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Joe Cocker

Infanzia e prime influenze musicali

John Robert Cocker, noto al mondo come Joe Cocker, nacque il 20 maggio 1944 a Sheffield, una città industriale nel nord dell’Inghilterra. Cresciuto in una famiglia operaia, Joe era il figlio minore di Harold Cocker, un funzionario dell’ufficio delle imposte, e di Madge Cocker, una casalinga. Fin da giovane, Joe si appassionò alla musica, influenzò dai dischi di Ray Charles e Chuck Berry che suo fratello maggiore, Victor, portava a casa.

Gli inizi della carriera musicale

La passione per il canto si manifestò presto. A soli dodici anni, Joe si esibiva con il gruppo skiffle di suo fratello, i Cavaliers. Questo fu il suo primo vero contatto con il mondo della musica dal vivo, ma la sua vera svolta arrivò qualche anno dopo, quando formò la sua prima band, i Vance Arnold and the Avengers. Il gruppo suonava cover di canzoni rock e blues nei pub locali, costruendo lentamente una piccola ma devota base di fan.

Il primo contratto e la svolta

Nel 1964, Joe firmò il suo primo contratto discografico con la Decca Records, pubblicando un singolo che passò inosservato. Non incoraggiato, continuò ad esibirsi e a perfezionare il suo stile unico, caratterizzato da una voce roca e potente e da un modo di esibirsi energico e coinvolgente. Fu durante una delle sue performance che incontrò il produttore Denny Cordell, che rimase colpito dal suo talento e decise di aiutarlo a lanciare la sua carriera.

Il successo con “With a Little Help from My Friends”

Il vero successo arrivò nel 1968 con la sua cover di “With a Little Help from My Friends” dei Beatles. La canzone, trasformata da Cocker in un’anima innocente con il suo stile vocale, raggiunge l’inconfondibile vetta delle classifiche britanniche. La sua esibizione al festival di Woodstock nel 1969 consolidò ulteriormente la sua reputazione come uno dei cantanti più dinamici e intensi della sua generazione.

Gli anni settanta: successi e turbolenze

Gli anni settanta furono un periodo di grandi successi ma anche di turbolenze per Joe Cocker. Dopo il trionfo di Woodstock, la sua carriera sembrava destinata a una continua ascesa. Pubblicò una serie di album di successo, tra cui “Joe Cocker!” (1969) e “Mad Dogs & Englishmen” (1970), che includeva la hit “The Letter” . Tuttavia, il crescente successo portò anche una maggiore pressione e uno stile di vita sempre più frenetico e autodistruttivo. Joe iniziò a fare uso di droghe e alcol, un’abitudine che iniziò a minare seriamente la sua salute e la sua carriera.

La rinascita negli anni ottanta

Gli anni ottanta segnano una svolta importante nella vita e nella carriera di Joe Cocker. Dopo un periodo di declino, riuscì a riprendersi grazie al sostegno di amici e colleghi e alla sua determinazione a superare le dipendenze. Con un rinnovato senso di scopo, tornò in studio e sul palco, riconquistando il pubblico e la critica. Uno dei momenti più importanti di questo periodo fu la sua collaborazione con Jennifer Warnes per la canzone “Up Where We Belong” , colonna sonora del film “An Officer and a Gentleman” (1982). Il brano ha avuto un enorme successo, vincendo un Grammy Award e un Academy Award per la migliore canzone originale.

Longevità artistica e riconoscimenti

Negli anni novanta e duemila, Joe Cocker continuò ad esibirsi ea registrare, dimostrando una straordinaria longevità artistica. Pubblicò una serie di album di successo, tra cui “Night Calls” (1991) e “Have a Little Faith” (1994), che furono accolti positivamente sia dal pubblico che dalla critica. La sua voce, anche se segnata dagli anni e dalle esperienze di vita, rimaneva potente e carica di emozione. Nel 2002, Joe fu insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) per il suo contributo alla musica.

Vita privata e impegno benefico

Nonostante la sua fama, Joe Cocker rimase una persona umile e riservata. Nel 1987 sposò Pam Baker, una produttrice televisiva americana, con cui visse in una fattoria nel Colorado. La coppia condivideva una passione per gli animali e l’ambiente, e Joe si dedicò a numerose iniziative benefiche, utilizzando la sua notorietà per sostenere causa a lui care.

L’impegno nell’educazione musicale

Uno degli aspetti meno noti della sua vita era il suo impegno a favore dell’educazione musicale. Joe Cocker fu un sostenitore di programmi educativi che promuovevano la musica tra i giovani, credendo fermamente nel potere della musica di cambiare le vite. Partecipò a numerosi eventi di beneficenza e concerti, raccogliendo fondi per organizzazioni che offrivano opportunità musicali ai ragazzi meno fortunati.

