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 Il Mito del Rock Psichedelico

Negli anni ’60, un’epoca di grande fermento culturale e musicale, quattro giovani si unirono per creare una delle band più iconiche e influenti della storia del rock: i Doors. La band, composta da Jim Morrison, Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore, si formò a Los Angeles nel 1965. Le loro influenze musicali spaziavano dal blues al rock psichedelico, creando un suono unico e inconfondibile che avrebbe lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.

Jim Morrison: Il Poeta Maledetto

Jim Morrison, il carismatico frontman dei Doors, era molto più di un semplice cantante. Nato l’8 dicembre 1943 a Melbourne, Florida, Morrison era un poeta, un ribelle e un visionario. Fin da giovane, mostrò un interesse per la letteratura e la poesia, ispirato da autori come William Blake e Arthur Rimbaud. Dopo essersi trasferito a Los Angeles per studiare cinema alla UCLA, Morrison incontrò Ray Manzarek, un giovane tastierista con una passione per il blues e il jazz.

L’Incontro con Ray Manzarek

Ray Manzarek, nato il 12 febbraio 1939 a Chicago, Illinois, aveva una formazione musicale classica e un forte interesse per il jazz. L’incontro con Jim Morrison avvenne per caso, sulla spiaggia di Venice, California, nel 1965. Morrison recitò alcune delle sue poesie a Manzarek, che rimase colpito dalla profondità e dalla potenza dei suoi versi. Fu in quel momento che nacque l’idea di formare una band. Poco dopo, si unirono a loro Robby Krieger alla chitarra e John Densmore alla batteria, completando così la formazione dei Doors.

Robby Krieger e John Densmore: I Virtuosi della Band

Robby Krieger, nato il 8 gennaio 1946 a Los Angeles, California, portò nella band un background musicale che spaziava dal flamenco al rock. La sua abilità alla chitarra e la sua capacità di scrivere canzoni aggiunsero un elemento unico al sound dei Doors. John Densmore, nato il 1 dicembre 1944 a Los Angeles, era un batterista jazz che portò un ritmo sofisticato e complesso alla band, contribuendo a definire il loro stile distintivo.

 L’Ascesa al Successo

Dopo aver firmato con la Elektra Records nel 1966, i Doors registrarono il loro album di debutto omonimo. Pubblicato nel gennaio 1967, l’album fu un successo immediato, trainato dal singolo “Light My Fire”, che raggiunse la vetta delle classifiche.

“Light My Fire”: Il Brano Iconico

“Light My Fire”, scritto da Robby Krieger, divenne uno dei brani più celebri dei Doors. La sua intro di tastiera, suonata da Ray Manzarek, e l’assolo di chitarra di Krieger divennero immediatamente riconoscibili. Il successo di “Light My Fire” catapultò i Doors nella stratosfera del rock, trasformandoli in una delle band più popolari degli anni ’60.

L’Album di Debutto

L’album di debutto dei Doors non fu solo un successo commerciale, ma anche un capolavoro artistico. Brani come “Break On Through (To the Other Side)” e “The End” mostrarono la profondità lirica di Morrison e la maestria musicale della band. “The End”, in particolare, era una lunga odissea psichedelica che diventò celebre per le sue performance live intense e drammatiche.

Il Palcoscenico: Luogo di Magia e Controversia

Le performance live dei Doors erano leggendarie. Jim Morrison, con la sua presenza scenica magnetica e spesso provocatoria, attirava l’attenzione del pubblico e della critica. Le esibizioni dei Doors erano caratterizzate da improvvisazioni musicali e momenti di pura magia. Tuttavia, l’abuso di alcol e droghe da parte di Morrison spesso portava a comportamenti imprevedibili e controversi, che contribuirono a costruire il mito della band ma anche a crearne i primi problemi.

L’Apice della Carriera

Dopo il successo del primo album, i Doors continuarono a pubblicare musica innovativa e di grande impatto. Il loro secondo album, “Strange Days”, uscì nel settembre 1967 e fu accolto con entusiasmo dalla critica.

