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C’è qualcosa di profondamente americano nella storia di Huey Lewis and the News: la storia di un gruppo di amici che, armati di talento, ironia e determinazione, seppero trasformare il rock in un linguaggio universale di leggerezza, ottimismo e ritmo contagioso.
Huey Lewis, all’anagrafe Hugh Anthony Cregg III, nasce il 5 luglio 1950 a New York, ma cresce nella California del Nord, tra la quiete verde della Marin County e il fermento culturale di San Francisco. È figlio di un mondo in trasformazione, in cui la musica è veicolo di libertà e identità.
Il padre, Hugh Cregg Jr., era un intellettuale appassionato di jazz; la madre, Magda Cregg, un’artista che frequentava l’ambiente bohemien della Bay Area. Huey cresce respirando arte e curiosità, ma la musica è la sua vera vocazione. A dodici anni impara a suonare l’armonica, e da adolescente scopre il blues e il rhythm’n’blues grazie a maestri come Muddy Waters, Little Walter e James Cotton.
Dopo il liceo, Huey lascia tutto e viaggia per l’Europa, facendo l’autostop e suonando per strada. Vive per un periodo in Spagna, impara a parlare spagnolo e perfeziona l’armonica suonando nei pub londinesi. È in quegli anni che capisce di volere una vita nella musica, nonostante le incertezze del mestiere.
Tornato negli Stati Uniti all’inizio degli anni Settanta, Huey entra nei Clover, una band californiana che si muove tra country rock e pub rock. I Clover si trasferiscono a Londra e incidono due album per la Phonogram, ma non raggiungono il successo. Tuttavia, diventano una band di culto, suonando anche come gruppo di supporto per Elvis Costello nel suo album d’esordio My Aim Is True (1977).
Quando i Clover si sciolgono nel 1978, Huey torna a San Francisco e decide di formare una nuova band. Incontra il sassofonista Johnny Colla, il batterista Bill Gibson, il bassista Mario Cipollina, il chitarrista Chris Hayes e il tastierista Sean Hopper. Insieme fondano Huey Lewis and the American Express.
Il nome, però, viene presto cambiato per evitare problemi legali con la carta di credito omonima: nasce così Huey Lewis and the News. È il 1979, e la scena musicale americana è in fermento tra new wave, punk e nascente MTV generation. Huey e i suoi vogliono fare qualcosa di diverso: recuperare il calore del rhythm’n’blues e l’energia del rock, ma con un suono moderno e orecchiabile.
Il loro primo album, Huey Lewis and the News (1980), non ottiene grandi risultati commerciali, ma rivela un gruppo compatto e pieno di idee. Le radio locali iniziano a passare Some of My Lies Are True (Sooner or Later) e Trouble in Paradise, piccoli indizi di ciò che verrà.
Huey è un frontman carismatico: non il bello maledetto del rock, ma un uomo comune, con ironia e fascino naturale. Il pubblico americano si riconosce in lui. È il vicino di casa che diventa una star senza cambiare se stesso.
Il secondo album, Picture This (1982), segna la svolta. Il singolo Do You Believe in Love, scritto da Mutt Lange (futuro produttore di Def Leppard e Shania Twain), entra nella Top 10 e porta la band sulla mappa nazionale. MTV, all’epoca al suo debutto, trasmette il video in rotazione continua. È l’inizio di un successo travolgente.
L’anno 1983 è quello della consacrazione. Sports, terzo album del gruppo, è una perfetta miscela di energia, melodia e groove. Registrato con cura maniacale, è un disco pensato per la radio e per il pubblico. Brani come Heart and Soul, I Want a New Drug, The Heart of Rock & Roll e If This Is It diventano inni generazionali.
Il suono è pulito, potente, immediato: chitarre scintillanti, sezioni fiati impeccabili, cori pieni. È il trionfo del pop-rock americano, quello che racconta il sogno di chi vive, lavora, ama e balla senza prendersi troppo sul serio.
Sports vende oltre 10 milioni di copie solo negli Stati Uniti e proietta Huey Lewis and the News nell’Olimpo del rock. La band diventa una presenza costante in radio, in televisione e nei grandi stadi. Huey, con il suo sorriso contagioso, incarna lo spirito degli anni ’80: ottimismo, energia e divertimento.
Nel 1985 arriva la consacrazione definitiva grazie al cinema. Il regista Robert Zemeckis chiede alla band di scrivere un brano per il film Back to the Future (Ritorno al futuro), con Michael J. Fox. Nasce così The Power of Love, una canzone esplosiva che diventa uno dei simboli musicali del decennio.
Il brano vola in cima alle classifiche mondiali, riceve una nomination all’Oscar e consente alla band di raggiungere una fama planetaria. Huey Lewis fa anche un cameo nel film: interpreta l’insegnante che boccia la band di Marty McFly durante le audizioni.
