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The Who

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La Storia Epica di una Leggenda del Rock

I “The Who” sono una delle band più iconiche e influenti della storia del rock. Conosciuti per il loro stile esplosivo e le performance dal vivo leggendarie, hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura musicale. Questa storia esplora la nascita, l’ascesa, i trionfi e le tragedie di una band che ha ridefinito il rock’n’roll.

Gli Inizi: L’Alba di un Nuovo Suono

I “The Who” nascono nel cuore della Londra degli anni ’60, un’epoca di rivoluzione culturale e musicale. La band, formata da Roger Daltrey, Pete Townshend, John Entwistle e Keith Moon, iniziò il suo percorso sotto il nome di “The Detours”. Tuttavia, fu con l’adozione del nome “The Who” che la band iniziò a definire il proprio stile unico. Il loro sound, caratterizzato da riff di chitarra potenti e una sezione ritmica aggressiva, catturò immediatamente l’attenzione del pubblico britannico.

La Rivoluzione del Mod: “My Generation”

Nel 1965, i “The Who” pubblicano “My Generation”, un singolo che non solo scalò le classifiche, ma divenne l’inno di una generazione. La canzone esprimeva il sentimento di ribellione e disillusione dei giovani degli anni ’60, diventando un punto di riferimento per la subcultura Mod. Con questo brano, i “The Who” si affermarono come una delle band più innovative del panorama musicale, grazie anche alla presenza scenica di Roger Daltrey e ai potenti accordi di chitarra di Pete Townshend.

“Tommy” e il Concept Album: Una Rivoluzione Musicale

Nel 1969, i “The Who” rilasciarono “Tommy”, un’opera rock che racconta la storia di un ragazzo sordomuto e cieco che diventa un campione di flipper e una sorta di messia. “Tommy” non fu solo un successo commerciale, ma ridefinì il concetto di album musicale, introducendo l’idea di un “concept album”. Con “Tommy”, i “The Who” si posizionarono come pionieri della musica rock, influenzando innumerevoli artisti e band che seguirono.

Le Performance Dal Vivo: Un’Energia Senza Confini

I “The Who” erano celebri non solo per la loro musica, ma anche per le loro esibizioni dal vivo, caratterizzate da una straordinaria energia e dall’abitudine di Pete Townshend di distruggere la sua chitarra sul palco. Il loro concerto a Woodstock nel 1969 è ancora considerato uno dei momenti più iconici della storia del festival. Keith Moon, con il suo stile di batteria esplosivo, e Roger Daltrey, con la sua voce potente, contribuirono a creare un’esperienza live unica e indimenticabile.

“Who’s Next” e il Rock Elettronico: L’Innovazione Continua

Nel 1971, i “The Who” pubblicano “Who’s Next”, un album che vede l’introduzione del sintetizzatore nella loro musica, portando il rock verso nuove direzioni. Brani come “Baba O’Riley” e “Won’t Get Fooled Again” non solo divennero successi radiofonici, ma definirono anche un nuovo standard per la musica rock. Con “Who’s Next”, i “The Who” dimostrarono di essere una band in continua evoluzione, capace di reinventarsi e di restare rilevante nel panorama musicale.

Le Difficoltà e le Tragedie: La Morte di Keith Moon

Nonostante il successo, la band dovette affrontare anche momenti difficili. Keith Moon, celebre per il suo stile di vita sregolato e le sue follie, morì tragicamente nel 1978 per un’overdose di farmaci. La sua morte lasciò un vuoto incolmabile nella band e segnò l’inizio di un periodo di crisi. Tuttavia, i “The Who” continuarono a suonare, dimostrando una resilienza che pochi avrebbero potuto immaginare.

“Quadrophenia” e la Subcultura Mod: Un Altro Capolavoro

Nel 1973, i “The Who” pubblicarono “Quadrophenia”, un altro concept album che esplorava la vita e le sfide di un giovane Mod nella Londra degli anni ’60. L’album fu un successo e venne accompagnato da un film omonimo  (uscito nel 1979), che consolidò ulteriormente il legame tra i “The Who” e la cultura giovanile britannica. “Quadrophenia” è considerato uno dei lavori più completi e maturi della band, un capolavoro che continua ad affascinare nuove generazioni di ascoltatori.

La Carriera Solista e le Reunion: La Forza di una Leggenda

Negli anni ’80 e ’90, i membri dei “The Who” intrapresero carriere soliste, con Pete Townshend e Roger Daltrey che ottennero entrambi un certo successo. Tuttavia, la band continuò a riunirsi per tour e concerti speciali, dimostrando che il legame tra i membri era ancora forte. Questi anni furono caratterizzati da una serie di reunion che portarono i “The Who” di nuovo sul palco, permettendo ai fan di tutto il mondo di assistere ancora una volta alla loro energia ineguagliabile.

La Morte di John Entwistle e l’Eredità dei “The Who”

Nel 2002, la band subì un altro duro colpo con la morte di John Entwistle, il loro bassista leggendario. Nonostante questa perdita, i “The Who” continuarono a suonare, portando avanti la loro eredità musicale. L’influenza dei “The Who” sulla storia del rock è innegabile: hanno ispirato innumerevoli artisti e band, e la loro musica continua a essere ascoltata e apprezzata in tutto il mondo.