“Strange Days”: L’Album Psichedelico

“Strange Days” fu un ulteriore passo avanti nella sperimentazione musicale dei Doors. Brani come “People Are Strange” e “Love Me Two Times” mostrarono la versatilità della band e la capacità di creare atmosfere uniche. L’album consolidò la loro reputazione come una delle band più innovative del panorama musicale.

“Waiting for the Sun” e “The Soft Parade”

Nel 1968, i Doors pubblicarono “Waiting for the Sun”, che includeva il singolo “Hello, I Love You”, un altro grande successo commerciale. L’album mostrò un lato più morbido e melodico della band, senza però perdere l’intensità che li caratterizzava. L’anno successivo, “The Soft Parade” segnò una svolta con l’inclusione di arrangiamenti orchestrali, un cambiamento che divise i fan ma mostrò la volontà della band di esplorare nuovi territori musicali.

“Morrison Hotel” e il Ritorno alle Radici

Nel 1970, i Doors pubblicarono “Morrison Hotel”, un ritorno alle radici blues rock della band. Brani come “Roadhouse Blues” e “Peace Frog” mostrarono una band rinvigorita e pronta a riaffermare la propria identità. L’album fu accolto positivamente sia dalla critica che dai fan, e divenne un altro tassello fondamentale nella loro discografia.

Declino e Tragedia

Nonostante il successo musicale, la vita personale di Jim Morrison cominciava a deteriorarsi. L’abuso di alcol e droghe, combinato con la pressione del successo, iniziò a pesare su di lui e sul resto della band.

Problemi Legali e Comportamenti Controversi

Jim Morrison fu arrestato più volte per comportamenti osceni e disordini pubblici, eventi che iniziarono a minare la reputazione dei Doors. L’episodio più famoso fu l’arresto del marzo 1969 a Miami, dove Morrison fu accusato di indecenza pubblica durante un concerto. Questo evento ebbe gravi conseguenze legali e contribuì a creare un’immagine controversa e ribelle intorno a Morrison.

“L.A. Woman”: L’Ultimo Album con Morrison

Nel 1971, i Doors pubblicarono “L.A. Woman”, l’ultimo album con Jim Morrison ancora vivo. L’album fu un ritorno alle radici blues della band, con brani come “Riders on the Storm” e “L.A. Woman” che divennero subito classici. Tuttavia, durante le sessioni di registrazione, era evidente che Morrison era sempre più lontano, sia fisicamente che emotivamente.

La Morte di Jim Morrison

Il 3 luglio 1971, Jim Morrison fu trovato morto nel suo appartamento a Parigi. La causa ufficiale della morte fu un attacco cardiaco, ma le circostanze esatte rimangono misteriose e avvolte nel mito. La morte di Morrison a soli 27 anni lo inserì nel famigerato “Club dei 27”, un gruppo di musicisti leggendari scomparsi prematuramente a quell’età.

L’Eredità dei Doors

Dopo la morte di Morrison, i restanti membri dei Doors tentarono di continuare senza di lui, ma il vuoto lasciato dalla sua presenza carismatica era incolmabile. Pubblicarono due album, “Other Voices” e “Full Circle”, che non riuscirono a eguagliare il successo dei lavori precedenti.

L’Influenza dei Doors nella Musica Rock

Nonostante la fine prematura della band, l’influenza dei Doors nella musica rock rimane immensa. La loro capacità di combinare poesia, teatralità e musica innovativa ha ispirato innumerevoli artisti. Band come Nirvana, Pearl Jam e Nine Inch Nails hanno citato i Doors come una delle loro principali influenze.

Il Revival degli Anni ’80 e ’90

Negli anni ’80 e ’90, ci fu un rinnovato interesse per i Doors, alimentato da riedizioni degli album, documentari e il film biografico del 1991 “The Doors”, diretto da Oliver Stone. Il film, interpretato da Val Kilmer nel ruolo di Jim Morrison, riportò la musica dei Doors sotto i riflettori e introdusse la band a una nuova generazione di fan.

