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Morrissey

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L’Ultimo Dandy del Pop 


Il Ritratto di un’Icona

Nella bruma malinconica di Manchester, tra i mattoni rossi e le piogge infinite, nasce una voce destinata a cambiare per sempre la storia della musica pop e alternativa: Steven Patrick Morrissey, per tutti semplicemente Morrissey. Leader carismatico degli Smiths e poi artista solista, Morrissey è molto più di un cantante: è poeta urbano, provocatore, simbolo di un’intera generazione. La sua storia è fatta di parole taglienti, melodie struggenti e una personalità che, tra luci e ombre, non ha mai smesso di far discutere.


Manchester, 1959 – L’Alba di una Sensibilità Unica

Steven Patrick Morrissey nasce il 22 maggio 1959 al Park Hospital di Davyhulme, nella grigia periferia di Manchester. Figlio di immigrati irlandesi – Elizabeth Dwyer e Peter Morrissey – cresce in una città operaia, segnata dalle difficoltà economiche e da un senso di alienazione che segnerà profondamente il suo immaginario.

Il giovane Steven trascorre l’infanzia tra i palazzi popolari di Stretford, immerso in un ambiente dove la musica è fuga e conforto. La madre, donna colta e appassionata di letteratura, lo introduce ai romanzi di Oscar Wilde e ai poeti vittoriani. Il padre, operaio, trasmette invece il senso di disciplina e la consapevolezza delle radici.

Fin da piccolo, Morrissey mostra un carattere introverso e sensibile. Odia lo sport, ama la lettura, si rifugia nei dischi di Marianne Faithfull, New York Dolls, David Bowie. La musica diventa il suo rifugio, la sua ossessione. Le prime canzoni che ascolta sono come finestre spalancate su mondi lontani, dove la malinconia si trasforma in arte.


Gli Anni della Formazione – Tra Alienazione e Sogno

Gli anni della scuola sono per Morrissey un calvario. Vittima di bullismo per la sua timidezza e per il suo aspetto androgino, si sente un outsider. Ma proprio in questa solitudine nasce la sua voce interiore, la vena poetica che lo porterà a scrivere testi indimenticabili.

Negli anni Settanta, mentre il punk scuote l’Inghilterra, Morrissey si avvicina sempre più alla scrittura. Inizia a collaborare con alcune fanzine musicali, recensendo concerti e dischi. Il suo stile è già tagliente, ironico, inconfondibile. Sogna di diventare scrittore, ma la musica lo chiama a sé con forza irresistibile.


L’Incontro con Johnny Marr – La Nascita degli Smiths

Nel 1982, la vita di Morrissey cambia per sempre. Un giovane chitarrista di nome Johnny Marr bussa alla sua porta con una chitarra in mano e una proposta: fondare una band. Nascono così The Smiths, una delle più influenti formazioni della storia del rock britannico.

La chimica tra Morrissey e Marr è immediata. I testi di Morrissey, pieni di ironia, malinconia e riferimenti letterari, si fondono con le melodie jangle pop di Marr. Il primo singolo, “Hand in Glove”, esce nel 1983 e scuote la scena musicale: è l’inizio di una rivoluzione.


La Rivoluzione degli Smiths – Quattro Anni per l’Eternità

Tra il 1983 e il 1987, gli Smiths pubblicano quattro album in studio e una serie di singoli che diventano inni generazionali: “This Charming Man”, “There Is a Light That Never Goes Out”, “How Soon Is Now?”, “Bigmouth Strikes Again”. I concerti sono eventi catartici, la stampa li celebra come i nuovi portavoce dei giovani disillusi della Thatcher-era.

Morrissey diventa un’icona: il suo stile – camicie sbottonate, fiori in mano, quiff impeccabile – viene imitato da migliaia di fan. Ma dietro il successo si nascondono tensioni: il rapporto con Marr si incrina, le pressioni aumentano. Nel 1987, gli Smiths si sciolgono all’apice della fama, lasciando un vuoto incolmabile.


