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Van der Graaf Generator

Rock sperimentale

Un Viaggio nel Progressive Rock più Oscuro e Sperimentale

Nati dalla mente visionaria di Peter Hammill nel cuore della scena musicale britannica, i Van der Graaf Generator sono stati sin dagli anni ’60 una delle band più enigmatiche e influenti del progressive rock. La loro musica oscura, densa di emozioni e sperimentazioni sonore, ha creato un genere unico, spesso definito “dark prog”, e ha esercitato un’influenza innegabile su generazioni di musicisti.

Il Fascino dell’Inconsueto e la Nascita della Band

La storia dei Van der Graaf Generator inizia nel 1967 all’Università di Manchester, dove Hammill, uno studente di filosofia con una passione per la musica, incontrò alcuni talentuosi musicisti con idee fuori dagli schemi. Il nome “Van der Graaf Generator” fu scelto come riferimento al generatore elettrostatico ideato da Robert J. Van de Graaff, simbolo del potenziale caotico e creativo della band. La formazione originale comprendeva Hammill, Chris Judge Smith e Nick Pearne, e fin dall’inizio si distinse per la volontà di esplorare sonorità diverse e tematiche oscure.

Il Primo Contratto e i Cambiamenti Nella Lineup

Nel 1968, il gruppo ottenne un contratto con la Mercury Records, registrando il singolo “People You Were Going To”. Tuttavia, la band si sciolse poco dopo per problemi di management, solo per riformarsi poco tempo dopo con una formazione rinnovata che avrebbe incluso membri fondamentali come Hugh Banton (organo) e Guy Evans (batteria). Questo fu l’inizio della formazione “classica” dei Van der Graaf Generator, che presto avrebbe incluso anche David Jackson, il sassofonista il cui stile unico avrebbe caratterizzato il sound distintivo del gruppo.

La Svolta con “The Least We Can Do Is Wave to Each Other”

Con la nuova formazione, nel 1970 la band pubblicò “The Least We Can Do Is Wave to Each Other”, un album che rappresentava una svolta stilistica e che mostrava tutto il potenziale dei Van der Graaf Generator. I brani come “Refugees” e “After the Flood” catturano l’intensità emotiva e l’originalità che li avrebbero resi celebri. L’album segnò il debutto della band nel mondo del progressive rock, attirando l’attenzione di critici e pubblico per la profondità dei testi e la complessità degli arrangiamenti.

L’Apice Creativo: “Pawn Hearts”

Nel 1971, la band pubblicò quello che è considerato il loro capolavoro, Pawn Hearts. Questo disco consolidò la loro reputazione come maestri dell’avanguardia rock. Con soli tre brani principali, l’album è un viaggio epico nelle angosce esistenziali e nelle atmosfere surreali. Il brano “A Plague of Lighthouse Keepers” occupa tutto un lato dell’LP e rappresenta uno dei momenti più audaci e intensi della carriera dei Van der Graaf Generator.

Pawn Hearts ottenne un successo clamoroso in Italia, dove la band aveva guadagnato un vasto seguito. Tuttavia, nonostante l’accoglienza positiva, le pressioni della fama e la complessità delle relazioni tra i membri portarono allo scioglimento temporaneo del gruppo alla fine del 1971.

Gli Anni del Declino e la Riunione

Nel 1975, dopo alcuni anni di progetti solisti, Hammill e la formazione classica si riunirono per pubblicare Godbluff, un album più cupo e riflessivo rispetto ai precedenti. Questo disco segnò l’inizio di una nuova era per la band, che avrebbe prodotto altri capolavori come Still Life e World Record. Tuttavia, nonostante il successo, la tensione interna continuava a minare la stabilità del gruppo, che si sciolse definitivamente nel 1978.

Il Ritorno Inaspettato e il Lascito

Dopo decenni di silenzio, i Van der Graaf Generator tornarono nel 2005 con l’album Present, una produzione apprezzata da fan vecchi e nuovi. Da allora, la band ha continuato a esibirsi e a pubblicare nuovi lavori, mantenendo viva una legacy unica nella storia del rock.

Una Band Leggendaria e Incompromessa

I Van der Graaf Generator rappresentano l’essenza del progressive rock più oscuro e sperimentale. La loro musica ha toccato temi di alienazione, complessità umana e ricerca esistenziale, ispirando artisti e lasciando un segno profondo nella cultura musicale. La loro storia è quella di una band che ha osato spingersi dove pochi altri hanno osato, e il cui impatto è ancora oggi sentito nel mondo del rock.

Titolo dell’albumAnno di PubblicazioneDescrizione
The Aerosol Grey Machine1969Album di debutto che introduce il sound caratteristico della band, un mix di rock progressivo, jazz e psichedelia, con le intense vocals di Peter Hammill.
The Least We Can Do Is Wave to Each Other1970Un album più maturo e complesso, con brani più lunghi e strutturati. Il sax di David Jackson diventa un elemento fondamentale del sound.
H to He, Who Am the Only One1970Un concept album incentrato su temi filosofici e esistenziali, con una musica più oscura e introspettiva.
Pawn Hearts1971Considerato il capolavoro della band, un doppio album con una suite epica che esplora temi della vita, della morte e della spiritualità.
Godbluff1975Primo album dopo la reunion della band, con un sound più diretto e meno complesso rispetto a Pawn Hearts.
Still Life1976Un album più sperimentale, con influenze jazz e ambient.
World Record1976Un album che documenta un concerto live della band.
The Quiet Zone/The Pleasure Dome1977Un doppio album che segna la fine della prima era della band.

