Barclay James Harvest

La storia di una band che ha unito rock e orchestra
Nel cuore pulsante degli anni ’60, quando il mondo musicale era in fermento e il rock iniziava a esplorare nuovi orizzonti, nacque una band destinata a lasciare un segno indelebile nella storia della musica: i Barclay James Harvest. Questa è la storia di un gruppo che ha sfidato le convenzioni, combinando la potenza del rock con la maestosità dell’orchestra, creando un suono unico e immortale.
il sogno di quattro ragazzi di Oldham
La storia dei Barclay James Harvest ha origine nel nord-ovest dell’Inghilterra, precisamente a Oldham, nel settembre del 1966. Qui quattro giovani musicisti – Les Holroyd (basso e voce), John Lees (chitarra e voce), Mel Pritchard (batteria e percussioni) e Stuart “Woolly” Wolstenholme (tastiere e voce) – decisero di unire le loro passioni per formare una band. Il nome della formazione fu scelto quasi casualmente, pescando da un cappello contenente diverse opzioni. “Barclay” derivava dalla famosa banca Barclays, simbolo delle loro ambizioni; “James” era ispirato a un uomo che cantava con loro; “Harvest” richiamava il contesto rurale in cui vivevano.
Sin dall’inizio, i Barclay James Harvest dimostrarono una spiccata propensione per l’innovazione. Non si accontentarono della tradizionale combinazione di chitarra, basso e batteria: incorporarono strumenti a fiato, archi e ottoni nei loro arrangiamenti. L’acquisto di un Mellotron fu un passo decisivo per simulare il suono di un’orchestra e portare la loro musica verso nuove vette.
Preston House: il rifugio creativo
Con il supporto del loro primo manager, John Crowther, i membri della band si trasferirono in una casa colonica del XVIII secolo chiamata Preston House. Questo luogo divenne il loro rifugio creativo, dove scrivevano e provavano incessantemente. Sebbene le condizioni fossero spartane – senza riscaldamento né comodità moderne – Preston House fu il teatro delle prime sperimentazioni musicali della band.
Il debutto discografico: l’inizio di una carriera straordinaria
Il debutto discografico avvenne nel 1970 con l’album omonimo Barclay James Harvest. Caratterizzato da arrangiamenti orchestrali diretti da Robert John Godfrey, l’album segnò l’inizio della loro esplorazione musicale unica. Sebbene accolto negativamente dalla critica, conteneva già elementi distintivi che sarebbero diventati il marchio di fabbrica della band.
Il secondo album, Once Again (1971), consolidò il loro stile orchestrale e introdusse uno dei brani più iconici della band: “Mockingbird”. Questo pezzo divenne presto una delle canzoni più amate dai fan, grazie alla sua melodia struggente e agli arrangiamenti orchestrali maestosi.
Il successo commerciale: Polydor e l’ascesa internazionale
Dopo alcune difficoltà finanziarie e tensioni con la loro etichetta EMI, i Barclay James Harvest trovarono nuova linfa vitale firmando con Polydor nel 1973. Fu l’inizio di una fase più prospera della loro carriera. L’album Everyone Is Everybody Else (1974) segnò un punto di svolta commerciale grazie a brani come “Child of the Universe”, che divenne un manifesto del loro stile musicale.
Negli anni ’70 pubblicarono album che divennero pietre miliari del genere: Time Honoured Ghosts (1975), Octoberon (1976) e Gone to Earth (1977). Quest’ultimo conteneva il celebre brano “Poor Man’s Moody Blues”, scritto in risposta ai paragoni con i Moody Blues. La Germania si rivelò uno dei mercati più importanti per la band: qui raggiunsero un pubblico vasto e fedele che li accolse come veri eroi musicali.
La svolta live: Barclay James Harvest Live
Nel 1974 la band pubblicò Barclay James Harvest Live, un doppio LP che catturava tutta l’energia delle loro esibizioni dal vivo. Questo album entrò nelle classifiche britanniche e consolidò la reputazione della band come una delle migliori formazioni live dell’epoca.
Divisioni interne: due strade diverse
Nonostante il successo internazionale, gli anni ’90 portarono tensioni interne tra i membri principali della band. Nel 1998 si arrivò alla divisione in due entità separate: John Lees’ Barclay James Harvest e Barclay James Harvest Featuring Les Holroyd. Questa scissione rifletteva differenze artistiche tra i membri principali del gruppo.
Nonostante le difficoltà personali e le tragedie – come la morte di Mel Pritchard nel 2004 a causa di un attacco cardiaco e il suicidio di Stuart Wolstenholme nel 2010 – entrambe le incarnazioni della band continuarono a esibirsi e a produrre musica.
Un’eredità musicale senza tempo
Con oltre 20 album in studio, 15 album live e numerosi singoli memorabili come “Mockingbird” e “Child of the Universe”, i Barclay James Harvest hanno lasciato un’eredità musicale che continua a ispirare generazioni. La loro capacità di fondere melodie ricche con arrangiamenti orchestrali rimane il tratto distintivo del loro stile unico.