Premi e Riconoscimenti

I Doors sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1993 e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti postumi. Le loro canzoni continuano a essere trasmesse nelle radio e la loro musica è stata inclusa in film, programmi TV e pubblicità, cementando il loro posto nella cultura popolare.

Le Registrazioni dei Demo

Prima di firmare con la Elektra Records, i Doors registrarono una serie di demo presso i World Pacific Studios. Queste prime registrazioni, che includevano versioni rudimentali di brani come “Moonlight Drive” e “My Eyes Have Seen You”, mostrano la band in una fase iniziale ma già promettente.

Il Nome della Band

Il nome “The Doors” fu ispirato dal libro “The Doors of Perception” di Aldous Huxley, che esplorava l’uso di sostanze psichedeliche per espandere la mente. Questo nome rifletteva l’interesse della band per la sperimentazione e l’esplorazione dei confini della percezione e della realtà.

La Collaborazione con Paul Rothchild

Paul Rothchild fu il produttore di molti degli album dei Doors, contribuendo a plasmare il loro sound distintivo. Rothchild era noto per essere un produttore esigente e perfezionista, spesso spingendo la band a dare il meglio di sé in studio.

La Copertina di “Strange Days”

La copertina dell’album “Strange Days” è diventata iconica per la sua immagine surreale di un gruppo di artisti di strada che eseguono vari atti bizzarri. La foto fu scattata a New York e rifletteva il tono psichedelico e sperimentale dell’album.

Le Sessioni di Registrazione di “L.A. Woman”

Le sessioni di registrazione di “L.A. Woman” furono caratterizzate da un approccio più rilassato e spontaneo rispetto ai precedenti lavori della band. La maggior parte dell’album fu registrata nel “Workshop”, lo studio privato dei Doors, e vide la partecipazione di Jerry Scheff, bassista di Elvis Presley, e del chitarrista Marc Benno.

 

The Doors1967Album di debutto che introduce il sound psichedelico e blues-rock della band, con brani come “Light My Fire” e “Break on Through (To the Other Side)”.
Strange Days1967Secondo album che approfondisce il lato più oscuro e sperimentale della band, con brani come “People Are Strange” e “When the Music’s Over”.
Waiting for the Sun1968Album che vede la band esplorare sonorità più pop e radiofoniche, con brani come “Hello, I Love You” e “Five to One”.
The Soft Parade1969Album più orchestrale e sperimentale, con un sound più morbido e melodico rispetto ai precedenti.
Morrison Hotel1970Ritorno a un sound più rock e blues, con brani come “Roadhouse Blues” e “You Make Me Real”.
L.A. Woman1971Ultimo album in studio con Jim Morrison, caratterizzato da un sound più crudo e bluesy, con brani come “Riders on the Storm”.
Other Voices1971Album postumo che raccoglie materiale inedito e registrazioni dal vivo.
Full Circle1972Ultimo album della band, con un sound più commerciale e meno ispirato.
An American Prayer1978Album postumo di poesie recitate da Jim Morrison su musiche elettroniche.

Il Mito di Jim Morrison

Le Performance Live

Le performance live di Jim Morrison erano celebri per la loro intensità e imprevedibilità. Morrison era noto per la sua capacità di improvvisare testi e per la sua tendenza a provocare il pubblico. Questi momenti di pura energia e teatralità contribuirono a cementare il suo status di icona del rock.

La Poesia e la Scrittura

Oltre alla musica, Jim Morrison era un prolifico poeta e scrittore. Durante la sua carriera, pubblicò due raccolte di poesie: “The Lords and the New Creatures” e “An American Prayer”. Dopo la sua morte, molte delle sue poesie inedite furono pubblicate, offrendo uno sguardo più profondo nella mente complessa e tormentata del “Re Lucertola”.

