GONG
Un Viaggio Cosmico nel Cuore della Musica Psichedelica
La storia dei Gong è un’avventura fuori dagli schemi, un viaggio interstellare che intreccia musica, spiritualità e sperimentazione. Fondata dal visionario Daevid Allen, la band è diventata uno dei pilastri della scena progressive e psichedelica, conquistando un culto di fan devoti grazie al suo stile unico e alle sue narrazioni fantascientifiche. Entriamo nel mondo dei Gong, dove la realtà si dissolve e la musica diventa un portale per l’universo.
Gli Albori: L’Esilio di Daevid Allen
Daevid Allen, musicista e poeta australiano, è il cuore pulsante dei Gong. Negli anni ’60, Allen si trasferì a Parigi dopo essere stato espulso dal Regno Unito per problemi di visto. Lontano dai Soft Machine, la band che aveva co-fondato, Allen trovò ispirazione tra le strade bohémien di Parigi. Lì incontrò Gilli Smyth, una poetessa e performer che sarebbe diventata sua compagna di vita e partner artistica.
Nel 1967, Allen e Smyth formarono i Gong, ispirati dalla controcultura psichedelica e dalla visione di un’arte totale. La loro missione era chiara: superare i confini della musica convenzionale e creare un’esperienza multisensoriale.
“Magick Brother”: L’Alba di una Nuova Era
Il primo album dei Gong, Magick Brother, fu pubblicato nel 1970. Questo debutto segnò l’inizio del viaggio musicale del gruppo, mescolando jazz, psichedelia e testi surreali. L’album fu accolto con entusiasmo nell’ambiente underground, ma era solo un assaggio di ciò che sarebbe venuto.
Con brani come “Rational Anthem” e “Glad to Sad to Say,” i Gong iniziarono a costruire il loro universo sonoro, fatto di melodie ipnotiche e sperimentazioni audaci. Questo periodo fu anche segnato dall’incontro con il produttore francese Jean Karakos, che offrì loro un contratto con l’etichetta BYG Actuel.
La Trilogia di Radio Gnome Invisible
Il vero capolavoro dei Gong nacque con la cosiddetta “Trilogia di Radio Gnome Invisible”, composta dagli album Flying Teapot (1973), Angel’s Egg (1973) e You (1974). Questi dischi raccontano una saga cosmica popolata da personaggi bizzarri come Zero the Hero, Pot Head Pixies e Octave Doctors. La trilogia è un’opera visionaria che combina elementi di fantascienza, umorismo e spiritualità.
Musicalmente, i Gong si spostarono verso un sound più complesso e stratificato, fondendo rock progressivo, jazz fusion e musica elettronica. Brani come “The Pot Head Pixies” e “Master Builder” sono diventati classici, catturando l’essenza psichedelica della band.
La Transizione e l’Era di Pierre Moerlen
Dopo il completamento della trilogia, Daevid Allen lasciò i Gong nel 1975, segnando la fine di un’era. Tuttavia, la band continuò sotto la guida del batterista Pierre Moerlen, trasformandosi in Pierre Moerlen’s Gong. Questo nuovo capitolo vide un cambio di direzione musicale, con un focus maggiore sul jazz fusion e composizioni strumentali.
Album come Gazeuse! (1976) e Expresso II (1978) mostrarono una band ancora innovativa, ma lontana dall’estetica surreale e narrativa della trilogia. Nonostante questi cambiamenti, i Gong mantennero un seguito fedele.
La Rinascita: Daevid Allen Torna a Bordo
Negli anni ’90, Daevid Allen tornò a guidare i Gong, riportando la band alle sue radici psichedeliche. Album come Shapeshifter (1992) e Zero to Infinity (2000) segnarono un ritorno al sound originale e all’universo narrativo dei Pot Head Pixies. Questa fase vide la partecipazione di membri storici come Gilli Smyth e Mike Howlett, insieme a nuove generazioni di musicisti.
Il ritorno di Allen coincise anche con una riscoperta dei Gong da parte di un pubblico più giovane, attratto dalla loro estetica anticonformista e dalla ricchezza della loro discografia.
Gli Anni Recenti: Tra Continuità e Nuove Frontiere
Daevid Allen purtroppo scomparve nel 2015, lasciando un vuoto enorme. Nonostante la perdita, i Gong continuarono sotto la guida del chitarrista Kavus Torabi, rispettando lo spirito visionario del fondatore. Album come Rejoice! I’m Dead! (2016) e The Universe Also Collapses (2019) hanno dimostrato che la band è ancora in grado di innovare, mantenendo viva la loro eredità.
La musica dei Gong continua a essere un faro per chi cerca esperienze artistiche non convenzionali, un invito a esplorare nuovi mondi sonori e interiori.
L’Impatto Culturale dei Gong
I Gong non sono solo una band, ma un fenomeno culturale. La loro miscela di musica, filosofia e immaginario fantascientifico ha influenzato generazioni di artisti, dal progressive rock all’elettronica. Con la loro visione inclusiva e il rifiuto di ogni etichetta, i Gong hanno ridefinito cosa significa essere una band sperimentale.
Conclusione: Un Viaggio Senza Fine
La storia dei Gong è quella di un’incessante esplorazione. Da Daevid Allen a Kavus Torabi, la band ha attraversato decenni senza mai perdere il suo spirito innovativo. Ancora oggi, i Gong continuano a incantare con la loro musica, ricordandoci che l’universo è vasto e pieno di possibilità.
