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Anton Pavlovi Chekhovch , noto anche come Anton Čechov, è stato un celebre scrittore e drammaturgo russo nato il 29 gennaio 1860 a Taganrog, in Russia, e morto il 15 luglio 1904 a Badenweiler, in Germania. È considerato uno dei più grandi maestri della letteratura russa e mondiale, famoso per le sue opere teatrali e per i suoi racconti brevi. Nato in una famiglia di modeste condizioni economiche, Chekhov crebbe in una situazione familiare difficile dopo la bancarotta del padre. Tuttavia, grazie al suo talento e alla sua determinazione, riuscì a studiare medicina all’Università di Mosca, laureandosi nel 1884. La sua formazione medica influenzò profondamente il suo lavoro successivo, dando un taglio realistico e empatico alle sue opere. La carriera letteraria di Chekhov iniziò durante gli anni universitari, quando iniziò a pubblicare racconti su vari giornali e riviste per sostenere finanziariamente la sua famiglia. Il suo primo racconto pubblicato, “La felicità delle piccole cose” (1883), mostrò già la sua capacità di osservare la vita quotidiana e di penetrare negli aspetti più profondi dell’animo umano. La svolta nella carriera di Chekhov avvenne con la pubblicazione della sua prima opera teatrale di successo, “La gabbia degli storni” (1889), seguita da “Zio Vanja” (1897) e “Il giardino dei ciliegi” (1904). Le sue opere teatrali sono caratterizzate da una profonda comprensione della natura umana e da un realismo psicologico che anticipò il teatro moderno. Tuttavia, è principalmente attraverso i suoi racconti brevi che Chekhov ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura mondiale. I suoi racconti sono caratterizzati da una prosa nitida e concisa, una profonda empatia per i suoi personaggi e una sottile ironia nei confronti della vita. Opere come “La steppa”, “Il duello”, “La signora col cagnolino” e “Media vita” sono solo alcune delle sue storie più celebri, che hanno influenzato generazioni di scrittori successivi. La vita di Chekhov fu segnata da problemi di salute, compresi i primi sintomi di tubercolosi che si manifestarono già negli anni dell’università e che lo afflissero per il resto della sua vita. Nonostante la sua malattia, continuò a scrivere instancabilmente fino alla sua prematura morte all’età di soli 44 anni. Oltre al suo lavoro letterario, Chekhov fu anche un attivista sociale, impegnato a fornire assistenza medica ai poveri e a criticare le ingiustizie sociali del suo tempo. Il suo impegno politico si riflette anche nelle sue opere, dove spesso esplora le tensioni sociali e le disuguaglianze della Russia dell’epoca. Anton Chekhov rimane una figura di grande rilievo nella storia della letteratura mondiale, ammirato per la sua maestria nella rappresentazione della condizione umana e per la sua capacità di toccare le corde più profonde dell’animo umano con una semplicità disarmante.