Alice Cooper

Alice Cooper: Il Re del Rock Shock
Nella storia del rock, pochi artisti hanno saputo fondere musica, teatro e provocazione come Alice Cooper. Con il suo trucco pesante, i capelli arruffati e un’attitudine da ribelle, Cooper ha ridefinito il concetto di spettacolo, trasformando ogni concerto in un’esperienza visiva e sonora indimenticabile. La sua carriera, costellata di successi, scandali e rinascite, è un viaggio attraverso le ombre e le luci del rock’n’roll. Questa è la storia di Vincent Damon Furnier, l’uomo dietro il mito di Alice Cooper.
Le Origini: Da Vincent ad Alice
Tutto ebbe inizio a Detroit, Michigan, dove Vincent Furnier nacque il 4 febbraio 1948. Figlio di un predicatore, Vincent crebbe in un ambiente religioso, ma la sua anima era attratta dalla musica e dalla ribellione. Negli anni ’60, insieme ad alcuni amici di scuola, formò una band chiamata The Earwigs, che presto si trasformò in The Spiders e poi in The Nazz. Fu durante questo periodo che Vincent iniziò a sperimentare con il look e la teatralità, anticipando quello che sarebbe diventato il suo alter ego.
Nel 1968, la band cambiò nome in Alice Cooper, ispirandosi a una seduta spiritica in cui Vincent affermò di essere posseduto dallo spirito di una strega del XVII secolo di nome Alice Cooper. Da quel momento, Vincent decise di adottare il nome come sua identità artistica, dando vita a uno dei personaggi più iconici della musica.
L’Ascesa: Dai Locali ai Grandi Palcoscenici
I primi anni di Alice Cooper furono duri. La band si esibiva in piccoli locali, spesso venendo cacciata per il loro sound troppo aggressivo e l’atteggiamento provocatorio. Tuttavia, nel 1969, attirarono l’attenzione del produttore Frank Zappa, che li fece firmare per la sua etichetta, Straight Records. Il loro album di debutto, “Pretties for You”, non ebbe un grande successo, ma pose le basi per quello che sarebbe diventato il loro stile unico.
Il vero successo arrivò con l’album “Love It to Death” (1971), che includeva il singolo “I’m Eighteen”. La canzone, un inno alla ribellione adolescenziale, divenne un successo internazionale, portando Alice Cooper alla ribalta. Il loro sound, un mix di rock, garage e proto-punk, unito a spettacoli teatrali e provocatori, li distingueva da qualsiasi altra band dell’epoca.
Lo Shock Rock: Il Teatro dell’Horror
Alice Cooper non era solo una band; era uno spettacolo. I loro concerti includevano esecuzioni simulate, serpenti vivi, spade, manichini decapitati e una ghigliottina funzionante. Il pubblico rimaneva scioccato e affascinato, e la reputazione di Alice come “Re dello Shock Rock” si consolidò rapidamente.
Album come “Killer” (1971) e “School’s Out” (1972) confermarono il loro status di superstar. La title track di “School’s Out” divenne un inno generazionale, mentre il tour promozionale fu uno dei più controversi della storia del rock. Nel 1973, con “Billion Dollar Babies”, Alice Cooper raggiunse l’apice del successo, vendendo milioni di copie e riempiendo stadi in tutto il mondo.
La Caduta e la Rinascita
Nonostante il successo, gli anni ’70 furono anche un periodo di crisi per Alice Cooper. L’abuso di alcol e droghe lo portò a un crollo fisico e mentale. Nel 1975, dopo l’album “Welcome to My Nightmare”, la band originale si sciolse, e Vincent decise di continuare come solista sotto il nome di Alice Cooper.
Gli anni ’80 videro una rinascita artistica. Con album come “Trash” (1989), che includeva il successo “Poison”, Alice Cooper riconquistò le classifiche, adattando il suo sound agli anni del glam metal. La sua capacità di reinventarsi, mantenendo intatta la sua identità, lo rese un’icona senza tempo.
L’Eredità: Un Mito del Rock
Oggi, Alice Cooper è molto più di un musicista: è un’icona culturale. Ha influenzato generazioni di artisti, dai Metallica ai Marilyn Manson, e continua a esibirsi con la stessa energia di sempre. La sua carriera è costellata di successi, ma anche di momenti bui, che ha sempre affrontato con ironia e determinazione.
