Kate Pierson, Fred Schneider e Keith Strickland.
La leggenda vuole che la scintilla che portò alla nascita della band si accese durante una festa a cui parteciparono tutti e cinque. Dopo aver bevuto un cocktail chiamato “Flaming Volcano” – un mix di alcol che poteva sciogliere anche i più timidi – il gruppo ha improvvisato una jam session suonando strumenti di seconda mano, inclusa una chitarra giocattolo e percussioni improvvisate con pentole e coperchi. Quella notte non crearono solo musica, ma un’idea, un concetto che avrebbe preso forma come i The B-52s.
Deciso di formare una band, anche se nessuno di loro aveva una particolare esperienza musicale. Ma questo non li fermò. Iniziarono a provare nel seminterrato di Kate, mischiando influenze musicali diverse: il surf rock dei Beach Boys, il punk che stava esplodendo a New York e Londra, la discomusic che dominava le classifiche ei ritmi stravaganti del funk. A tutto questo si aggiunge un tocco teatrale e l’immaginario anni ’50, dai vecchi film di fantascienza alle acconciature esagerate che divennero il loro marchio di fabbrica.
Il nome e il primo concerto
Il nome della band, “The B-52s,” deriva proprio dall’iconica acconciatura a nido d’ape indossata da Kate e Cindy, che ricordava la forma del bombardiere B-52. Quell’immagine evocativa, surreale e vagamente retrò rispecchiava perfettamente lo stile musicale e visivo del gruppo.
Il loro primo concerto avviene il giorno di San Valentino del 1977, nel piccolo ristorante vegetariano di Atene chiamato “The Grill”. Non avevano molte aspettative, e nessuno dei presenti sapeva cosa aspettarsi da una band così strana. Ma la loro energia e il loro senso dell’umorismo travolgente catturarono immediatamente l’attenzione del pubblico. La loro musica era strana, eccentrica e irresistibile. Le loro voci si sovrapponevano in armonie stridenti e dissonanti, mentre le chitarre e le tastiere creavano un suono alieno ma familiare, che sembrava provenire da un’altra dimensione.
Il concerto ebbe un successo incredibile e iniziò a circolare la voce di questa band eccentrica. In breve tempo, i B-52 divennero una presenza fissa nella scena musicale di Atene, un microcosmo che presto sarebbe esploso a livello internazionale. Atene, infatti, divenne famosa per essere una fucina di talenti musicali, ei B-52, insieme a una band come i REM, furono i pionieri di quella scena.
Il successo a New York e il primo disco
Dopo aver conquistato Atene, i B-52 decisero di provare la loro fortuna nella città che non dorme mai: New York. In quel periodo, il CBGB era il centro del mondo musicale underground, e band come i Ramones, i Talking Heads e Blondie stavano trasformando il club in un santuario della musica punk e new wave. I B-52, con il loro stile unico, si inserirono perfettamente in quel contesto. Il loro primo concerto al CBGB fu un trionfo, e da lì cominciarono a costruire una solida base di fan nella Grande Mela.
Il loro singolo di debutto, “Rock Lobster”, uscì nel 1978 e divenne subito un successo nel circuito alternativo. La canzone era un vero e proprio delirio sonoro: ritmi martellanti, riff di chitarra ipnotici e versi surreali che parlavano di crostacei ballanti in fondo al mare. “Rock Lobster” rappresentava perfettamente l’essenza dei B-52: divertimento, stranezza e una voglia irrefrenabile di ballare.
Grazie a quel singolo, la band attirò l’attenzione della Warner Bros. Records, che li mise sotto contratto per il loro primo album. L’album omonimo, “The B-52s”, fu pubblicato nel 1979 e si rivelò un successo straordinario, specialmente grazie a canzoni come “Planet Claire” e “Dance This Mess Around”. Il disco combinava energia punk, ritmi da discoteca e testi surreali con riferimenti alla cultura pop degli anni ’50. Il risultato fu un’esplosione di colori e suoni che nessuno aveva mai sentito prima.
L’ascesa e la consacrazione
Con il loro secondo album, “Wild Planet” (1980), i B-52 continuarono a cavalcare l’onda del successo. Brani come “Private Idaho” e “Give Me Back My Man” confermano il loro talento nel creare hit radiofoniche senza perdere il loro spirito eccentrico e fuori dagli schemi. Ormai la band era diventata un fenomeno internazionale, capace di riempire gli stadi e di attirare una vasta gamma di pubblico, dai fan del punk ai frequentatori delle discoteche.