Oggi, i Barclay James Harvest sono ricordati non solo per la loro musica innovativa ma anche per aver superato ostacoli personali e professionali con determinazione. La Germania continua a essere uno dei paesi dove la loro musica è celebrata maggiormente, dimostrando quanto sia universale il linguaggio delle emozioni che hanno saputo comunicare attraverso le note.
Conclusione
I Barclay James Harvest rappresentano molto più di una semplice band: sono pionieri musicali che hanno osato sognare in grande, creando un suono che ha sfidato le convenzioni del rock tradizionale. La loro fusione tra rock progressivo e orchestrale ha aperto nuove strade nella musica moderna, lasciando un segno indelebile nella storia del genere.
discografia
discografia ⬇️⬆️
Barclay James Harvest | 1970 | Album d’esordio con sonorità progressive rock e influenze classiche. Include Taking Some Time On. |
Once Again | 1971 | Secondo album che contiene il loro brano simbolo Mockingbird. Arrangiamenti orchestrali ampliati. |
And Other Short Stories | 1971 | Composizioni più ambiziose e il brano cult Medicine Man. |
Baby James Harvest | 1972 | Album di transizione tra pezzi orchestrali e brani acustici più semplici. |
Everyone Is Everybody Else | 1974 | Primo album per la Polydor, considerato uno dei loro migliori lavori anni ’70. |
Time Honoured Ghosts | 1975 | Registrato a San Francisco, mostra il loro sound progressive maturo. |
Octoberon | 1976 | Miscela di progressive e rock più accessibile. Include Rock ‘n’ Roll Star. |
Gone to Earth | 1977 | Successo commerciale con il loro inno Hymn. |
XII | 1978 | Strutture musicali più concise ma con il loro sound caratteristico. |
Eyes of the Universe | 1979 | Primo album senza Woolly Wolstenholme, orientato al pop. |
Turn of the Tide | 1981 | Continuo avvicinamento al rock mainstream con sintetizzatori. |
Ring of Changes | 1983 | Album di maggior successo commerciale in Germania. |
Victims of Circumstance | 1984 | Piena adozione degli stili di produzione anni ’80 e brani più brevi. |
Face to Face | 1987 | Presenza di elementi elettronici e produzione raffinata. |
Welcome to the Show | 1990 | Parziale ritorno al loro sound classico con produzione moderna. |
Caught in the Light | 1993 | Album maturo con testi riflessivi e focus melodico. |
River of Dreams | 1997 | Album di reunion con il ritorno di Wolstenholme. |
North | 2013 | Ultimo album in studio registrato come trio dopo la morte di Wolstenholme. |
curiosità
L’origine del nome
Il nome della band fu scelto quasi casualmente, pescando da un cappello contenente diverse opzioni. “Barclay” derivava dalla famosa banca Barclays, simbolo delle loro ambizioni; “James” era ispirato a un uomo che cantava con loro; “Harvest” richiamava il contesto rurale in cui vivevano.
Preston House: il rifugio creativo
La band si trasferì in una casa colonica del XVIII secolo chiamata Preston House, che divenne il loro rifugio creativo. Questo luogo spartano fu teatro delle prime sperimentazioni musicali della band, nonostante le condizioni difficili.
L’uso del Mellotron
I Barclay James Harvest furono tra i primi a utilizzare il Mellotron, uno strumento che simulava il suono di un’orchestra. Questo strumento fu fondamentale per sviluppare il loro stile orchestrale e progressivo.
La divisione della band
Negli anni ’90, la band si divise in due entità separate: John Lees’ Barclay James Harvest e Barclay James Harvest Featuring Les Holroyd. Questa scissione rifletteva differenze artistiche tra i membri principali del gruppo.
La morte di Mel Pritchard e Woolly Wolstenholme
La band subì due tragici colpi con la morte di Mel Pritchard nel 2004 e il suicidio di Woolly Wolstenholme nel 2010. Nonostante queste perdite, entrambe le formazioni continuarono a esibirsi e a produrre musica.
Il successo in Germania
I Barclay James Harvest raggiunsero un successo straordinario in Germania, dove divennero una delle band più popolari. I loro concerti a Berlino, come quello del 1982 e del 1988, furono memorabili e segnarono il loro legame con il pubblico tedesco.
L’album “A Concert for the People”
Il concerto del 1982 a Berlino fu immortalato nell’album A Concert for the People, che catturò l’energia e la passione della loro esibizione dal vivo. Questo album è considerato uno dei migliori live della band.
L’uso di orchestre complete
I Barclay James Harvest furono noti per l’uso di orchestre complete durante le loro esibizioni. Questo approccio innovativo li distinse dalle altre band del loro genere.
La collaborazione con Robert John Godfrey
Il loro primo album fu arrangiato da Robert John Godfrey, che contribuì a definire il loro stile orchestrale. Questa collaborazione fu fondamentale per il sound della band.
Il contributo alla scena progressive
I Barclay James Harvest furono pionieri nella scena progressive rock, contribuendo a definire il genere con la loro fusione di rock e musica classica.