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Paul Simon

PAUL SIMON COLLECTED WORKS

Un Viaggio tra Note e Parole

Nella vasta distesa di stelle musicali che hanno illuminato il firmamento del rock e del folk, poche brillano con la stessa intensità e durata di Paul Simon. Autore prolifico, chitarrista raffinato e poeta del quotidiano, Simon ha saputo plasmare una carriera che ha attraversato decenni, mutando e adattandosi ai tempi senza mai perdere la propria identità. La sua storia, come un fiume che serpeggia attraverso un paesaggio di cambiamenti culturali e personali, è un viaggio straordinario fatto di successi, battaglie interiori e una continua esplorazione del potere della musica.

Gli Albori: Queens, New York

Paul Simon nacque il 13 ottobre 1941 a Newark, New Jersey, da genitori di origine ebraica. Tuttavia, crebbe a Queens, New York, in un ambiente familiare in cui la musica era costantemente presente. Suo padre, Louis “Lee” Simon, era un insegnante di musica e suonatore di contrabbasso per una band, mentre sua madre, Belle, era un’insegnante di scuola elementare. La casa dei Simon era intrisa di melodie, e Paul, già da giovane, iniziò a sviluppare un interesse profondo per la musica, influenzato dal jazz che ascoltava dai dischi del padre.

La musica popolare americana degli anni ’50 iniziava a farsi strada, e il giovane Paul si innamorò del rock ‘n’ roll. Fu in questo periodo che incontrò Art Garfunkel, suo vicino di casa, a scuola. La loro amicizia, basata inizialmente su una comune passione per la musica, si trasformò presto in un sodalizio artistico. A soli 13 anni, iniziarono a cantare insieme, ispirandosi alle armonie dei gruppi vocali dell’epoca, come gli Everly Brothers.

Tom & Jerry: I Primi Passi nella Musica

Prima di essere conosciuti come Simon & Garfunkel, i due giovani musicisti si fecero strada nell’industria discografica con il nome d’arte “Tom & Jerry”. Erano due ragazzi con grandi sogni e poche possibilità, ma ciò non li scoraggiò. Il loro primo successo arrivò nel 1957 con il singolo “Hey Schoolgirl”, che riuscì a scalare le classifiche fino al 49º posto della Billboard. Sebbene questo risultato fosse modesto, rappresentava un grande traguardo per due adolescenti.

Tuttavia, il periodo da “Tom & Jerry” non si tradusse in una carriera immediatamente fiorente. Per un po’, Simon e Garfunkel presero strade separate. Paul Simon, sempre più attratto dalla scrittura di canzoni e dalle intricate strutture melodiche, continuò a lavorare nell’ombra, sperimentando stili musicali e affinando le sue capacità di autore. Garfunkel, d’altro canto, si concentrò sugli studi universitari.

Il Ritorno: “The Sound of Silence” e la Nascita di Simon & Garfunkel

La vera magia accadde a metà degli anni ’60, quando Simon e Garfunkel si ritrovarono per formare ufficialmente il duo che avrebbe cambiato per sempre la storia della musica: Simon & Garfunkel. Nel 1964 pubblicarono l’album Wednesday Morning, 3 A.M., un’opera influenzata dalle correnti folk che iniziavano a diffondersi negli Stati Uniti. Tuttavia, l’album non ebbe un grande successo inizialmente, e Simon decise di trasferirsi in Inghilterra per un breve periodo, esplorando nuove influenze musicali e continuando a scrivere canzoni.

Nel frattempo, il loro produttore, Tom Wilson, aggiunse un arrangiamento elettrico a una delle tracce dell’album, “The Sound of Silence”. Quando la canzone fu ripubblicata nel 1965 con il nuovo arrangiamento, esplose letteralmente, raggiungendo il primo posto nella classifica Billboard. Il successo catapultò Simon & Garfunkel nel cuore della cultura popolare degli anni ’60.

Seguirono album come Parsley, Sage, Rosemary and Thyme (1966) e Bookends (1968), che consolidarono la loro fama come i cantori di una generazione. Le armonie delicate e le parole intrise di introspezione di Simon toccavano le corde più profonde di un’America in fermento, divisa tra speranza e disillusione.

