Mötley Crüe
Il Sogno di Quattro Ribelli
La storia dei Mötley Crüe inizia nel 1981 a Los Angeles, una città che in quel periodo stava esplodendo come centro nevralgico della scena rock e metal. La band fu fondata dal bassista Nikki Sixx, che aveva precedentemente suonato in gruppi locali ma che desiderava creare qualcosa di nuovo e diverso. Sixx incontrò il batterista Tommy Lee, che a sua volta conosceva il chitarrista Mick Mars. Il trio si completò con l’arrivo del carismatico cantante Vince Neil.
Sin dall’inizio, i Mötley Crüe si posero l’obiettivo di differenziarsi dalle altre band del momento. La loro immagine era volutamente provocatoria, con abbigliamento sgargiante, trucco pesante e capelli cotonati, un look che sarebbe diventato il marchio di fabbrica del glam metal. Ma non era solo una questione di stile: la loro musica, una miscela di hard rock, punk e influenze glam, era altrettanto distintiva e attrasse subito una folta schiera di fan nella scena underground di Los Angeles.
“Too Fast for Love” e “Shout at the Devil”: La Scalata al Successo
Nel 1981, i Mötley Crüe autoprodussero il loro primo album, “Too Fast for Love”. Questo disco, caratterizzato da un sound grezzo e crudo, catturò perfettamente l’energia ribelle della band. L’album venne pubblicato sotto la loro etichetta, Leathür Records, e ottenne un buon successo nel circuito underground, al punto da attirare l’attenzione delle major discografiche. Fu la Elektra Records a offrire loro un contratto, e nel 1982 l’album venne ripubblicato con un mixaggio migliorato, ampliando notevolmente la loro base di fan.
Il vero punto di svolta arrivò nel 1983 con il loro secondo album, “Shout at the Devil”. Questo disco consolidò la loro posizione nella scena rock grazie a brani come “Looks That Kill” e la title track “Shout at the Devil”. Il disco raggiunse il platino, catapultando i Mötley Crüe nella ribalta internazionale. Il loro suono, un misto di durezza e melodia, unito a testi che parlavano di ribellione, sesso e oscurità, li rese icone per una generazione che cercava un’alternativa alle band più convenzionali dell’epoca.
Il Successo Mainstream: “Theatre of Pain” e “Girls, Girls, Girls”
Con il successo arrivarono anche gli eccessi. I Mötley Crüe divennero noti tanto per la loro musica quanto per il loro stile di vita selvaggio, fatto di feste sfrenate, abuso di droghe e scontri con la legge. Tuttavia, questo non fece che accrescere la loro notorietà.
Nel 1985, la band pubblicò “Theatre of Pain”, un album che segnò una svolta nel loro sound, introducendo elementi di glam rock più melodici. Il singolo “Home Sweet Home” divenne una delle power ballad più celebri dell’epoca, mostrando un lato più emotivo della band. L’album ottenne un grande successo, raggiungendo rapidamente il doppio platino e consolidando la loro posizione come una delle band più importanti degli anni ’80.
Due anni dopo, nel 1987, uscì “Girls, Girls, Girls”, un album che approfondì ulteriormente i temi di decadenza e ribellione, con canzoni che celebravano la vita notturna di Los Angeles. Il singolo omonimo divenne un enorme successo, e il tour che seguì fu altrettanto trionfale. Tuttavia, dietro le quinte, i problemi personali e la dipendenza da droghe e alcol stavano iniziando a minare la stabilità della band.
Crisi e Risalita: “Dr. Feelgood” e i Problemi Interni
Alla fine degli anni ’80, i Mötley Crüe erano in cima al mondo, ma il loro stile di vita sfrenato stava iniziando a prendere il sopravvento. Nikki Sixx, in particolare, lottava con una grave dipendenza dall’eroina, culminata in un’overdose quasi fatale nel 1987. Questo evento scosse profondamente la band e li spinse a cercare un cambiamento.
Nel 1989, i Mötley Crüe pubblicarono “Dr. Feelgood”, considerato da molti il loro album più iconico. Prodotto da Bob Rock, l’album fu un enorme successo commerciale, raggiungendo il primo posto nella classifica Billboard 200 e vendendo milioni di copie in tutto il mondo. Brani come “Kickstart My Heart” e la title track divennero classici del rock, consolidando ulteriormente la loro leggenda.
Tuttavia, il successo di “Dr. Feelgood” mascherava i problemi interni alla band. Le tensioni tra i membri erano alte, e la dipendenza dalle droghe continuava a minare la loro coesione. Nel 1992, Vince Neil lasciò la band (o fu licenziato, a seconda delle versioni), segnando l’inizio di un periodo tumultuoso per i Mötley Crüe.
La Riconciliazione e il Ritorno sulle Scene
Con l’uscita di Vince Neil, i Mötley Crüe tentarono di proseguire con il cantante John Corabi, pubblicando un album omonimo nel 1994. Nonostante le recensioni positive, l’album non riuscì a replicare il successo commerciale dei lavori precedenti, e la mancanza di chimica con Corabi portò alla decisione di riaccogliere Neil nel 1997.