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curiosità

Le Origini del Nome

Il nome della band, “Van der Graaf Generator,” è ispirato al generatore elettrostatico inventato da Robert J. Van de Graaff, ma il nome fu scritto erroneamente “Graaf” invece di “Graaff.” Nonostante questo, il nome fu mantenuto, aggiungendo un’aura di mistero e richiamando il potenziale esplosivo del loro sound. Il nome venne suggerito inizialmente da Chris Judge Smith, uno dei fondatori originali della band.

L’Amore dei Fan Italiani

I Van der Graaf Generator sono stati molto popolari in Italia, dove hanno persino superato la popolarità di band più mainstream. L’album Pawn Hearts, in particolare, fu un enorme successo in Italia e rimase in classifica per ben 12 settimane. Hammill e i membri del gruppo hanno sempre mostrato un forte legame con i fan italiani, e ciò li portò spesso a esibirsi nel paese.

Incontri con David Bowie e Ispirazioni Incrociate

David Bowie era un grande ammiratore dei Van der Graaf Generator e in particolare di Peter Hammill. I due si incontrarono varie volte, e Hammill influenzò alcune delle sonorità sperimentali di Bowie. La complessità dei testi e il tono oscuro di Hammill trovarono eco in alcune delle composizioni di Bowie, specialmente nei suoi album più concettuali come The Man Who Sold the World.

Incidenti Tecnici sul Palco

A causa della complessità della loro strumentazione, i Van der Graaf Generator affrontarono diversi problemi tecnici durante le performance dal vivo. Una volta, mentre suonavano in Italia, l’attrezzatura del sassofonista David Jackson ebbe un malfunzionamento. In un impeto di frustrazione, Jackson tirò letteralmente giù dal palco l’amplificatore, scatenando una reazione esplosiva da parte del pubblico!

Lo Strano Caso delle Registrazioni Perdute

Durante le sessioni per Pawn Hearts, la band registrò diversi brani che non furono mai pubblicati. Alcune di queste registrazioni andarono perse negli archivi della casa discografica. Alcuni fan sostengono che ci siano pezzi completi che potrebbero un giorno riemergere, alimentando un alone di mistero su questo periodo creativo della band.

L’Influenza della Filosofia e della Letteratura

Peter Hammill, che ha studiato filosofia, ha sempre infuso la musica dei Van der Graaf Generator con riferimenti filosofici e letterari. Spesso i suoi testi fanno riferimento a figure come Nietzsche, Sartre e Blake, e trattano temi esistenziali come l’alienazione, la mortalità e il conflitto interiore. Questo ha contribuito a dare alla band un tono unico nel panorama del rock progressivo.

Il Sound Unico del Sassofono di David Jackson

David Jackson, noto per suonare due sassofoni contemporaneamente, sviluppò una tecnica distintiva che rendeva il suono della band particolarmente complesso. Jackson usava i sassofoni con effetti elettronici per creare suoni distorti e potenti che aggiungevano un’energia unica ai brani.

L’Influenza Sottovalutata su Punk e Post-Punk

Anche se apparentemente lontani, i Van der Graaf Generator hanno influenzato il punk e il post-punk. Johnny Rotten dei Sex Pistols, ad esempio, ha citato Peter Hammill come un’influenza, mentre band post-punk come Magazine e Joy Division hanno riconosciuto l’impatto della musica sperimentale e del tono oscuro dei Van der Graaf Generator.

La Decisione di Rimanere Sotto il Radar

I Van der Graaf Generator non hanno mai cercato la fama commerciale, e ciò ha permesso loro di mantenere un controllo artistico completo. Questo rifiuto di compromessi li ha tenuti lontani dai riflettori rispetto ad altre band prog rock, ma li ha anche resi una leggenda “di nicchia” per appassionati di musica che cercano qualcosa di profondamente diverso.

Riunion Eterna e Dedizione dei Fan

La band si è sciolta e riformata diverse volte, ma i fan hanno sempre dimostrato una fedeltà incrollabile. Nel 2005, la reunion per l’album Present mostrò come i Van der Graaf Generator fossero ancora in grado di creare musica potente e rilevante. La reunion portò ad altri album e concerti che hanno consolidato il loro status come cult band.

libri

Van der Graaf Generator Pawn Hearts Storia Immagini Parole Musica

Pawn Hearts: Storia Immagini Parole Musica

Nel 1971, i Van der Graaf Generator pubblicano Pawn Hearts, capolavoro del progressive rock anni ’70. Paolo Carnelli, nella sua biografia, esplora retroscena e dettagli creativi, arricchendo l’analisi con testimonianze esclusive.

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