Bridge Over Troubled Water: Il Vertice del Successo

Se c’è un album che definisce l’apice della carriera di Simon & Garfunkel, è Bridge Over Troubled Water del 1970. La canzone che dà il titolo all’album, interpretata magistralmente da Garfunkel, divenne un inno universale di conforto e speranza. L’album fu un trionfo commerciale e critico, vincendo numerosi Grammy Awards e segnando il culmine del loro sodalizio artistico.

Tuttavia, dietro le quinte, la tensione tra i due musicisti era in costante crescita. Simon, il principale autore del duo, sentiva il peso di essere il motore creativo, mentre Garfunkel, pur essendo il volto vocale, iniziava a dedicarsi anche alla carriera cinematografica. Le divergenze tra i due divennero insormontabili e, poco dopo l’uscita di Bridge Over Troubled Water, il duo si sciolse.

Una Carriera Solista: La Ricerca di Nuove Sonorità

La fine di Simon & Garfunkel non fu la fine di Paul Simon. Anzi, segnò l’inizio di una nuova era creativa. Liberato dalle dinamiche del duo, Simon si immerse completamente nella sperimentazione musicale. Il suo primo album solista post-duo, Paul Simon (1972), mostrava già i segni di un artista in cerca di nuove strade. Brani come “Mother and Child Reunion”, influenzata dalla musica reggae, e “Me and Julio Down by the Schoolyard”, con le sue percussioni latine, segnalavano un cambiamento di rotta rispetto alle sonorità folk-rock degli anni precedenti.

Simon era in costante evoluzione, sempre alla ricerca di nuove ispirazioni. Nel 1975, pubblicò Still Crazy After All These Years, un album che rifletteva la sua maturazione come autore e musicista. Il disco fu un grande successo, vincendo il Grammy Award come Album dell’Anno e regalando al mondo classici come “50 Ways to Leave Your Lover”. Tuttavia, nonostante il successo commerciale, Simon attraversava un periodo di crisi personale, alimentata dal divorzio dalla prima moglie, Peggy Harper.

Gli Anni ’80: Il Miracolo di Graceland

Gli anni ’80 furono un periodo di cambiamento per la musica popolare, e molti artisti della generazione di Paul Simon lottavano per rimanere rilevanti. Dopo l’insuccesso commerciale dell’album Hearts and Bones (1983), molti si chiedevano se Simon avesse perso il tocco magico che lo aveva contraddistinto. Ma come spesso accade con i grandi artisti, Simon stava semplicemente prendendo la rincorsa per il suo prossimo balzo creativo.

Nel 1985, Simon intraprese un viaggio in Sudafrica che cambiò radicalmente la sua vita e la sua musica. In quel paese, trovò una vibrante scena musicale che mescolava ritmi africani con melodie tradizionali e moderne. Profondamente ispirato, Simon decise di collaborare con musicisti locali, tra cui Ladysmith Black Mambazo, per creare un album che avrebbe mescolato le sue influenze americane con quelle sudafricane.

Il risultato fu Graceland (1986), un capolavoro che non solo segnò il ritorno di Simon sulla scena musicale, ma lo rese anche una figura centrale nel dialogo interculturale musicale. Canzoni come “You Can Call Me Al” e “Diamonds on the Soles of Her Shoes” portavano un suono fresco e innovativo, unendo mondi musicali diversi in un’unica opera coesa. L’album fu acclamato a livello internazionale e vinse il Grammy per l’Album dell’Anno.

Graceland fu anche un’opera controversa, poiché Simon fu accusato di aver violato il boicottaggio culturale imposto al Sudafrica durante l’apartheid. Tuttavia, Simon difese il progetto sostenendo che il suo intento era quello di mettere in luce la cultura musicale africana e promuovere la comprensione attraverso l’arte.

La Maturità: La Vita Dopo Graceland

Dopo il successo di Graceland, Simon continuò a sperimentare con sonorità globali. Nel 1990 pubblicò The Rhythm of the Saints, un album influenzato dalle percussioni brasiliane e dai ritmi sudamericani. Anche se non raggiunse lo stesso successo commerciale di Graceland, fu comunque un’opera apprezzata per la sua complessità e profondità.

Negli anni successivi, Simon affrontò nuove sfide. Gli anni ’90 segnarono una svolta nella sua carriera, con progetti più ambiziosi e personali, come il musical The Capeman, ispirato alla vita del giovane criminale portoricano Salvador Agrón. Il musical, pur essendo un progetto passionale per Simon, fu un fallimento commerciale, chiudendo dopo solo 68 repliche a Broadway. Nonostante il flop, Simon si rialzò, continuando a scrivere e a esibirsi con la stessa dedizione di sempre.