Il successo di The Power of Love è seguito da Back in Time, anch’essa inclusa nella colonna sonora. La musica dei News è ovunque: nei cinema, alla radio, nei juke-box, nelle feste scolastiche. È la colonna sonora della middle America che non si arrende al nichilismo punk o alla freddezza elettronica.
Nel 1986 esce Fore!, l’album che conferma il talento e la solidità della band. Con cinque singoli nella Top 10 – Stuck with You, Hip to Be Square, Jacob’s Ladder, I Know What I Like e Doing It All for My Baby – il disco consacra Huey Lewis and the News come una delle formazioni più amate del pianeta.
La loro musica parla di vita quotidiana, di relazioni, di lavoro, di speranza. Non ci sono eccessi o atteggiamenti da rockstar: solo buone canzoni, arrangiate con gusto e suonate con mestiere. È proprio questa autenticità a conquistare il pubblico.
Huey è un perfetto antieroe: un uomo normale con una voce straordinaria e una capacità unica di raccontare la gioia di vivere. segue ⬇️
| Huey Lewis and the News | 1980 | L’album di debutto che ha posto le basi del loro sound rock-R&B, pur non avendo ancora raggiunto il successo di massa. |
| Picture This | 1982 | Il loro primo successo commerciale, grazie al singolo “Do You Believe in Love?”, che ha portato la band all’attenzione nazionale. |
| Sports | 1983 | L’album della consacrazione, un blockbuster che ha sfornato hit su hit (“The Heart of Rock & Roll,” “I Want a New Drug,” “If This Is It”). Definisce il loro sound allegro e orecchiabile. |
| Fore! | 1986 | Seguito del successo di Sports, ha continuato la scia di hit (come “Stuck with You” e “Hip to Be Square”) mantenendo il loro mix vincente di pop rock e soul. |
| Small World | 1988 | La band sperimenta un po’ con elementi di musica del mondo, riducendo leggermente la presenza del loro caratteristico suono da “arena rock”. |
| Hard at Play | 1991 | Un ritorno al loro solido e diretto stile rock e R&B, con un sound più grintoso rispetto all’album precedente. |
| Four Chords & Several Years Ago | 1994 | Un album di sole cover che rende omaggio alle radici R&B, soul e doo-wop della band, suonando brani degli anni ’50 e ’60. |
| Plan B | 2001 | Un album di materiale originale pubblicato dopo un lungo iato, che riafferma il loro classico suono rock orientato al pop. |
| Soulsville | 2010 | Un tributo al soul e all’R&B di Memphis, interamente composto da cover di brani classici registrati in parte ai leggendari Ardent Studios. |
| Weather | 2020 | L’ultimo album in studio (e più breve) con materiale originale, pubblicato prima che i problemi di salute di Huey Lewis costringessero la band a fermare l’attività dal vivo. |
La seconda metà degli anni Ottanta rappresenta il culmine del successo per Huey Lewis and the News, ma anche l’inizio di una lenta trasformazione. Il panorama musicale cambia rapidamente: arrivano l’hip hop, il synth-pop, e l’hard rock patinato domina MTV. Eppure, nel 1988, la band pubblica Small World, un disco ambizioso e più maturo che mescola jazz, funk e soul, con ospiti come Stan Getz al sax.
Anche se il pubblico premia ancora la band (l’album raggiunge la Top 20 negli Stati Uniti), i numeri iniziano a calare rispetto ai trionfi di Sports e Fore!. Ma per Huey non è un problema. «Il successo va e viene, ma la musica resta», dichiarò in un’intervista. La sua visione è quella di un artista che vuole crescere, non semplicemente ripetersi.
Brani come Perfect World o Small World (Part One) dimostrano la capacità del gruppo di reinventarsi, con testi più riflessivi e sonorità più sofisticate. Non è più soltanto il tempo dei party, ma anche delle domande sulla vita adulta, sulla famiglia, sulla carriera e sul significato del successo.
Con l’inizio degli anni ’90, il mondo della musica cambia radicalmente. Il grunge travolge tutto, e il rock radiofonico di Huey Lewis and the News appare improvvisamente “fuori moda”. Tuttavia, il gruppo non si arrende. Nel 1991 pubblica Hard at Play, un album che segna un ritorno alle origini, con brani come Couple Days Off e It Hit Me Like a Hammer.
Nonostante un’accoglienza tiepida da parte della critica, il disco mostra una band ancora viva, capace di costruire melodie radio-friendly senza snaturarsi. Huey continua a incarnare la figura del musicista onesto, lontano dai cliché dell’industria musicale.
