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Chic

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Alex Marshall

Un incontro fortuito

La storia degli Chic inizia nel cuore di New York, in un periodo di fervente creatività musicale. Nile Rodgers, un giovane chitarrista con una passione per il jazz, il funk e la sperimentazione musicale, e Bernard Edwards, un talentuoso bassista con un’incredibile sensibilità ritmica, si incontrarono e formarono un sodalizio musicale unico. I due condivisero una visione comune: creare una band che fondesse l’energia del funk e del soul con la sofisticatezza della musica pop. Entrambi erano già musicisti esperti prima di fondare i Chic. Rodgers aveva suonato in una band chiamata “The Big Apple Band”, che accompagnava l’artista soul New York City. Edwards, invece, aveva lavorato come sessionista e musicista live. Nonostante i loro successi individuali, sentivano che c’era qualcosa di più grande che potevano realizzare insieme.

La nascita

Nel 1976, Rodgers e Edwards decisero di formare una band propria. Il loro obiettivo era creare musica che fosse contemporaneamente funky, sofisticata e accessibile al grande pubblico. Così nacquero gli Chic. A differenza di molte altre band dell’epoca, che si concentravano su complessi arrangiamenti musicali o testi profondi, i Chic avevano una missione chiara: far ballare la gente. Il loro motto era “sofisticazione con anima”, e il loro suono rifletteva questa filosofia, mescolando ritmi funky, melodie pop e una raffinata estetica visiva.

Tony Thompson eNorma Jean Wrighte *Alfa Anderson .

Tony Thompson, il batterista dal tocco potente e preciso, insieme a Norma Jean Wright e Alfa Anderson, voci sofisticate e versatili, completarono la formazione degli Chic, dando al gruppo un sound inconfondibile. Con Rodgers alla chitarra, Edwards al basso, Thompson alla batteria e le voci femminili di Wright e Anderson, gli Chic divennero un simbolo del movimento disco. Il loro stile era caratterizzato da ritmi funky, linee di basso indimenticabili e armonie vocali che catturavano il pubblico, incarnando il glamour e l’eleganza della fine degli anni ’70.

Se “Dance, Dance, Dance” aveva segnato l’inizio della loro carriera, fu con “Le Freak” che i Chic raggiunsero il vero apice del successo. Pubblicato nel 1978, questo brano non solo divenne uno dei singoli più venduti di sempre, ma cambiò per sempre il panorama della musica disco.

La storia dietro “Le Freak” è ormai leggendaria. Nile Rodgers e Bernard Edwards erano stati invitati al leggendario Studio 54, il club più esclusivo di New York, per festeggiare il Capodanno insieme a Grace Jones. Tuttavia, quando arrivarono all’ingresso, furono respinti dai buttafuori del club, nonostante l’invito. Frustrati e amareggiati, tornarono a casa e iniziarono a suonare, trasformando la loro rabbia in musica. Il ritornello originale della canzone era “F*** Off”, un’espressione diretta della loro frustrazione, ma presto fu sostituito da “Freak Out”, più adatto al mercato. Nacque così “Le Freak”, una canzone che non solo divenne un inno della disco music, ma segnò un momento iconico della cultura pop degli anni ’70. “Le Freak” scalò rapidamente le classifiche, diventando il singolo più venduto nella storia della Atlantic Records, trasformando un’esperienza di rifiuto in un successo globale senza precedenti.

“Le Freak” trascese il genere disco, diventando un fenomeno culturale. Il suo riff di chitarra funky e la linea di basso ipnotica di Edwards hanno reso il brano immediatamente riconoscibile, e ancora oggi è considerato uno dei più grandi successi della storia.

“Good Times” e l’inizio dell’era hip-hop

Nel 1979, gli Chic pubblicarono un altro capolavoro, “Good Times”. Questa canzone rappresenta non solo uno dei momenti più alti della carriera della band, ma anche una delle influenze più importanti nella nascita dell’hip-hop. Con il suo groove impeccabile e la sua struttura ritmica innovativa, “Good Times” divenne uno dei brani più campionati di sempre.

Il declino della disco 

Nonostante i loro straordinari successi, gli Chic furono inevitabilmente colpiti dal declino della disco music alla fine degli anni ’70. Con il movimento “Disco Demolition Night” del 1979, la disco music fu etichettata come “fuori moda” e venne rapidamente sostituita da nuovi generi musicali. Questo cambiamento di gusti musicali segnò l’inizio del declino commerciale dei Chic.