Il Fascino del Misticismo

Morrison era affascinato dal misticismo, dalla filosofia e dalle religioni antiche. Questi interessi si riflettevano nei testi delle canzoni dei Doors, che spesso esploravano temi esistenziali e metafisici. Brani come “The End” e “Celebration of the Lizard” sono esempi della sua inclinazione verso l’esplorazione delle profondità della psiche umana.

Le Relazioni Personali

Le relazioni personali di Morrison erano spesso tumultuose. Era noto per la sua relazione con Pamela Courson, che lo accompagnò a Parigi nel 1971. Dopo la morte di Morrison, Courson ereditò gran parte della sua fortuna, ma morì tragicamente tre anni dopo a causa di un’overdose.

L’Influenza sui Musicisti

La musica dei Doors ha influenzato un’ampia gamma di musicisti e band, dai contemporanei come Janis Joplin e Jimi Hendrix ai gruppi più recenti come U2 e Radiohead. La loro capacità di fondere poesia, teatralità e innovazione musicale continua a ispirare artisti di tutto il mondo.

La Presenza nei Media

Le canzoni dei Doors sono state utilizzate in numerosi film, programmi TV e pubblicità, contribuendo a mantenere viva la loro eredità. Film come “Apocalypse Now”, che utilizzava “The End” nella colonna sonora, hanno introdotto la loro musica a nuove generazioni di spettatori.

La Rock and Roll Hall of Fame

Nel 1993, i Doors furono introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame, un riconoscimento del loro contributo duraturo alla musica rock. Durante la cerimonia, la band eseguì alcuni dei loro brani più celebri con l’aiuto di Eddie Vedder dei Pearl Jam, dimostrando che la loro musica continua a risuonare con le nuove generazioni.

L’Album “An American Prayer”

Nel 1978, i membri superstiti dei Doors pubblicarono “An American Prayer”, un album che combinava registrazioni vocali di poesie di Jim Morrison con nuove composizioni musicali. L’album ricevette recensioni contrastanti, ma è considerato un affascinante tributo al loro frontman scomparso.

Le Riedizioni e i Box Set

Negli anni, hanno pubblicato diverse riedizioni e box set delle loro registrazioni, spesso contenenti materiale inedito e versioni rimasterizzate. Queste uscite hanno permesso ai fan di riscoprire la profondità e la complessità della loro musica.

I Tributi e le Cover

Numerosi artisti hanno reso omaggio ai Doors con tributi e cover delle loro canzoni. Band come Echo & the Bunnymen e Marilyn Manson hanno reinterpretato i loro brani, dimostrando la loro influenza continua sulla scena musicale.

Le Esibizioni dal Vivo

Anche dopo la morte di Jim Morrison, i membri superstiti hanno continuato a esibirsi dal vivo, spesso con cantanti ospiti come Ian Astbury dei The Cult. Questi concerti hanno permesso ai fan di vivere l’esperienza della musica dei Doors in un contesto dal vivo, mantenendo viva la loro eredità.

Il Mito Eterno 

La storia dei Doors è un viaggio attraverso l’innovazione musicale, la poesia e la ribellione culturale. La loro musica continua a risuonare con potenza, influenzando nuove generazioni di musicisti e appassionati. Jim Morrison, con il suo carisma e la sua profondità lirica, rimane una figura leggendaria nel panorama del rock. I Doors, con il loro suono inconfondibile e le loro performance indimenticabili, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.

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curiosità

Il Primo Concerto al London Fog:

Prima di diventare famosi, i Doors suonarono regolarmente al London Fog, un piccolo club sulla Sunset Strip a Los Angeles. Fu qui che perfezionarono il loro sound e costruirono una piccola ma devota base di fan.

L’Origine del Nome:

Come già accennato, il nome “The Doors” deriva dal libro di Aldous Huxley “The Doors of Perception”, che a sua volta è ispirato da una citazione del poeta William Blake: “If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it is, infinite.”