Nel 1994, dopo una pausa, la band ritorna con Four Chords & Several Years Ago, un tributo appassionato alla musica rhythm’n’blues che li aveva ispirati fin dagli inizi. Il titolo è un omaggio ironico al celebre discorso di Abraham Lincoln (“Four score and seven years ago…”). Il disco, composto quasi interamente da cover di classici anni ’50 e ’60, è un tuffo nel passato e una dichiarazione d’amore per le radici della musica americana.
Gli anni 2000 vedono Huey Lewis and the News trasformarsi in una band “heritage”, amata per il suo repertorio e per l’incredibile energia dal vivo. I concerti diventano celebrazioni collettive di un’epoca, e Huey conquista nuove generazioni grazie anche alla riscoperta degli anni ’80 nel cinema e nella cultura pop.
Nel 2000, la band partecipa alla colonna sonora di Duets, film in cui Huey recita accanto a Gwyneth Paltrow. Il duetto tra i due, Cruisin’, diventa una hit e raggiunge la vetta della classifica adult contemporary. È la prova che Huey, anche a cinquant’anni, sa ancora parlare al cuore del pubblico.
Tra il 2000 e il 2010 la band pubblica raccolte, compilation e un album di cover soul intitolato Soulsville (2010), registrato ai leggendari Royal Studios di Memphis. Il disco è un tributo sentito alle sonorità della Stax Records e riceve recensioni entusiaste: la voce di Huey, più profonda e vissuta, restituisce autenticità e calore a brani come Respect Yourself e Never Found a Girl.
Dietro l’immagine del rocker sorridente e rilassato, Huey Lewis nasconde un animo complesso e sensibile. Amante della pesca, della campagna e della tranquillità, ha sempre tenuto un basso profilo rispetto ai colleghi più esuberanti.
Nonostante la fama, non ha mai ceduto agli eccessi. Vive a Montana, lontano dal caos di Los Angeles, e si definisce «un uomo fortunato che ha potuto vivere del proprio sogno».
La sua forza è stata la semplicità: «Non abbiamo mai cercato di essere alla moda», disse una volta. «Abbiamo solo cercato di essere noi stessi».
Questo approccio autentico è ciò che ha reso la band tanto amata: Huey Lewis and the News non erano rivoluzionari, ma erano veri. Cantavano della vita quotidiana, delle relazioni, del lavoro, dell’amore – cose che toccano chiunque.
Nel 2018, un annuncio improvviso sconvolge i fan: Huey Lewis rivela di soffrire di Ménière, una malattia dell’orecchio interno che causa gravi vertigini e perdita dell’udito.
La diagnosi è devastante: il cantante perde gran parte della capacità di sentire le frequenze musicali, rendendo impossibile per lui esibirsi o registrare.
«Non posso più sentire la musica come prima», dichiarò con tristezza in un’intervista al Today Show. «A volte sento suoni distorti, come se tutto fosse fuori tonalità».
La band è costretta ad annullare i tour, ma i compagni rimangono al suo fianco. Huey affronta la malattia con dignità e coraggio, diventando un simbolo di resilienza.
Nel 2020, nonostante tutto, esce Weather, il primo album di inediti in quasi vent’anni. Scritto e registrato prima che la malattia peggiorasse, contiene brani come Her Love Is Killin’ Me e While We’re Young, che raccontano la saggezza e l’ironia di un artista maturo.
Il titolo Weather (tempo atmosferico, ma anche tempo che passa) è un gioco di parole: un modo per dire che, nonostante le tempeste, la band è ancora qui.
A più di quarant’anni dal debutto, Huey Lewis and the News restano una delle band simbolo del rock americano.
Il loro impatto va oltre le classifiche: hanno rappresentato un’idea positiva di musica come linguaggio comune, senza barriere o pretenziosità.
Brani come The Power of Love, Heart and Soul, Hip to Be Square o If This Is It sono diventati evergreen, ancora oggi suonati in film, pubblicità e radio di mezzo mondo.
Huey è stato spesso paragonato a Bruce Springsteen per la capacità di raccontare l’America della gente comune, ma con un tono più leggero, più ironico. Se Springsteen cantava la fatica del sogno americano, Huey celebrava la sua gioia.
Nel 2025, Huey Lewis rimane una figura rispettata e amata. Anche se non si esibisce più regolarmente, continua a partecipare a eventi benefici e apparizioni pubbliche.
Recentemente ha collaborato con il regista Jon S. Baird alla produzione del film The Heart of Rock & Roll, ispirato proprio alla musica della band, previsto per l’uscita nel 2025.
Huey ha supervisionato la colonna sonora e ha raccontato di aver provato una grande emozione nel vedere la propria musica diventare parte di una nuova generazione di storie.
«Non riesco più a cantare come una volta», ha detto con il suo tipico sorriso ironico, «ma posso ancora sentire il ritmo nel cuore».
