Skiantos

Skiantos: La Rivoluzione Demenziale del Rock Italiano
Nel panorama della musica italiana, pochi gruppi hanno osato sfidare le convenzioni come gli Skiantos . Nati nel fervore del punk e cresciuti nell’irriverenza del rock demenziale, hanno trasformato la provocazione in un’arte e l’assurdo in un manifesto culturale. La loro storia è un viaggio tra anarchia creativa, genialità surreale e una dose abbondante di ironia, che ha segnato profondamente la musica italiana dagli anni ’70 fino ai giorni nostri.
Bologna, Punk e Goliardia
È la fine degli anni ’70 e l’Italia sta vivendo una stagione di fermento sociale e musicale. A Bologna, una città universitaria da sempre aperta alle nuove tendenze culturali, nasce un’idea folle: fare rock senza prendersi sul serio . L’artefice principale è Roberto “Freak” Antoni , studente del DAMS con una passione per la letteratura, la musica e il nonsense. Con un gruppo di amici altrettanto fuori dagli schemi, tra cui Fabio “Dandy Bestia” Testoni , fonda gli Skiantos .
L’obiettivo? Sovvertire il rock tradizionale con testi assurdi e atteggiamenti surreali , prendendo ispirazione dal movimento dadaista e dall’ironia della cultura goliardica. Il nome della band nasce quasi per caso, un suono buffo che richiama qualcosa di strano, ironico, unico.
Nel 1977, mentre il punk esplode a Londra e New York, gli Skiantos registrano “Inascoltable” , una cassetta autoprodotta che è una sorta di esperimento sonoro: brani registrati in presa diretta, senza prove, con testi surreali e strumenti suonati alla buona. Quella che doveva essere una provocazione diventa il loro marchio di fabbrica.
“MONO tono” e il Primo Disco Ufficiale
Nel 1978 arriva il primo vero album, “MONO tono” , pubblicato dalla Cramps Records, l’etichetta di artisti visionari come Area e Demetrio Stratos . Ma gli Skiantos non sono una band come le altre: durante i concerti, anziché suonare, cucinano pasta sul palco, spiazzando il pubblico e la critica.
Le loro canzoni diventano inni generazionali, tra demenzialità e critica sociale:
“Mi piaccion le sbarbine” , che prende in giro i cliché dell’amore adolescenziale;
“Eptadone” , un pezzo che parla di droga con un’ironia irresistibile;
“Gelati” , una celebrazione surreale dell’infanzia e della semplicità.
Con l’uscita di “Kinotto” (1979) , gli Skiantos consolidano il loro stile: musica aggressiva, testi assurdi e un’ironia spietata sulla società e sulla stessa scena musicale italiana. Il disco contiene brani cult come “Largo all’avanguardia” , una satira sul conformismo culturale, e “Fagioli” , che trasforma il cibo in un manifesto dadaista.
Tra Rock, Teatro e Genialità Demenziale
Gli Skiantos non sono solo una band, sono un’esperienza artistica totale. I loro live sono veri e propri events, con performance teatrali, gag surreali e provocazioni al pubblico .
Uno degli episodi più leggendari avviene al Bologna Rock del 1979, un festival punk dove tutti si aspettano un’esibizione incendiaria. Gli Skiantos salgono sul palco e si mettono a cucinare pasta anziché suonare , tra lo stupore e la rabbia degli spettatori. Una provocazione che li consacra come band anti-rock per eccellenza.
Negli anni ’80, dopo la pubblicazione di “Pesissimo!” (1980) e “Ti spalmo la crema” (1984) , la band subisce vari cambi di formazione, ma mantiene intatta la sua vena dissacrante. Freak Antoni alterna la musica con esperienze teatrali e televisive, diventando un personaggio di culto.
Gli Anni ’90 e 2000: La Seconda Giovinezza
Dopo un periodo di relativa pausa, gli Skiantos tornano prepotentemente negli anni ’90 con “Signore dei dischi” (1992) , un album che rielabora il loro stile classico in chiave più moderna.
Brani come “Sono un ribelle mamma” e “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti” diventano nuovi inni di una generazione che riscopre il loro umorismo dissacrante.
Negli anni 2000, la band continua a suonare e pubblicare album, mantenendo viva la loro filosofia: fare rock senza prendersi mai sul serio, ma con intelligenza e creatività .