Nel 1983, dopo aver pubblicato diversi album e hit, i Chic si sciolsero ufficialmente. Nile Rodgers e Bernard Edwards proseguirono la loro carriera da produttori e musicisti, lavorando con artisti del calibro di David Bowie , Madonna, Diana Rosse molti altri.

Il ritorno degli Chic e l’eredità

Nonostante la loro separazione, la musica degli Chic non è mai scomparsa. Negli anni ’90, la band si riunì per una serie di concerti e nuove registrazioni. La loro influenza continuò a crescere, con artisti contemporanei che campionavano i loro brani e citavano i Chic come una delle loro principali ispirazioni.

Nel 1996, Bernard Edwards morì tragicamente durante una tournée in Giappone. Questo è stato un duro colpo per Nile Rodgers e per il mondo della musica in generale. Tuttavia, Rodgers continuò a portare avanti l’eredità degli Chic, mantenendo vivo il loro spirito musicale attraverso nuovi progetti.

Negli anni 2000, la musica dei Chic ha conosciuto una rinascita grazie al ritorno della disco music e alla crescente popolarità del funk e della dance. Rodgers ha collaborato con artisti come Daft Punk .

Chic e l’influenza sulla cultura

L’impatto degli Chic va oltre la semplice musica. Il loro stile, il loro modo di presentarsi e la loro filosofia hanno influenzato la moda, l’arte e la cultura pop degli anni ’70 e oltre. Il loro abbigliamento elegante, ispirato all’alta moda, combinato con una sofisticata estetica visiva. Oltre alla loro influenza estetica, i Chic hanno avuto un impatto significativo sulla produzione musicale moderna. La loro capacità di mescolare funk, soul e pop in un suono coeso e accattivante ha aperto la strada a numerosi artisti e produttori che hanno seguito le loro orme. Il loro uso innovativo di arrangiamenti orchestrali e ritmi sincopati è stato ripreso e reinterpretato in vari generi musicali, dal pop al rap, dalla house alla dance.

Chic1977Album di debutto che ha definito il sound del gruppo, un mix di funk, disco e R&B.
C’est Chic1978Continua l’esplorazione del sound disco, con un tocco più sofisticato.
Risqué1979Uno degli album più famosi del gruppo, con hit come “He’s the Greatest Dancer”.
Real People1980Album che esplora sonorità più elettroniche, con meno enfasi sul groove classico degli Chic.
Take It Off1981L’album mantiene un sound dance, ma con influenze più pop e R&B.
Tongue in Chic1982Un album più sperimentale, con sonorità elettroniche e influenze new wave.
Believer1983Ultimo album in studio della formazione originale, con un sound più rock.
Chic-ism1992Ritorno del gruppo dopo un lungo periodo di inattività, con un sound che combina elementi di disco, house e hip hop.

curiosità

Nile Rodgers e il sottofondo nel jazz

Nile Rodgers è noto per il suo lavoro come chitarrista e produttore, ma meno persone sanno che ha iniziato la sua carriera nel mondo del jazz. Ha suonato con artisti leggendari come Thelonious Monk e Aretha Franklin

L’incidente con la musica di Diana Ross

quando Diana Ross ascoltò per la prima volta l’album prodotto dai due, rimase insoddisfatta del risultato. Sentiva che il mix creato da Rodgers ed Edwards non rispecchiava il suono che voleva.

Ross, che stava cercando di riavviare la sua carriera dopo il successo con i Supremes e di distanziarsi dal genere disco che sembrava in declino, riteneva che l’album avesse un suono troppo “Chic” e che non avrebbe funzionato per

Senza informare Nile Rodgers e Bernard Edwards, Diana Ross ha chiesto a un ingegnere di remixare l’album, modificando alcune delle tracce e rendendo il suono più pop, più conforme a quello che pensava avrebbe avuto più successo. Questo remix venne pubblicato, e l’album divenne uno dei maggiori successi della sua carriera, con brani che scalarono le classifiche e ottennero numerosi riconoscimenti.

Rodgers e Edwards inizialmente furono sorpresi e offesi dal fatto che Ross aveva modificato il loro lavoro senza consultarli, ma col tempo riconobbero che l’album era stato un grande successo. Nile Rodgers in seguito ha riflettuto su come il risultato finale ha funzionato perfettamente per la carriera di Diana Ross, trasformando l’album in un classico

 

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