Nel frattempo, la band – con Johnny Colla, Bill Gibson, Sean Hopper e altri membri storici – continua a mantenere vivo il nome dei News attraverso ristampe, documentari e riedizioni deluxe degli album storici.
La storia di Huey Lewis and the News non è fatta di scandali o rivoluzioni, ma di autenticità, coerenza e passione. È la storia di una band che ha saputo unire generazioni, portando il sorriso e l’energia del rock nelle vite di milioni di persone.
Huey Lewis non ha mai cercato di essere una leggenda. Lo è diventato suo malgrado, semplicemente rimanendo se stesso – un ragazzo californiano con un’armonica, un sogno e una grande voglia di far ballare il mondo.
Oggi, mentre la musica cambia volto ogni giorno, la loro rimane una lezione di sincerità: “The heart of rock & roll is still beatin’.”
Prima di diventare una star del rock, Huey Lewis frequentò la Cornell University, una delle università più prestigiose degli Stati Uniti. Studiava ingegneria, ma l’amore per la musica e il blues lo spinse a lasciare gli studi e viaggiare per l’Europa, armato solo della sua armonica.
Negli anni ’70, il giovane Huey viaggiò per il Vecchio Continente facendo l’autostop fino a Madrid. Si esibiva per strada e in piccoli locali, affinando il suo talento con l’armonica e imparando lo spagnolo. Un vero spirito libero, molto prima che arrivasse la fama.
Prima del successo con i News, Huey era membro dei Clover, una band californiana che suonò come gruppo di supporto per Elvis Costello nel suo album d’esordio My Aim Is True (1977). Huey suonò l’armonica in alcune tracce non accreditate — un piccolo segreto da intenditori.
Il celebre brano di Back to the Future (1985) era stato inizialmente offerto per un altro progetto cinematografico. Quando Zemeckis e Spielberg la ascoltarono, però, la vollero subito per Marty McFly: il resto è storia.
Huey Lewis non si limitò a scrivere la canzone più iconica del film: appare anche in un cameo come l’insegnante che boccia la band di Marty alle audizioni, dicendo la celebre frase:
“Mi dispiace ragazzi, siete troppo rumorosi.”
Un’autocitazione ironica e geniale.
Molti pensarono che Hip to Be Square (1986) fosse una canzone ironica o addirittura snob, ma in realtà Huey la scrisse per dire che non c’è nulla di male nell’essere “normali”.
Un inno a chi vive la propria vita senza bisogno di eccessi.
Quando la loro etichetta non volle finanziare pienamente il disco Sports (1983), Huey e i suoi usarono i loro risparmi personali per produrlo da soli. Fu un rischio enorme, ma li rese milionari: vendette oltre 10 milioni di copie.
Durante la produzione dei primi album, Huey Lewis and the News facevano di tutto: suonavano, registravano, mixavano e addirittura costruivano parte delle attrezzature da studio.
Erano musicisti-artigiani, capaci di curare ogni dettaglio sonoro.
Il brano I Want a New Drug (1984) ha una melodia molto simile a Ghostbusters di Ray Parker Jr.. La band fece causa, e il caso fu risolto fuori dal tribunale.
Curiosamente, anni dopo, Parker citò Huey per averne parlato in un documentario: un karma musicale a due vie!
Oltre alla musica, Huey è un grande appassionato di golf. Ha partecipato a tornei di beneficenza e ha giocato accanto a celebrità come Alice Cooper e Bill Murray.
Ha spesso detto che il golf è la sua “meditazione in movimento”.
Il gruppo si chiamava inizialmente Huey Lewis and the American Express, ma cambiarono nome dopo le proteste della celebre compagnia di carte di credito.
Huey scelse “The News” perché “le buone notizie sono sempre benvenute”.
Nel 2008, Huey Lewis ricevette una laurea honoris causa in musica dalla Berklee College of Music, in riconoscimento al suo contributo alla cultura pop americana e al suo impegno nel mantenere viva la tradizione del rhythm’n’blues.
Negli anni ’70, Huey suonò l’armonica in alcune sessioni con Phil Lynott dei Thin Lizzy. I due erano amici e si rispettavano molto. Huey raccontò:
“Phil aveva un cuore enorme. Mi insegnò che il rock è prima di tutto emozione.”
Il film American Psycho (2000) cita esplicitamente Huey Lewis and the News in una scena cult. Gli fu offerto un cameo, ma Huey rifiutò perché non amava la violenza del film.
Ironia della sorte: in seguito apparve in un video parodia della stessa scena per Funny or Die.
Dal 2018 Huey convive con la sindrome di Ménière, che ha compromesso il suo udito. Eppure, continua a comporre, scrivere e supportare progetti artistici.
Ha dichiarato:
“Anche se non posso più cantare come prima, la musica mi vibra dentro. È il mio battito del cuore.”