Ritorni e Riconoscimenti

Negli anni 2000, Simon continuò a reinventarsi. Il suo album Surprise (2006), co-prodotto con Brian Eno, mostrò ancora una volta la sua capacità di esplorare nuovi suoni e tematiche. Allo stesso tempo, ci furono alcuni tentativi di reunion con Garfunkel, che culminarono in concerti memorabili, come quello tenuto al Central Park nel 1981 e successivamente nel 2003.

Paul Simon ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo alla musica, tra cui più Grammy Awards e l’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame sia come solista che come parte di Simon & Garfunkel. Nel 2007, fu onorato con il primo Gershwin Prize for Popular Song della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, un riconoscimento che cementava ulteriormente il suo posto tra i grandi della musica americana.

Gli Ultimi Anni: Una Voce senza Tempo

Anche con il passare degli anni, Simon ha continuato a produrre musica rilevante e innovativa. Album come So Beautiful or So What (2011) e Stranger to Stranger (2016) dimostrano che la sua creatività non conosce confini temporali. Le sue canzoni, sempre poetiche e intime, continuano a esplorare le complessità della vita, dell’amore e della spiritualità.

Nel 2018, Simon annunciò il suo tour di addio, Homeward Bound – The Farewell Tour, un viaggio emozionante che toccò varie città del mondo e segnò la fine di un’epoca, anche se Simon stesso lasciò intendere che la sua relazione con la musica non si sarebbe mai veramente conclusa.

Il 12 aprile 2023, Paul Simon sorprende il mondo con un annuncio sui suoi canali social: sta per tornare con nuova musica. Il leggendario cantautore svela l’uscita del suo attesissimo album, Seven Psalms, un progetto che promette di esplorare territori profondi e spirituali. E così, il 19 maggio 2023, il disco vede finalmente la luce, regalando ai fan un nuovo capitolo della sua ineguagliabile carriera musicale.

T-Shirt

curiosità

Paul Simon è molto basso (di statura)

Paul Simon è alto solo 1,57 metri (5 piedi e 2 pollici). Questo dettaglio fisico è stato oggetto di commenti durante tutta la sua carriera, ma non ha mai influenzato il suo status di gigante musicale. Anzi, Simon ha usato l’ironia e la leggerezza per affrontare il tema: nella sua hit “You Can Call Me Al”, la frase “If you’ll be my bodyguard, I can be your long lost pal” sembra riflettere la sua autocoscienza.

Simon & Garfunkel: Amici sin dall’infanzia

Paul Simon e Art Garfunkel si conobbero da bambini, quando avevano appena 11 anni, e frequentarono la stessa scuola elementare a Queens, New York. Iniziarono a fare musica insieme già durante la scuola, ispirati dai gruppi vocali in voga negli anni ’50, come gli Everly Brothers. Si esibirono insieme per la prima volta in una recita scolastica di “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Il fallimento di The Capeman

Paul Simon ha tentato la carriera nel teatro musicale con The Capeman, un musical basato sulla storia del criminale Salvador Agrón. Simon scrisse sia la musica che i testi, ma il progetto fu un fiasco commerciale e chiuse dopo poche rappresentazioni a Broadway nel 1998. Nonostante le buone intenzioni, il musical fu accolto male dalla critica e molti fan di Simon rimasero sorpresi dal tono oscuro dello spettacolo.

Lo stop per una partita di basket

Mentre registrava Bridge Over Troubled Water, Simon prese una pausa dal lavoro per andare a vedere una partita di basket dei New York Knicks. Era un appassionato tifoso della squadra, e quel giorno assistette a un’incredibile vittoria contro i Los Angeles Lakers. L’episodio mostra come, nonostante fosse nel mezzo della creazione di uno degli album più iconici di tutti i tempi, Simon non perdesse l’occasione per godersi le sue passioni.

Non sapeva suonare il basso in “You Can Call Me Al”

In “You Can Call Me Al”, una delle sue canzoni più famose, c’è un caratteristico assolo di basso che suona “al contrario”, ma Simon non sapeva come il bassista, Bakithi Kumalo, avesse ottenuto quel suono unico. In realtà, Kumalo registrò un assolo e poi lo fece suonare al contrario, creando l’effetto distintivo.