Che siate fan di vecchia data o nuovi esploratori, il mondo dei Gong vi aspetta: un luogo dove la musica non conosce confini e l’immaginazione è la vera protagonista.
discografia
DISCOGRAFIA ⬇️⬆️
Magick Brother, Mystic Sister | 1970 | Album di debutto, introduce il sound psichedelico e sperimentale della band, con influenze jazz e blues. |
Camembert Electrique | 1971 | Continua l’esplorazione di sonorità psichedeliche e sperimentali, con un sound più strutturato. |
Radio Gnome Invisible Trilogy | 1973-1974 | Trilogia concettuale composta da: Flying Teapot, Angel’s Egg, You. Esplora temi cosmici e spirituali. |
Shamal | 1976 | Album di transizione, con un sound più jazz-rock. |
Gazeuse! (Pierre Moerlen’s Gong) | 1976 | Progetto parallelo con un sound più jazz-rock. |
Expresso II (Pierre Moerlen’s Gong) | 1978 | Continua l’esplorazione del jazz-rock. |
Zero to Infinity | 1979 | Ritorno al sound più psichedelico, con un concept album incentrato sui viaggi interstellari. |
Shapeshifter | 1992 | Rinascita della band con un sound più rock alternativo. |
Zero to Infinity | 2000 | Album concettuale che esplora temi cosmici e spirituali. |
Radio Gnome Invisible | 2002 | Un altro capitolo della Radio Gnome Invisible Trilogy, con un sound più moderno. |
2032 | 2009 | Album che guarda al futuro, con un sound sperimentale e collaborazioni con giovani musicisti. |
I See You | 2014 | Album più intimo e acustico, con un focus sulle armonie vocali. |
Rejoice! I’m Dead! | 2016 | Album celebrativo per il 50° anniversario della carriera di Daevid Allen. |
The Universe Also Collapses | 2019 | Ultimo album in studio della band, con un sound più rock. |
Unending Ascending | 2023 | Dopo la scomparsa di Daevid Allen,un eclettico album pan-galattico ricco di sfumature emozionali.. |
T-Shirt
curiosità
L’Alieno di Daevid Allen
Daevid Allen dichiarava di aver avuto esperienze mistiche e incontri con entità aliene. Gran parte dell’universo narrativo dei Gong, inclusi i Pot Head Pixies e la saga di Radio Gnome Invisible, trae ispirazione da queste visioni. Allen era convinto che la sua missione fosse quella di trasmettere un messaggio cosmico attraverso la musica.
Il Teiera Volante (Flying Teapot)
Il Flying Teapot, simbolo della trilogia di Radio Gnome Invisible, non era solo un’idea surreale. Allen raccontava che il concetto gli venne in un sogno vivido, dove una teiera cosmica orbitava intorno alla Terra trasmettendo saggezza e musica. Questo simbolo divenne centrale nell’immaginario della band e un’icona per i fan.
La “Lingua” di Gilli Smyth
Gilli Smyth, co-fondatrice dei Gong e poetessa visionaria, sviluppò una tecnica vocale unica che chiamava “space whisper”. Questo stile evocativo, un sussurro etereo e ipnotico, era pensato per trasmettere messaggi subliminali e creare atmosfere ultraterrene. La sua voce aggiungeva una dimensione quasi mistica alla musica dei Gong.
Il Caos Organizzativo del Festival di Amougies
I Gong si esibirono al leggendario Festival Actuel di Amougies nel 1969. Questo evento, che vedeva anche Frank Zappa come ospite speciale, fu segnato da un caos organizzativo. Daevid Allen raccontava che la performance della band si svolse in condizioni surreali, con una folla confusa e una produzione caotica, ma l’esperienza cementò la reputazione dei Gong come pionieri della scena underground.
Gli Esperimenti con le Droghe Psichedeliche
I Gong erano noti per il loro uso creativo di droghe psichedeliche, che consideravano strumenti per esplorare la coscienza e alimentare la loro creatività. Daevid Allen credeva che queste sostanze aiutassero la band a connettersi con dimensioni superiori, ma sottolineava sempre l’importanza di un uso consapevole e rispettoso.
La “Banda” di Canterbury
Sebbene i Gong siano spesso associati alla scena di Canterbury, Daevid Allen era in realtà un outsider rispetto ad artisti come i Soft Machine e i Caravan. Tuttavia, la connessione nacque naturalmente grazie agli intrecci artistici e alle collaborazioni, inclusi membri come Steve Hillage e Didier Malherbe.
Il Flauto di Didier “Bloomdido” Malherbe
Didier Malherbe, uno dei membri storici, si trasferì in una grotta in Spagna negli anni ’60 per dedicarsi completamente alla musica. Questa esperienza influenzò il suo stile unico al sax e al flauto, che divenne una firma sonora dei Gong.
La Colonia Gong
Negli anni ’70, i membri della band e i loro collaboratori vivevano in una comune nei pressi di Parigi. Questo ambiente comunitario era un laboratorio creativo dove la musica, l’arte e la filosofia si intrecciavano liberamente. La comune divenne un microcosmo dello stile di vita alternativo che i Gong rappresentavano.
Il Simbolo dell’Uovo Cosmico
Nell’album Angel’s Egg, l’uovo cosmico è un simbolo centrale. Daevid Allen lo vedeva come un contenitore dell’energia universale e un simbolo di rinascita. Questo concetto è presente anche in molte culture antiche, unendo la spiritualità della band a un retaggio universale.
Il Rifiuto del Successo Mainstream
Nonostante il culto attorno alla band, i Gong non cercarono mai il successo commerciale. Allen e gli altri membri rifiutavano deliberatamente di conformarsi alle aspettative dell’industria musicale, preferendo mantenere la loro indipendenza artistica.