Boris Pasternak, nato il 10 febbraio 1890 a Mosca, è stato uno dei più grandi poeti, scrittori e traduttori russi del XX secolo. Figlio di un rinomato pittore, ha ereditato una sensibilità artistica che ha permeato tutta la sua vita e la sua opera. Fin dalla giovane età, Pasternak ha dimostrato un talento straordinario per la scrittura, scrivendo poesie e prose che riflettevano la sua profonda introspezione e la sua visione del mondo. Ha studiato filosofia e letteratura all’Università di Mosca, ma la sua vera educazione è avvenuta attraverso l’osservazione della società russa in tumulto e attraverso l’interazione con altri grandi intellettuali dell’epoca. Durante la Rivoluzione Russa e la successiva guerra civile, Pasternak ha vissuto esperienze che hanno plasmato profondamente la sua poetica e il suo pensiero. Ha attraversato periodi di esilio interiore, cercando di dare senso alla violenza e alla turbolenza che lo circondavano. Queste esperienze hanno trovato espressione nelle sue opere più famose, come la raccolta di poesie “Mia sorella, la vita” e il romanzo “Il dottor Živago”. Pur essendo conosciuto principalmente come poeta, Pasternak ha anche sperimentato con la prosa e il teatro, dimostrando una versatilità e una profondità che lo hanno reso unico nel panorama letterario russo. La sua voce, poetica e politicamente impegnata, ha trovato eco in tutto il mondo, nonostante le difficoltà imposte dal regime sovietico, che ha censurato molte delle sue opere. Nel 1958, Boris Pasternak è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura per il suo contributo straordinario alla letteratura mondiale. Tuttavia, il governo sovietico gli ha impedito di accettare personalmente il premio, costringendolo a rifiutarlo sotto pressione. Questo atto di coraggio e integrità ha rafforzato la sua reputazione come figura di grande rilevanza morale e artistica. Boris Pasternak è morto il 30 maggio 1960, lasciando un’eredità letteraria immortale che continua a ispirare e a commuovere lettori di tutto il mondo. La sua capacità di cogliere l’essenza umana e di trasmetterla attraverso le parole lo rende una figura indelebile nella storia della letteratura mondiale.