Il ritorno di Neil segnò una rinascita per la band, che pubblicò “Generation Swine” nello stesso anno. Sebbene l’album non raggiungesse le vette di “Dr. Feelgood”, rappresentò un nuovo inizio per i Mötley Crüe, che dimostrarono di essere ancora rilevanti nella scena musicale degli anni ’90.
Negli anni 2000, la band continuò a pubblicare nuovi album e a fare tournée, ma fu con la pubblicazione della loro autobiografia, “The Dirt”, che i Mötley Crüe tornarono prepotentemente sotto i riflettori. Il libro, che raccontava senza filtri le loro vite di eccessi, divenne un best-seller e consolidò ulteriormente il loro mito come una delle band più selvagge della storia del rock.
La Reunion e il Tour Finale
Nel 2004, dopo anni di separazione, il promotore inglese Mags Revell iniziò a sondare la possibilità di una reunion dei Mötley Crüe. L’entusiasmo dei fan fu immediato e travolgente, portando nel settembre dello stesso anno all’annuncio ufficiale della reunion dei membri originali. Il tour di reunion iniziò nel febbraio 2005 e fu un enorme successo, segnando il ritorno ufficiale della band sulle scene.
Nello stesso anno, i Mötley Crüe pubblicarono la raccolta “Red, White & Crüe”, che celebrava la loro carriera fino a quel momento, arricchita da tre nuovi brani. L’album fu un successo immediato, raggiungendo la sesta posizione nella classifica statunitense e ottenendo il disco di platino. Il reunion tour divenne uno dei più redditizi del 2005, con un incasso di 33 milioni di dollari e oltre 60 date aggiuntive per soddisfare la crescente domanda.
Nonostante il successo, le tensioni all’interno della band non tardarono a riemergere. Nel 2006, la band fu onorata con una stella sulla Hollywood Walk of Fame, ma dietro le quinte i problemi personali e professionali continuavano a creare attriti. Tuttavia, i Mötley Crüe continuarono a fare musica e a esibirsi, pubblicando nel 2008 “Saints of Los Angeles”, il primo album con tutti i membri originali dal 1997.
L’album fu accolto con entusiasmo, debuttando al quarto posto della Billboard 200, e la band lanciò il Crüe Fest, un tour estivo che si rivelò un grande successo. Tuttavia, il 2010 segnò un periodo di transizione per i Mötley Crüe, con la partecipazione a vari festival e tour, ma senza un nuovo Crüe Fest.
L’Addio ai Palcoscenici e la Leggenda Immortale
Nel gennaio 2014, i Mötley Crüe annunciarono il loro ritiro dalle scene con un tour d’addio che attraversò tutto il mondo. Il tour, che si concluse il 31 dicembre 2015 a Los Angeles, fu una celebrazione della loro carriera, con la promessa che non si sarebbero più riuniti. Tuttavia, come ogni buona rock band, i Mötley Crüe non riuscirono a resistere alla tentazione di tornare.
Nel 2018, annunciarono una nuova reunion, accompagnata dall’uscita del film “The Dirt”, tratto dalla loro autobiografia. Il film ebbe un grande successo, riportando i Mötley Crüe sotto i riflettori e dimostrando che, nonostante gli anni passati e i problemi personali, il loro spirito ribelle era ancora intatto.
Oggi, i Mötley Crüe continuano a essere una delle band più amate e influenti nella storia del rock. La loro eredità va oltre la musica: rappresentano l’incarnazione dell’eccesso e della ribellione, simboli di un’epoca in cui il rock era sinonimo di libertà assoluta.
discografia
Too Fast for Love | 1981 | Album di debutto, indipendente e grezzo, che introduce il sound caratteristico della band: un mix di hard rock e glam metal con testi espliciti e provocatori. |
Shout at the Devil | 1983 | Secondo album, che porta la band al successo mainstream, con brani come “Shout at the Devil” e “Looks That Kill”. Un album più prodotto e con un sound più heavy. |
Theatre of Pain | 1985 | Terzo album, che consolida il successo della band, con ballate melodiche come “Home Sweet Home” e brani più hard rock. |
Girls, Girls, Girls | 1987 | Quarto album, che continua a esplorare i temi del sesso, del rock’n’roll e della vita dissoluta, con brani come “Girls, Girls, Girls” e “Wild Side”. |
Dr. Feelgood | 1989 | Quinto album, considerato da molti il loro capolavoro, con un sound più maturo e melodico, e brani come “Kickstart My Heart” e “Dr. Feelgood”. |
Mötley Crüe | 1994 | Primo album senza Vince Neil alla voce, con un sound più heavy e meno commerciale. |
Generation Swine | 1997 | Ritorno di Vince Neil alla voce, ma con un sound più moderno e influenzato dal grunge. |
New Tattoo | 2000 | Ultimo album in studio della band, con un sound che riprende le sonorità dei primi album. |
T-Shirt
curiosità
Nikki Sixx (Basso)
Esperienza di pre-morte: Nikki Sixx è celebre per la sua overdose quasi fatale di eroina nel 1987, durante la quale il suo cuore si fermò per due minuti. È stato rianimato dai paramedici, che lo hanno iniettato con due dosi di adrenalina al cuore. Questa esperienza ha ispirato la canzone “Kickstart My Heart”.