Anche il look della band contribuiva al loro fascino: Fred Schneider, con il suo stile da maestro di cerimonie e la sua voce baritonale parlata, contrastava perfettamente con le voci femminili di Kate e Cindy, che cantavano con un entusiasmo giocoso. I loro abiti sgargianti, le parrucche esagerate ei riferimenti alla cultura retrò rendono ogni loro apparizione dal vivo un evento indimenticabile.
La tragedia: la perdita di Ricky Wilson
Nel 1985, però, la band fu colpita da una tragedia devastante. Ricky Wilson, il talentuoso chitarrista e co-fondatore dei B-52s, morì di AIDS all’età di 32 anni. La sua scomparsa fu un duro colpo per il gruppo, che si trovò improvvisamente senza una delle sue colonne portanti. Ricky era l’anima creativa della band, e la sua chitarra, con accordature insolite e suoni sperimentali, aveva contribuito a definire il suono dei B-52.
Dopo la sua morte, la band si prese una pausa. Cindy, profondamente colpita dalla perdita del fratello, si allontanò temporaneamente dal gruppo. Sembrava che i B-52 fossero destinati a finire, ma il resto del gruppo decise di continuare a fare musica in onore di Ricky.
La rinascita con Cosmic Thing
Nel 1989, i B-52 fecero il loro trionfale ritorno con l’album Cosmic Thing . Fu un vero e proprio miracolo: non solo la band tornò in cima alle classifiche, ma lo fece con alcune delle canzoni più iconiche della loro carriera. Il primo singolo, “Love Shack”, divenne un successo mondiale e rimane ancora oggi uno dei loro brani più riconoscibili. La canzone, con il suo ritmo contagioso e il ritornello esplosivo, era un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere, esattamente ciò di cui il mondo aveva bisogno in quel momento.
Cosmic Thing segnò un nuovo capitolo per i B-52. L’album fu accolto con entusiasmo sia dalla critica che dal pubblico e riportò la band alla ribalta. Oltre a “Love Shack”, anche “Roam” divenne una hit radiofonica, consolidando il successo dell’album e dimostrando che i B-52 erano in grado di reinventarsi senza perdere la loro essenza.
Gli anni ’90 e oltre
Dopo il successo di Cosmic Thing , i B-52 continuarono a registrare e ad esibirsi dal vivo, mantenendo il loro status di icone musicali alternative. Tuttavia, la loro produzione si fece più sporadica. L’album Good Stuff del 1992 ebbe un discreto successo, ma non riuscì a eguagliare le vette di Cosmic Thing .
Negli anni 2000, la band si prese una lunga pausa, dedicandosi a progetti individuali ea concerti dal vivo. Solo nel 2008 tornarono con un nuovo album di inediti, Funplex , che ricevette buone recensioni e dimostrò che i B-52 erano ancora in grado di creare musica che faceva ballare e divertire.
Un’eredità musicale
Oggi, i B-52 sono considerati una delle band più influenti della scena musicale americana. Il loro stile unico, la loro capacità di mescolare generi musicali diversi e il loro spirito irriverente hanno ispirato generazioni di artisti e fan. Canzoni come “Rock Lobster”, “Love Shack” e “Roam” sono diventate parte della cultura pop, suonate a feste, matrimoni e film, e continuano a far ballare il pubblico di tutte le età.
La loro carriera, lunga più di quattro decenni, è una testimonianza del potere della creatività, dell’amicizia e della perseveranza. I B-52 hanno dimostrato che si può essere strani, divertenti e di successo allo stesso tempo, e che la musica può essere un antidoto contro le difficoltà della vita.