Il Mistero della Morte di Jim Morrison:

La morte di Jim Morrison a Parigi è avvolta nel mistero. Non fu mai effettuata un’autopsia e le circostanze della sua morte hanno alimentato molte teorie cospirative, alcune delle quali sostengono che potrebbe essere ancora vivo.

Le Incisioni nel Morrison Hotel:

Le foto per la copertina dell’album “Morrison Hotel” furono scattate senza permesso. I Doors entrarono nell’hotel e scattarono le foto rapidamente prima di essere scoperti e cacciati via.

La Performance di “The End”:

La versione live di “The End” eseguita al Whisky a Go Go fu così intensa e controversa, con Morrison che improvvisò un verso edipo, che portò alla band a essere licenziata dal club. Questo episodio contribuì a cementare la loro reputazione di band ribelle e innovativa.

Il Concerto di Miami:

Uno degli episodi più famosi e controversi fu il concerto di Miami del 1969, dove Morrison fu accusato di comportamenti osceni e disordini pubblici. Questo evento segnò un punto di svolta nella carriera della band, portando a numerose cancellazioni di concerti e problemi legali.

La Collaborazione con Elvis Presley:

Ray Manzarek dichiarò che uno dei bassisti che suonò con i Doors durante le sessioni di registrazione fu Jerry Scheff, noto per essere stato il bassista di Elvis Presley. Questo aggiunge un ulteriore livello di prestigio alle registrazioni dei Doors.

La Storia di “Break On Through”:

“Break On Through (To the Other Side)”, il primo singolo della band, non fu un successo immediato. Tuttavia, con il passare del tempo, è diventato uno dei brani più rappresentativi dei Doors e un classico del rock.

La Collaborazione con Albert King:

Durante la registrazione dell’album “Waiting for the Sun”, i Doors ebbero l’opportunità di suonare con il leggendario chitarrista blues Albert King. Questa collaborazione influenzò notevolmente il loro approccio alla musica blues.

Il Film “Feast of Friends”:

I Doors produssero un documentario chiamato “Feast of Friends” durante il loro tour del 1968. Questo film offre uno sguardo intimo sulla vita della band in tour, catturando momenti dietro le quinte e performance dal vivo.

Il Triangolo Amoroso:

Jim Morrison aveva una relazione complicata con Pamela Courson, ma aveva anche un legame profondo con Patricia Kennealy, una giornalista musicale con cui si dice abbia avuto una “cerimonia di matrimonio” celtica. Questo triangolo amoroso aggiunge una dimensione personale intrigante alla storia di Morrison.

Il Ritrovamento delle Bobine Perdute:

Nel 2000, furono ritrovate delle bobine di registrazioni inedite dei Doors. Questi nastri, noti come “The Lost Paris Tapes”, contengono registrazioni rare di Morrison che recita poesie e suona canzoni non pubblicate.

La Resurrezione di “An American Prayer”:

Dopo la morte di Morrison, i membri rimanenti dei Doors lavorarono su registrazioni vocali inedite di Morrison, aggiungendo nuovi arrangiamenti musicali per creare l’album “An American Prayer”. Questo progetto postumo è un tributo alla creatività e alla voce poetica di Morrison.

La Connessione con Aldous Huxley:

Jim Morrison morì a Parigi il 3 luglio 1971, lo stesso giorno in cui Aldous Huxley morì nel 1963. Questa coincidenza ha alimentato ulteriormente il fascino mistico intorno alla figura di Morrison e il nome della band.

La Casa di Jim Morrison:

La casa di Jim Morrison a West Hollywood, nota come “The Morrison Hotel”, è diventata un luogo di pellegrinaggio per i fan. L’edificio è decorato con murales che celebrano la vita e la musica del “Re Lucertola”.

libri

l a woman doors

L.A.Woman

L'album "L.A. Woman", pubblicato nel 1971 dalla Elektra Records, rappresenta il culmine dell'opera dei Doors. Caratterizzato da un'essenza blues rock e da profondità sofisticate, segna l'ultima fase della vita di Jim Morrison.

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