Morrissey Solista – L’Arte della Rinascita

Dopo la fine degli Smiths, molti pensano che Morrissey sia destinato a svanire. Ma lui sorprende tutti: nel 1988 pubblica “Viva Hate”, il suo primo album solista, trainato dal singolo “Suedehead”. Il disco è un successo immediato, e Morrissey si conferma artista di rara sensibilità.

Negli anni successivi, Morrissey esplora nuovi territori musicali e tematici. Album come “Your Arsenal”, “Vauxhall and I”, “You Are the Quarry” segnano tappe fondamentali della sua carriera. I testi restano taglienti, le melodie affascinanti, la voce unica. Morrissey diventa un’icona globale, capace di riempire arene in tutto il mondo.


Tra Polemiche e Provocazioni – Il Morrissey Controverso

Morrissey non è solo un artista, ma anche un provocatore. Le sue dichiarazioni pubbliche – spesso controverse su politica, immigrazione, diritti degli animali – dividono pubblico e critica. Ma proprio questa capacità di scuotere le coscienze, di non piegarsi mai al politicamente corretto, lo rende unico.

Vegetariano convinto, animalista militante, Morrissey trasforma i suoi concerti in manifesti contro la crudeltà sugli animali. Le sue battaglie dividono, ma non lasciano mai indifferenti. Ogni intervista, ogni dichiarazione è destinata a far discutere.


L’Uomo Dietro il Mito – Solitudine, Ironia, Passione

Dietro la maschera dell’icona si nasconde un uomo complesso. Morrissey è stato spesso descritto come solitario, ironico, a tratti malinconico. La sua vita privata resta avvolta nel mistero: la sessualità, le relazioni, le amicizie sono temi che affronta solo attraverso le sue canzoni.

Eppure, proprio questa aura di mistero contribuisce al suo fascino. Morrissey è l’ultimo dandy del pop, un artista che ha fatto della vulnerabilità e dell’ironia le sue armi più potenti.


L’Eredità di Morrissey – Un’Influenza Infinita

L’impatto di Morrissey sulla musica e sulla cultura pop è incalcolabile. Decine di band – da Radiohead a The National, da Suede a The Killers – dichiarano di essere state influenzate dagli Smiths e dalla carriera solista di Morrissey. I suoi testi sono studiati nelle università, le sue melodie riecheggiano in ogni angolo del mondo.

Anche oggi, Morrissey continua a pubblicare dischi, a esibirsi dal vivo, a dividere le opinioni. Ma una cosa è certa: la sua voce, la sua penna, la sua presenza resteranno per sempre nella storia della musica.

The Smiths1984Album di debutto, con sonorità jangle-pop e testi malinconici. Include “This Charming Man” (nella versione rimasterizzata).
Hatful of Hollow1984Raccolta di sessioni radio (BBC) e singoli, tra cui “How Soon Is Now?” e “William, It Was Really Nothing”.
Meat Is Murder1985Secondo album, più politico e sperimentale, con l’iconica title track.
The Queen Is Dead1986Capolavoro della band, con testi cinici e melodie brillanti. Include “There Is a Light That Never Goes Out”.
The World Won’t Listen1987Raccolta di singoli e B-side del periodo 1985–1986.
Louder Than Bombs1987Altra raccolta (pubblicata negli USA) con rarità e B-side.
Strangeways, Here We Come1987Ultimo album prima dello scioglimento, più maturo e orchestrale.

Morrissey (Solista, 1988–Presente)