Oltre alla musica, Alice Cooper è un appassionato di golf, un attore e un personaggio televisivo. Ha recitato in film come “Dark Shadows” e partecipato a show come “The Muppet Show”, dimostrando una versatilità unica.
Conclusione: Il Volto del Rock Shock
Alice Cooper è un artista che ha saputo trasformare la provocazione in arte, il teatro in musica e la ribellione in un messaggio universale. La sua carriera è una testimonianza del potere della creatività e della resilienza. Oggi, a oltre 50 anni dal suo debutto, Alice Cooper continua a essere un faro nel mondo del rock, dimostrando che il vero shock non è nel trucco o negli effetti speciali, ma nella capacità di essere autentici.
discografia
discografia ⬇️⬆️
Pretties for You | 1969 | Il debutto della band Alice Cooper, con un sound psichedelico e sperimentale. Un album di culto. |
Easy Action | 1970 | Secondo album, ancora influenzato dal rock psichedelico. Include brani come “Return of the Spiders”. |
Love It to Death | 1971 | L’album che lanciò Alice Cooper, con il successo “I’m Eighteen”. Un mix di rock e shock rock. |
Killer | 1971 | Un classico dello shock rock, con brani come “Under My Wheels” e “Dead Babies”. |
School’s Out | 1972 | L’album che include l’inno generazionale “School’s Out”. Un mix di rock, provocazione e teatro. |
Billion Dollar Babies | 1973 | L’apice del successo di Alice Cooper, con brani come “No More Mr. Nice Guy” e “Elected”. |
Muscle of Love | 1973 | L’ultimo album della band originale, con un sound più grezzo e diretto. |
Welcome to My Nightmare | 1975 | Il primo album da solista di Alice Cooper, un concept album horror con “Only Women Bleed”. |
Alice Cooper Goes to Hell | 1976 | Un concept album che continua il tema horror, con brani come “Go to Hell”. |
Lace and Whiskey | 1977 | Un album più sperimentale, con influenze disco e pop. Include “You and Me”. |
From the Inside | 1978 | Un concept album ispirato alla permanenza di Alice in una clinica di disintossicazione. |
Flush the Fashion | 1980 | Un album new wave, con un sound più moderno e sperimentale. |
Special Forces | 1981 | Un ritorno alle radici rock, con brani come “Who Do You Think We Are”. |
Zipper Catches Skin | 1982 | Un album sperimentale, con influenze punk e new wave. |
DaDa | 1983 | Un concept album oscuro e introspettivo, considerato uno dei suoi lavori più sottovalutati. |
Constrictor | 1986 | Il ritorno di Alice Cooper dopo un periodo di crisi, con un sound glam metal. |
Raise Your Fist and Yell | 1987 | Un album potente, con brani come “Freedom” e “Prince of Darkness”. |
Trash | 1989 | L’album che riportò Alice Cooper in cima alle classifiche, con il successo “Poison”. |
Hey Stoopid | 1991 | Un mix di glam metal e hard rock, con collaborazioni di artisti come Slash e Ozzy Osbourne. |
The Last Temptation | 1994 | Un concept album ispirato a un fumetto, con un sound dark e introspettivo. |
Brutal Planet | 2000 | Un album che esplora temi sociali e politici, con un sound industrial metal. |
Dragontown | 2001 | Il sequel di “Brutal Planet”, con un sound ancora più oscuro e aggressivo. |
The Eyes of Alice Cooper | 2003 | Un ritorno alle radici garage rock, con un sound grezzo e diretto. |
Dirty Diamonds | 2005 | Un album versatile, con brani che spaziano dal rock al blues. |
Along Came a Spider | 2008 | Un concept album che racconta la storia di un serial killer, con un sound dark e avvincente. |
Welcome 2 My Nightmare | 2011 | Il sequel di “Welcome to My Nightmare”, con un mix di rock, horror e provocazione. |
Paranormal | 2017 | Un album che celebra il sound classico di Alice Cooper, con collaborazioni storiche. |
Detroit Stories | 2021 | Un tributo alle radici rock di Detroit, con un sound potente e autentico. |
T-Shirt
curiosità
Origini del Nome “Alice Cooper”
Il nome “Alice Cooper” inizialmente si riferiva alla band, non al cantante. La leggenda narra che il nome sia stato scelto durante una seduta spiritica, dove si dice che lo spirito di una strega di nome Alice Cooper abbia rivelato che sarebbe stato un nome fortunato. Vincent Furnier alla fine adottò il nome come suo pseudonimo quando la band si sciolse e lui continuò come solista.
