

Incubus: Viaggio nella Magia Alternativa della Band di Brandon Boyd
Quando si parla di rock alternativo e anni ’90, è impossibile non menzionare gli Incubus. Una band che ha saputo trasformarsi nel tempo, passando dall’energia grezza del funk metal al raffinato songwriting di classici immortali come Drive, Wish You Were Here e Megalomaniac.
Ma chi sono davvero gli Incubus? Da dove nasce il loro sound camaleontico? E come sono riusciti a restare rilevanti per oltre tre decenni in un mondo musicale in continuo mutamento?
Questa è la storia completa — narrata, vissuta, sentita — degli Incubus, tra sogni californiani, tour infiniti e una musica capace di toccare l’anima.
Le radici di Calabasas
Gli inizi: sogni adolescenziali tra surf e musica
Tutto ebbe inizio nel 1991 a Calabasas, un tranquillo sobborgo di Los Angeles, dove un gruppo di amici liceali, uniti dall’amore per la musica e lo skateboard, decise di formare una band.
Brandon Boyd (voce), Mike Einziger (chitarra), Alex Katunich, detto Dirk Lance (basso) e José Pasillas (batteria) erano poco più che teenager, ma già armati di una passione esplosiva.
Il nome “Incubus” venne scelto quasi per caso, ispirato alla creatura mitologica — un demone che seduceva le donne nei sogni — simbolo perfetto per una band che puntava a scuotere emozioni profonde.
Il sound iniziale degli Incubus era grezzo, contaminato da funk, metal, hip-hop e psichedelia, una miscela caotica ma incredibilmente fresca.
I primi passi – Fungus Amongus
L’esordio autoprodotto
Nel 1995 uscì il loro primo album autoprodotto, Fungus Amongus.
Un disco ruvido, registrato quasi “live” in studio, pieno di riff sporchi, grooves funky e testi surreali. Pur rimanendo underground, il disco li fece notare nell’affollato panorama alternative della California.
Brandon Boyd, con la sua voce unica e il suo carisma magnetico, cominciava già a emergere come una figura distintiva. Gli Incubus avevano qualcosa che altri gruppi non avevano: autenticità.
Il salto di qualità – S.C.I.E.N.C.E.
L’incontro con DJ Lyfe e la svolta creativa
Nel 1997, con l’aggiunta di DJ Lyfe ai piatti e campionatori, la band pubblicò S.C.I.E.N.C.E., il primo vero album con una distribuzione più ampia grazie alla Epic Records.
S.C.I.E.N.C.E.* è un’esplosione di generi: rock, funk, rap, elettronica si intrecciano in un caleidoscopio sonoro che conquista critica e pubblico alternativo.
Brani come New Skin, Vitamin e A Certain Shade of Green diventarono piccoli inni della scena college americana.
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La consacrazione – Make Yourself
Drive: il singolo che cambiò tutto
Il 1999 fu l’anno della svolta definitiva. Con l’album Make Yourself, gli Incubus abbracciarono un suono più maturo, melodico e introspettivo.
Il singolo Drive conquistò le radio di tutto il mondo, scalando le classifiche Billboard e facendo conoscere la band anche al grande pubblico mainstream.
Con pezzi come Pardon Me e Stellar, Make Yourself consacrò gli Incubus come una delle band alternative più influenti della nuova era.
L’apice creativo – Morning View
L’incantesimo di Malibu
Dopo il successo planetario, il gruppo decise di isolarsi a Malibu, affittando una casa sulla spiaggia per registrare il nuovo album.
Il risultato fu Morning View (2001), un capolavoro di delicatezza e potenza, che rifletteva il contatto con la natura e la ricerca di un suono più emozionale.
Singoli come Wish You Were Here, Nice to Know You e Warning sono oggi considerati pietre miliari del rock alternativo.
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Evoluzione e cambiamenti
Nuove direzioni, nuovi membri
Nel 2003, Dirk Lance lasciò il gruppo, sostituito da Ben Kenney, ex bassista dei The Roots.
La band pubblicò A Crow Left of the Murder… nel 2004, mostrando un suono ancora più variegato, con influenze jazz, prog e punk.
Seguirono Light Grenades (2006) e l’esperimento acustico Monuments and Melodies (2009), confermando la volontà della band di evolvere continuamente senza tradire le proprie radici.
Anni 2010 e rinascita creativa
If Not Now, When? e il ritorno con 8
Dopo un periodo di pausa, gli Incubus tornarono nel 2011 con If Not Now, When?, un album più soft e riflessivo.