TitoloAnnoDescrizione
Viva Hate1988Primo album da solista, con sonorità dark e testi malinconici. Include “Suedehead”.
Bona Drag1990Raccolta di singoli e B-side, tra cui “November Spawned a Monster”.
Kill Uncle1991Album sperimentale, meno acclamato.
Your Arsenal1992Ritorno al rock con influenze glam. Prodotto da Mick Ronson.
Beethoven Was Deaf1993Album live dal tour di Your Arsenal.
Vauxhall and I1994Capolavoro solista, con arrangiamenti ricchi e testi introspettivi.
Southpaw Grammar1995Suoni più duri e lunghi brani strumentali.
Maladjusted1997Ultimo album prima di una pausa discografica.
You Are the Quarry2004Ritorno di successo con hit come “First of the Gang to Die”.
Ringleader of the Tormentors2006Prodotto da Tony Visconti, con influenze orchestrali.
Years of Refusal2009Rock aggressivo e diretto.
Swords2009Raccolta di B-side (2004–2009).
World Peace Is None of Your Business2014Album politico e sperimentale.
Low in High School2017Testi polemici e arrangiamenti barocchi.
California Son2019Album di cover anni ’60/’70.
I Am Not a Dog on a Chain2020Ritorno alle sonorità elettroniche.
Bonfire of TeenagersTBAAnnunciato nel 2023, non ancora pubblicato.
Without Music the World DiesTBAIn attesa di uscita.

curiosità

  • Il gladiolo come arma pop: Durante una storica esibizione a Top of the Pops, Morrissey agitò per tutto il tempo un mazzo di gladioli come una mazza ferrata, trasformando un fiore in simbolo di fragilità e provocazione. Questo gesto divenne iconico e fu interpretato come la poetica degli Smiths: la sensibilità ostentata come un oltraggio e la fragilità come corazza.

  • L’umorismo nei testi: Nonostante la fama di malinconico, Morrissey ha sempre infarcito le sue canzoni di humour sottile e surreale. In Vicar in a Tutu canta: “It was worthwhile living a laughable life to set my eyes on the blistering sight of a Vicar in a Tutu”, e in Frankly, Mr. Shankly ironizza: “Sometimes I’d feel more fulfilled making Christmas cards with the mentally ill”.

  • Frecciate celebri e surreali: Morrissey è maestro di battute taglienti. Ha definito Robert Smith dei Cure come uno che “ha costruito una nuova dimensione della merda”, e su Elton John ha detto: “Dovrebbe semplicemente sparire”. Su Lady Gaga: “Non è niente di nuovo. È una truffa, e l’esatto opposto di sensuale”. E ancora, sui Beckham: “Andrebbero trascinati fino alle porte del villaggio e poi frustati per bene”.

  • La classifica delle icone viventi: Nel 2006, Morrissey arrivò secondo nella lista delle più grandi icone britanniche viventi stilata dalla BBC, battuto solo da David Attenborough. Ha superato nomi come David Bowie e Paul McCartney, un risultato che il suo humour avrebbe sicuramente apprezzato.

  • Sandie Shaw e la cena mancata: Morrissey fu entusiasta di collaborare con Sandie Shaw per “Hand in Glove”, ma rimase deluso quando lei rifiutò di condividere una cena o anche solo una birra con la band, nonostante avesse incassato il 40% delle royalties sul singolo. Un piccolo dramma da backstage che Moz ha sempre raccontato con ironia.

  • L’episodio della polizia a Roma: Morrissey fu protagonista di un bizzarro diverbio con la polizia in via del Corso, a Roma, apparentemente senza motivo. Un episodio che fece scalpore nei tabloid e che lui stesso raccontò con il suo tipico spirito contraddittorio, rinnegando temporaneamente il suo amore per l’Italia.

  • Schedato da Scotland Yard e FBI: Negli anni ’80, a causa delle sue dichiarazioni pungenti (come l’elogio dei gangster Kray o il disappunto per il mancato attentato a Margaret Thatcher), Morrissey fu attenzionato persino da Scotland Yard e FBI. Un fatto che lui stesso ha sempre citato con sarcasmo, soprattutto considerando che una sua canzone si intitola “Margaret on the Guillotine”.

  • La sincerità delle interviste: Morrissey ha ammesso: “Dico un sacco di cose che non penso in realtà”, lasciando intendere che molte delle sue uscite siano puro divertissement.

  • Il fanatico di Denver: Nel 1987, un giovane di Denver prese in ostaggio una radio armato, costringendo i conduttori a trasmettere solo canzoni degli Smiths per quattro ore. Un episodio grottesco che testimonia il fanatismo e la surreale influenza di Morrissey

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