Il nome di nascita: Nikki Sixx nacque con il nome di Frank Carlton Serafino Feranna Jr. Cambiò legalmente il suo nome in Nikki Sixx poco prima di formare i Mötley Crüe, cercando un’identità che meglio si adattasse al suo personaggio pubblico.
Autore di successo: Oltre a “The Dirt”, Nikki Sixx ha scritto altre due autobiografie: “The Heroin Diaries: A Year in the Life of a Shattered Rock Star” e “This Is Gonna Hurt: Music, Photography, and Life Through the Distorted Lens of Nikki Sixx”. “The Heroin Diaries”, in particolare, ha avuto un grande successo ed è stato adattato anche in un musical.
Il progetto parallelo: Sixx
.M.: Nel 2007, Sixx ha fondato la band Sixx
.M. con James Michael e DJ Ashba. Il loro album di debutto, “The Heroin Diaries Soundtrack”, accompagna il libro autobiografico di Sixx e tratta delle sue esperienze con la droga e la riabilitazione.
Tommy Lee (Batteria)
Influence di John Bonham: Tommy Lee ha sempre citato John Bonham dei Led Zeppelin come la sua principale influenza alla batteria. Ha adottato e adattato il suono potente e gli assoli esplosivi di Bonham, che sono diventati una parte essenziale delle performance live dei Mötley Crüe.
Il tamburo rotante: Tommy Lee è famoso per le sue spettacolari performance live, in particolare per il suo tamburo rotante. Durante i concerti, il suo kit di batteria era montato su una struttura che ruotava, girando anche a 360 gradi, mentre continuava a suonare. Questa invenzione è diventata una delle attrazioni principali dei concerti della band.
Vita da reality star: Dopo i Mötley Crüe, Tommy Lee ha partecipato a diversi reality show, tra cui “Tommy Lee Goes to College” e “Rock Star: Supernova”. Nel primo, ha vissuto la vita universitaria presso l’Università del Nebraska, mentre nel secondo ha fatto parte di una superband con Jason Newsted (ex Metallica) e Gilby Clarke (ex Guns N’ Roses).
Passione per la fotografia: Tommy Lee è anche un appassionato di fotografia. Ha spesso documentato la sua vita e le sue esperienze attraverso la fotografia, e ha partecipato a varie mostre con le sue opere.
Vince Neil (Voce)
Tragedia personale: Vince Neil ha subito una grande tragedia personale nel 1995 quando la sua figlia di quattro anni, Skylar, è morta a causa di un cancro. In seguito, Neil ha creato la Skylar Neil Memorial Foundation per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro pediatrico.
Il controverso incidente del 1984: Neil fu coinvolto in un incidente stradale fatale nel 1984, nel quale il suo passeggero, Nicholas “Razzle” Dingley, il batterista degli Hanoi Rocks, perse la vita. Neil era sotto l’effetto di alcol al momento dell’incidente, e venne condannato a 30 giorni di carcere (dei quali ne scontò solo 15), oltre a dover pagare un risarcimento di 2,6 milioni di dollari alle famiglie delle vittime.
Esperienza nelle corse automobilistiche: Vince Neil è stato un grande appassionato di corse automobilistiche, al punto da partecipare a diversi eventi come pilota. È stato proprietario di una squadra di corse nella Indy Lights e ha gareggiato nel campionato CART.
Imprenditore: Oltre alla musica, Vince Neil è anche un imprenditore. Ha lanciato una catena di ristoranti, Vince Neil’s Tatuado, che combina la sua passione per la cucina messicana con l’ambientazione rock. Inoltre, ha investito in una linea di tequila chiamata Tres Rios.
Mick Mars (Chitarra)
Malattia cronica: Mick Mars soffre di una condizione rara chiamata spondilite anchilosante, una forma di artrite che causa infiammazione alle articolazioni spinali, portando a una progressiva rigidità della colonna vertebrale. Nonostante questa malattia debilitante, Mars ha continuato a suonare e a esibirsi con la band per decenni.
Mistero e riservatezza: A differenza degli altri membri della band, Mick Mars è sempre stato più riservato e schivo. Ha evitato la vita pubblica al di fuori della musica e ha mantenuto un’aura di mistero, evitando spesso le interviste e limitando le apparizioni pubbliche.
Nome d’arte: Nato con il nome di Robert Alan Deal, Mick Mars cambiò il suo nome quando decise di intraprendere una carriera musicale. Il suo nome d’arte, Mick Mars, è stato scelto per conferire un’immagine più dura e distintiva.
Collaborazioni e produzioni: Nonostante il suo profilo relativamente basso, Mick Mars ha collaborato con vari artisti nel corso degli anni, sia come chitarrista che come produttore. Ad esempio, ha suonato la chitarra per l’album di Hinder, “Take It to the Limit” (2008), e ha prodotto materiale per diverse band emergenti.
libri
Motley Crue. The Dirt
Mötley Crüe: sesso, droga e rock, incarnazione sregolata degli anni '80, sfidando limiti e inibizioni.