Anche se hanno vissuto momenti difficili e tragici, i B-52 non hanno mai perso il loro senso dell’umorismo e la loro voglia di fare festa. E questa, forse, è la loro più grande eredità: una musica che fa ridere, ballare e, soprattutto, sentirsi vivi.
discografia ⬇️⬆️
The B-52’s | 1979 | L’album di debutto che ha lanciato il gruppo verso il successo, caratterizzato da un sound eccentrico e da brani iconici come “Rock Lobster” e “Planet Claire”. Un mix di new wave, punk e rockabilly che ha definito lo stile della band. |
Wild Planet | 1980 | Il secondo album conferma il successo del precedente, con un sound ancora più energico e un’atmosfera più scatenata. Brani come “Party Out of Bounds” e “Private Idaho” sono diventati dei classici. |
Mesopotamia | 1982 | Un album più maturo e introspettivo, con un sound più raffinato e testi che affrontano temi più seri. |
Whammy! | 1983 | Un ritorno alle sonorità più dance e pop, con brani come “Love Shack” che hanno conquistato le classifiche. |
Bouncing off the Satellites | 1986 | Un album che vede la band sperimentare con nuovi suoni e sonorità, mantenendo però il proprio stile caratteristico. |
Cosmic Thing | 1989 | Un album che segna il grande ritorno della band, con il singolo “Love Shack” che diventa un enorme successo internazionale. |
Good Stuff | 1992 | L’ultimo album della band con la formazione originale, caratterizzato da un sound più pop e commerciale. |
T-Shirt
curiosità
Nome ispirato alle acconciature : Il nome della band, “The B-52’s,” deriva dallo stile di acconciatura a nido d’ape delle cantanti Cindy Wilson e Kate Pierson, che ricordava il muso dell’aereo bombardiere B-52. Questo look diventò un segno distintivo della band.
Origine casuale : La band nacque quasi per caso durante una festa a Natale nel 1976 ad Athens, Georgia. Dopo aver condiviso una cena di gamberi, Fred Schneider, Kate Pierson, Cindy Wilson, Ricky Wilson (fratello di Cindy) e Keith Strickland hanno deciso di suonare insieme, creando il loro primo brano, “Rock Lobster”.
Rock Lobster e John Lennon : La canzone “Rock Lobster” è stata determinante per il ritorno di John Lennon alla musica dopo una pausa di cinque anni. Lennon dichiarò che il suono del brano e lo stile di Kate Pierson e Cindy Wilson gli ricordavano Yoko Ono e lo ispirarono a tornare in studio.
Lo stile sonoro : Il loro sound è un mix di new wave, surf rock, punk, e funk, spesso caratterizzato dall’uso creativo della voce, tastiere vintage e chitarre senza basso. Keith Strickland, il batterista, ha usato una batteria minima priva di grancassa, contribuendo a dare alla band un suono distintivo.
L’impatto della perdita di Ricky Wilson : Ricky Wilson, chitarrista della band e uno dei membri fondatori, morì nel 1985 a causa di dipendenze dovute all’AIDS. La band, sconvolta dalla sua perdita, considerò seriamente di sciogliersi, ma poi tornò insieme e pubblicò “Cosmic Thing” nel 1989, uno dei loro album di maggior successo.
“Love Shack” e il revival : La canzone “Love Shack” del 1989 ha segnato il grande ritorno della band dopo la perdita di Ricky Wilson. Il brano divenne un inno delle feste, raggiungendo la top 40 in tutto il mondo, rendendo l’album “Cosmic Thing” multi-platino.
Ruolo nell’ambiente LGBTQ+ : I B-52’s sono stati pionieri dell’inclusività e del sostegno alla comunità LGBTQ+, con Fred Schneider che è apertamente gay. La band è diventata un’icona nella cultura queer grazie al loro stile liberatorio e alle performance senza conformismi.
Ispirazioni dalla fantascienza : Molti dei temi e dei testi della band, come “Planet Claire” o “Private Idaho,” sono stati ispirati da film di fantascienza B-movie e dalla cultura pop della metà del secolo americano, cosa che ha contribuito a creare l’immaginario eccentrico e surreale della loro musica.
Impegno per l’ambiente : La band è stata sempre attenta alla causa ambientale. Keith Strickland ha raccontato come, già negli anni ’80, durante i tour cercassero di ridurre gli sprechi e promuovere un messaggio ecologista.
Collaborazioni celebri : I B-52’s hanno collaborato con numerosi artisti, tra cui David Byrne dei Talking Heads, che ha co-prodotto il loro secondo album, Wild Planet . Hanno anche lavorato con produttori come Nile Rodgers e Don Was.