L’ispirazione per “The Sound of Silence”

Una delle canzoni più iconiche di Simon & Garfunkel, “The Sound of Silence”, è nata nel periodo in cui Simon viveva in Inghilterra. Mentre la leggenda dice che Simon l’abbia scritta in un bagno buio, l’ispirazione originale viene da un periodo di riflessione e ansia post-assassinio di John F. Kennedy. La canzone rifletteva il clima di alienazione e confusione che prevaleva negli Stati Uniti in quel momento.

La controversia di Graceland

Quando Paul Simon registrò Graceland nel 1986, si recò in Sudafrica per collaborare con musicisti locali durante l’apartheid. A quel tempo, c’era un boicottaggio culturale internazionale contro il Sudafrica. Simon fu criticato per aver ignorato il boicottaggio, ma difese la sua decisione sostenendo che la musica era un modo per costruire ponti tra le culture. L’album divenne uno dei suoi più grandi successi e fu lodato per l’integrazione di stili musicali africani nella musica pop occidentale.

Scrittore estremamente prolifico

Paul Simon ha scritto canzoni non solo per se stesso e per Simon & Garfunkel, ma anche per altri artisti. Ha collaborato con vari musicisti e ha composto colonne sonore per film. La sua capacità di scrivere canzoni è stata paragonata a quella di grandi poeti, grazie alle sue liriche intricate e piene di sfumature.

Riunioni frequenti con Art Garfunkel

Nonostante le loro frequenti divergenze, Simon e Garfunkel si sono riuniti più volte nel corso degli anni. Una delle loro riunioni più celebri avvenne nel 1981, quando si esibirono in un concerto gratuito a Central Park, che attrasse oltre 500.000 persone, uno degli eventi musicali più grandi nella storia di New York.

Fan delle maratone

Paul Simon è noto per mantenersi in forma. Durante gli anni ’80, si è dedicato con entusiasmo alla corsa, tanto da partecipare a diverse maratone. Anche se non ha mai gareggiato a livello professionistico, Simon ha detto che correre lo aiutava a mantenere la concentrazione e l’equilibrio mentale.

Collaborazione con Chevy Chase

Il video di “You Can Call Me Al” vede la presenza comica dell’attore Chevy Chase, che finge di cantare la canzone mentre Simon suona strumenti e sembra avere un ruolo di secondo piano. Il video è diventato molto popolare e ha aiutato la canzone a raggiungere un vasto pubblico.

Non ama ascoltare le sue vecchie canzoni

Paul Simon ha affermato in più interviste che non ama riascoltare le sue vecchie canzoni. Sebbene sia orgoglioso del suo lavoro, ha spiegato che una volta che ha completato una canzone, tende a voltare pagina e a concentrarsi su nuovi progetti, piuttosto che vivere nel passato.

Appassionato di sport

Oltre al basket, Simon è un grande appassionato di baseball e ha spesso parlato del suo amore per i New York Yankees. Ha anche composto una canzone intitolata “Night Game” ispirata proprio dal baseball.

Filosofia nella musica

Paul Simon ha un forte interesse per la filosofia e la spiritualità. Molte delle sue canzoni affrontano temi profondi come il senso della vita, la solitudine, l’amore e la morte. In particolare, negli anni successivi della sua carriera, ha esplorato questioni spirituali in canzoni come “Questions for the Angels” e “The Afterlife”.

Premio Nobel rifiutato?

Negli anni recenti, Paul Simon è stato menzionato più volte come un possibile candidato per il Premio Nobel per la Letteratura, insieme a Bob Dylan, che ha vinto il premio nel 2016. Sebbene Simon non abbia mai pubblicamente espresso interesse per il Nobel, molti critici ritengono che le sue liriche meriterebbero lo stesso tipo di riconoscimento.

libri

Simon & Garfunkel. Un ponte su acque agitate

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Questo libro racconta la storia di Simon & Garfunkel, dalle origini scolastiche nel Queens alla carriera solista, con canzoni immortali e una discografia dettagliata, celebrando il loro legame.

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Questo volume raccoglie le traduzioni di tutte le canzoni incise da Paul Simon (da solista e in coppia con Art Garfunkel) in sessant'anni di carriera.

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