T-Shirt

curiosità

Joe Cocker era noto anche come “Vance Arnold” nei primi anni della sua carriera musicale. Il nome “Vance” era da Vince Everett, il personaggio di Elvis Presley nel film Jailhouse Rock , mentre “Arnold” era ispirato da un amico di Cocker. Con questo pseudonimo, Cocker e il suo gruppo, Vance Arnold and the Avengers, suonavano nei pub locali di Sheffield.

Cocker era noto per i suoi movimenti convulsi e apparentemente incontrollabili durante le esibizioni. Questi gesti caratteristici, che potevano sembrare spasmodici, erano in realtà il suo modo di esprimere l’intensità emotiva della musica. Cocker stesso una volta spiegò che i suoi movimenti erano una risposta naturale alle note che suonava nella sua mente.

Negli anni ’70, Joe Cocker ebbe gravi problemi con l’alcol e la droga, che influenzarono negativamente la sua carriera. Tuttavia, riuscì a superare queste difficoltà grazie a un lungo percorso di riabilitazione, tornando più forte e concentrato che mai. La sua battaglia contro le dipendenze e la sua capacità di rinascere furono fonte di ispirazione per molti.

Joe Cocker lavorò con numerosi artisti di alto profilo nel corso della sua carriera. Tra le collaborazioni più memorabili ci sono quelle con Leon Russell, che fu il direttore musicale del leggendario tour Mad Dogs & Englishmen , e con Jennifer Warnes, con cui registrò la premiata “Up Where We Belong”.

Nonostante il suo successo nel mondo della musica, Joe Cocker mantiene sempre una forte connessione con la terra. Dopo essersi trasferito in Colorado con sua moglie Pam, acquistò una fattoria dove si dedicò alla coltivazione e all’allevamento di animali. Questa vita rurale gli offriva una fuga dalla frenesia del mondo dello spettacolo e una connessione più profonda con la natura.

Joe Cocker divenne anche un’icona della cultura pop grazie all’imitazione di John Belushi nel celebre sketch del Saturday Night Live . Belushi riprodusse perfettamente i movimenti e lo stile vocale di Cocker, al punto che Cocker stesso partecipò a un episodio del SNL, esibendosi in un duetto con Belushi.

Cocker appare in alcuni film e spettacoli televisivi, spesso interpretando sé stesso. Una delle sue apparizioni più celebri fu nel film Across the Universe (2007), dove cantò una versione moderna di “Come Together” dei Beatles.

Oltre alla famosa cover di “With a Little Help from My Friends”, Cocker incide altre canzoni dei Beatles. La band di Liverpool fu sempre molto favorevole alle reinterpretazioni di Cocker. Paul McCartney e George Harrison in particolare lodarono le sue versioni, riconoscendo la sua capacità di portare nuove emozioni e sfumature ai loro brani.

Joe Cocker era un grande amante degli animali e della natura. La sua fattoria in Colorado non era solo un luogo di riposo, ma anche un rifugio per molti animali. Cocker e sua moglie Pam si impegnavano attivamente nella conservazione dell’ambiente e nel sostegno di cause ecologiche.

Il suo ultimo tour mondiale, il Fire It Up Tour , si è concluso nel 2013. Nonostante l’età ei problemi di salute, Joe Cocker continuava ad esibirsi con la stessa passione ed energia che avevano caratterizzato tutta la sua carriera. Il tour è stato un grande successo e ha ricevuto recensioni entusiastiche da fan e critici.

La versione di Joe Cocker di “With a Little Help from My Friends” non solo raggiunse la vetta delle classifiche britanniche, ma fu anche inserita nella Grammy Hall of Fame nel 2001. La sua interpretazione è considerata una delle cover più iconiche nella storia della musica .

Negli ultimi anni della sua vita, Joe Cocker allestì uno studio di registrazione nel garage della sua casa in Colorado. Questo gli permetteva di registrare nuova musica in un ambiente familiare e rilassato, circondato dalla tranquillità della natura.

libri

THE ONE THE ONLY MR. JOE COCKER

THE ONE THE ONLY MR. JOE COCKER

Il libro "The One The Only Mr. Joe Cocker" esplora la carriera e l'umanità di Joe Cocker, dagli album pubblicati dal 1969 al 2012, includendo curiosità, interviste esclusive, e il suo impegno benefico per i bambini.