I “The Who” Oggi e l’Eterna Rilevanza del Loro Suono

Oggi, i “The Who” rimangono una delle band più amate e rispettate del panorama musicale. Con una carriera che abbraccia più di cinque decenni, la loro musica continua a ispirare e a emozionare. Brani come “My Generation”, “Baba O’Riley” e “Won’t Get Fooled Again” sono entrati nella storia del rock, e il loro impatto sulla cultura popolare è indiscutibile. I “The Who” sono più di una band: sono una leggenda vivente, un simbolo del potere del rock e della sua capacità di unire generazioni.

La discografia

Who’s Next1971Uno dei capolavori del rock, con brani epici come “Won’t Get Fooled Again” e “Baba O’Riley”. Un album che rappresenta l’apice creativo della band.
Quadrophenia1973Doppio album rock opera, che racconta la storia di un giovane mod degli anni ’60 in crisi d’identità. Un album complesso e ambizioso.
The Who by Numbers1975Album più commerciale e meno sperimentale, con canzoni più radiofoniche.
Who Are You1978Ultimo album con la formazione classica, caratterizzato da un sound più rock e diretto.
It’s Hard1982Primo album senza Keith Moon, con un sound più sintetico e commerciale.
Face Dances1981Album che segna un tentativo di tornare alle radici, con un sound più rock e meno commerciale.
Endless Wire2006Ritorno dopo una lunga pausa, con un album che mescola elementi del passato con sonorità più moderne.
who2019Un’opera che si inserisce nel solco della leggendaria carriera della band, continuando a ridefinire la loro eredità musicale.

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curiosità

Pete Townshend

Ispirazione per la distruzione delle chitarre: La famosa abitudine di Pete Townshend di distruggere le chitarre sul palco nacque per caso. Durante uno dei primi concerti della band, mentre suonava in un locale con un soffitto basso, Townshend colpì accidentalmente la sua chitarra contro il soffitto, danneggiandola. Frustrato, decise di completare l’opera distruggendo completamente lo strumento. Il pubblico reagì con entusiasmo, spingendolo a fare di questa azione una sorta di rituale scenico.

Il significato dietro “Baba O’Riley”: Il celebre brano “Baba O’Riley” è spesso erroneamente chiamato “Teenage Wasteland” a causa del ritornello, ma il titolo reale ha un significato profondo. “Baba” si riferisce al mistico indiano Meher Baba, di cui Townshend era devoto, mentre “O’Riley” è un omaggio a Terry Riley, un compositore minimalista che influenzò Townshend nel suo uso dei sintetizzatori.

La carriera da autore: Oltre alla musica, Townshend ha esplorato il mondo della scrittura. Ha pubblicato un romanzo intitolato “The Age of Anxiety” nel 2019, che è stato elogiato per la sua profondità e per la capacità di mescolare elementi autobiografici con la finzione.

Roger Daltrey

Il coltivatore di trote: Oltre alla musica, Roger Daltrey ha un’insolita passione per l’allevamento di trote. Negli anni ’70, Daltrey acquistò una proprietà in campagna e vi creò un allevamento di trote, che è diventato uno degli impianti più rinomati nel Regno Unito.

Carriera da attore: Daltrey ha avuto una carriera parallela come attore. Oltre al suo ruolo principale nel film “Tommy” (1975), ha recitato in diversi film e serie televisive, tra cui “McVicar” (1980), dove interpretava il ruolo di John McVicar, un famoso criminale britannico.

Problemi di udito: Daltrey ha rivelato di avere seri problemi di udito a causa degli anni passati suonando con i The Who, noti per essere una delle band più rumorose della storia. Nonostante ciò, ha continuato a esibirsi, utilizzando sistemi di monitoraggio audio avanzati per proteggere ulteriormente il suo udito.

John Entwistle

Il bassista più rumoroso: John Entwistle, soprannominato “The Ox”, era famoso per il suo stile di basso potente e distintivo. In un concerto del 1976, Entwistle fu misurato come il bassista più rumoroso del mondo, un primato che contribuì a cementare la reputazione dei The Who come la band più rumorosa.

i libri

Quadro phenia

"Quadrophenia" degli Who, album e film cult del 1973, compie 50 anni nel 2023. Il libro esplora la sua creazione, analizzando musica, testi, e influenze. Approfondisce anche l'impatto sulla scena Mod italiana.

Long live rock

"Gli Who, band leggendaria del rock, hanno segnato la storia della musica con la loro innovazione e intensità. Il libro celebra il loro mito, con testimonianze esclusive e uno sguardo al contesto sociale e musicale."

La mia storia con e senza gli Who

La mia storia con e senza gli Who

Roger Daltrey, leggendaria voce degli Who, racconta la sua turbolenta giovinezza e cinquant'anni on the road. Il libro offre uno sguardo intimo e franco sulla band, tra mito e realtà.

The Who. A million little memories

Il libro esplora il periodo di massima crescita degli Who (1967-1974), analizzando la loro natura protesa verso il movimento e l'azione. Attraverso testimonianze esclusive, offre un ritratto intimo della band.