Il Pollo e l’Incidente sul Palco
Uno degli episodi più famosi (e fraintesi) della carriera di Alice Cooper è l’incidente del pollo. Durante un concerto a Toronto nel 1969, qualcuno gettò un pollo vivo sul palco. Alice, pensando che i polli potessero volare, lo lanciò verso il pubblico. Il pollo fu fatto a pezzi dal pubblico, e la stampa riportò che Alice aveva strappato la testa al pollo e bevuto il suo sangue. Questo incidente contribuì a creare la sua immagine di “shock rocker”, anche se in realtà non era sua intenzione uccidere l’animale.
La Passione per il Golf
Nonostante la sua immagine dark e teatrale, Alice Cooper è un appassionato giocatore di golf. Gioca regolarmente e partecipa a tornei di beneficenza. Ha detto che il golf è stato uno dei modi in cui ha superato la sua dipendenza dall’alcol negli anni ’70.
La Battaglia con l’Alcol
Negli anni ’70, Alice Cooper ha lottato con una grave dipendenza dall’alcol. All’apice della sua carriera, beveva fino a due bottiglie di whisky al giorno. Nel 1978, dopo un esaurimento nervoso, decise di disintossicarsi e da allora è sobrio. Ha spesso parlato della sua esperienza per aiutare altri a superare le dipendenze.
La Collaborazione con Salvador Dalí
Nel 1973, Alice Cooper incontrò il famoso artista surrealista Salvador Dalí, che rimase affascinato dalla sua personalità e dal suo stile teatrale. Dalí creò una scultura chiamata “Alice Cooper’s Brain”, che rappresentava un cervello di cioccolato con formiche che lo attraversavano. La scultura fu esposta in una mostra d’arte e divenne un simbolo della fusione tra rock e arte surrealista.
La Carriera Cinematografica
Oltre alla musica, Alice Cooper ha avuto una carriera cinematografica, apparendo in film come “Wayne’s World” (1992), dove interpretò se stesso in una scena memorabile in cui canta “Feed My Frankenstein”. Ha anche recitato in “Dark Shadows” (2012) di Tim Burton, dimostrando la sua versatilità come artista.
Il Personaggio Teatrale
Alice Cooper è noto per il suo personaggio teatrale, che spesso include elementi horror come manichini decapitati, serpenti vivi e finte esecuzioni. Questo stile ha influenzato molti artisti successivi, tra cui Marilyn Manson e Rob Zombie. La sua performance è un mix di rock, teatro e horror, che ha ridefinito il concetto di spettacolo dal vivo.
La Fede Cristiana
Nonostante la sua immagine oscura, Alice Cooper è un cristiano devoto. Ha parlato apertamente della sua fede e di come essa abbia influenzato la sua vita e la sua musica. Ha anche partecipato a programmi religiosi e ha collaborato con organizzazioni cristiane.
La Famiglia
Alice Cooper è sposato con Sheryl Goddard dal 1976, e insieme hanno tre figli. Nonostante la sua immagine pubblica, è noto per essere un marito e padre devoto. Sheryl è stata anche una ballerina nei suoi spettacoli.
Il Ritorno al Successo
Dopo un periodo di declino negli anni ’80, Alice Cooper ha fatto un ritorno trionfale negli anni ’90 con album come “Hey Stoopid” (1991) e “The Last Temptation” (1994). Ha continuato a pubblicare musica e a esibirsi, mantenendo una base di fan fedeli e attirando nuove generazioni di ascoltatori.
L’Influenza sulla Cultura Pop
Alice Cooper ha avuto un impatto significativo sulla cultura pop, influenzando non solo la musica ma anche la moda, il cinema e l’arte. Il suo stile teatrale e il suo personaggio hanno ispirato numerosi artisti e performer, e il suo nome è diventato sinonimo di rock shock.
La Passione per i Serpenti
Alice Cooper è noto per l’uso di serpenti vivi durante i suoi concerti. Questo è diventato un tratto distintivo del suo spettacolo, anche se inizialmente era terrorizzato dai serpenti. Ha superato la sua paura e ha incorporato i rettili nelle sue performance, diventando uno dei suoi marchi di fabbrica.