Nel 2017 pubblicarono 8, prodotto insieme a Skrillex, un disco che segnò una nuova fase sperimentale.
Brandon Boyd si dedicò anche a progetti paralleli come il libro White Fluffy Clouds e il progetto musicale Sons of the Sea.
Gli Incubus oggi
Tour mondiali e nuova linfa
Nel 2021, gli Incubus hanno celebrato il 20º anniversario di Morning View con un tour celebrativo.
Nel frattempo, la band ha continuato a lavorare su nuova musica, mantenendo uno stretto legame con la propria fanbase, ora multigenerazionale.
Con più di 23 milioni di dischi venduti nel mondo, gli Incubus rimangono una delle band alternative più amate, rispettate e innovative della scena internazionale.
Conclusione
Gli Incubus non sono solo una band: sono un viaggio musicale in costante mutazione.
Hanno saputo cambiare pelle senza perdere l’anima, raccontando sogni, paure, gioie e inquietudini con un sound unico e riconoscibile.
Dal liceo di Calabasas ai palchi mondiali, la loro storia è quella di una continua ricerca, una lotta contro l’omologazione, una fede incrollabile nella forza della musica.
discografia ⬇️⬆️
Fungus Amongus | 1995 | Album di debutto, sound fusion funk-metal sperimentale. |
S.C.I.E.N.C.E. | 1997 | Evoluzione verso un rock alternativo con elementi funk, metal e elettronica. |
Make Yourself | 1999 | Album di svolta con hit come “Drive” e “Pardon Me”, più melodico e radiofonico. |
Morning View | 2001 | Sound più maturo, atmosfere rilassate e brani come “Wish You Were Here”. |
A Crow Left of the Murder | 2004 | Rock alternativo con testi più politici e sperimentazioni strumentali. |
Light Grenades | 2006 | Alterna momenti heavy (“Anna Molly”) a ballate introspettive (“Dig”). |
If Not Now, When? | 2011 | Suono più minimalista e intimista, lontano dalle origini funk-metal. |
*8* | 2017 | Ritorno alle sonorità rock più aggressive, prodotto da Skrillex. |
Trust Fall (Side A) (EP) | 2015 | EP con sonorità elettroniche e sperimentali. |
Trust Fall (Side B) (EP) | 2020 | Seconda parte dell’EP, con influenze alternative e progressive. |
curiosità
Il nome della band è stato scelto per caso
Durante una lezione di economia al liceo, cercavano un nome “oscuro” per la loro band. Sfogliando un dizionario, si imbatterono nella parola “Incubus”, il demone dei sogni. Perfetto, pensarono.
Brandon Boyd è anche un artista e scrittore
Oltre a cantare, Brandon Boyd è un talentuoso pittore e fotografo. Ha pubblicato libri illustrati come White Fluffy Clouds e From the Murks of the Sultry Abyss.
La loro prima demo era autoprodotta… in una cameretta
I primissimi demo degli Incubus furono registrati artigianalmente nella cameretta di Mike Einziger, con un mixer a quattro piste economico.
“Drive” fu ispirata dalla paura dell’ignoto
Drive, il loro singolo più celebre, è una canzone sulla paura che controlla le nostre vite. Un invito a prendere in mano il proprio destino.
Hanno suonato con i Deftones e Korn nei primi tour
Nei primi anni, gli Incubus condividevano i palchi con gruppi heavy come Korn e Deftones. Anche se il loro stile era diverso, si guadagnarono il rispetto grazie all’energia esplosiva dei live.
“Morning View” è stato registrato in una casa sulla spiaggia
Per creare l’atmosfera perfetta, affittarono una villa a Malibu durante le registrazioni di Morning View. Molte canzoni nacquero guardando l’oceano al tramonto.
Ben Kenney, il bassista, ha suonato nei The Roots
Prima di unirsi agli Incubus, Ben Kenney era il bassista dei leggendari The Roots, una delle band hip hop più influenti al mondo.
Hanno partecipato a un MTV Unplugged… non ufficiale
Nel 2011, registrarono un live semi-acustico a Sessions@AOL, molto simile a un MTV Unplugged, ma senza l’etichetta ufficiale. Performance mozzafiato.
Hanno venduto oltre 23 milioni di dischi
Dal 1995 a oggi, gli Incubus hanno venduto più di 23 milioni di album nel mondo, consolidandosi come una delle band alternative più longeve e amate.
Sono sempre rimasti fedeli al DIY
Nonostante il successo, la band è rimasta profondamente legata al concetto di Do It Yourself: controllano ancora merchandising, artwork e spesso produzione dei dischi.