L’Ultimo Saluto a Freak Antoni e Dandy Bestia
Il 12 febbraio 2014, il cuore pulsante degli Skiantos si ferma: Roberto “Freak” Antoni muore a 59 anni, lasciando un vuoto enorme nella musica italiana. Con la sua scomparsa, si chiude un capitolo fondamentale della storia del rock demenziale.
Ma gli Skiantos non si fermano. Dandy Bestia e gli altri membri della band portano avanti la loro eredità, celebrando Freak Antoni nei concerti e mantenendo vivo lo spirito della band.
Nel 2025, un altro duro colpo: anche Fabio “Dandy Bestia” Testoni ci lascia. Con lui se ne va l’anima musicale del gruppo, ma la loro leggenda continua a vivere nelle generazioni di artisti che hanno ispirato.
L’Eredità degli Skiantos
Gli Skiantos non sono stati solo una band, ma un vero e proprio fenomeno culturale. Hanno cambiato il modo di fare musica in Italia , dimostrando che il rock poteva essere assurdo, demenziale e al tempo stesso intelligente e corrosivo.
Il loro spirito vive oggi in band come Elio e le Storie Tese , nei testi ironici di artisti come Caparezza e nella scena underground che continua a sperimentare senza paura.
Nel caos della musica italiana, gli Skiantos restano un faro di anarchia creativa, un monumento al nonsense e alla libertà di espressione . Perché, come cantavano loro:
“Largo all’avanguardia, pubblico di merda!
discografia
discografia ⬇️⬆️
Inascoltable | 1977 | Album di debutto, con un mix di rock demenziale e testi ironici e dissacranti. |
MONO tono | 1978 | Secondo album, che consolida il loro stile unico e irriverente. |
Kinotto | 1979 | Album che riflette la loro visione sarcastica della vita e della società. |
Pesissimo! | 1980 | Un lavoro più sperimentale, con influenze jazz e rock progressive. |
Ti spalmo la crema | 1984 | Album con temi ironici e umoristici, tipici del loro stile. |
Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti | 1987 | Un ritorno alle origini, con sonorità più semplici e dirette. |
Troppo rischio per un uomo solo | 1989 | Album che continua a esplorare temi sociali con il loro humor caratteristico. |
Signore dei dischi | 1992 | Un lavoro che celebra la loro carriera e il loro amore per la musica. |
Saluti da Cortina | 1993 | Album con temi legati alla vita mondana e all’ironia tipica degli Skiantos. |
Doppia dose | 1999 | Album di ritorno dopo anni di silenzio, con un suono modernizzato. |
Sogno improbabile | 2005 | Celebrazione della loro carriera, con nuovi brani e collaborazioni. |
Sesso pazzo | 2006 | Album che esplora temi legati all’amore e al sesso con il loro solito humor. |
Dio ci deve delle spiegazioni | 2009 | Un lavoro che riflette sulla vita e sulla società con il loro stile unico. |
curiosità
Il concerto della pasta al Bologna Rock (1979)
Uno degli episodi più celebri si è verificato durante il Bologna Rock , il festival che consacrò la scena punk e alternativa italiana. Tutti si aspettavano un’esibizione scatenata, ma gli Skiantos decisero di cucinare un pentolone di spaghetti sul palco invece di suonare .
Mentre il pubblico attendeva chitarre e distorsioni, Freak Antoni e soci lessavano la pasta e la mangiavano , dimostrando che l’avanguardia era altrove. La reazione? Insulti, bottiglie lanciate e rabbia del pubblico , ma anche la consacrazione del loro spirito dadaista e dissacrante.
Come ha detto Freak:
“Largo all’avanguardia, pubblico di merda!”
Freak Antoni e l’esame di semiotica con Umberto Eco
Roberto Freak Antoni, oltre ad essere un’icona del rock demenziale, era anche uno studente brillante al DAMS di Bologna . Si racconta che, durante un esame con Umberto Eco , il professore gli chiese di parlare della sua esperienza musicale.
Freak, con la sua solita ironia, rispose:
“Professore, noi suoniamo da cani, però lo facciamo con metodo.”
Eco, divertito dalla risposta e affascinato dalla loro filosofia, gli diede 30 e lode , dimostrando che anche l’accademia poteva apprezzare il genio dietro la follia.
Quando gli Skiantos dovevano aprire per i Clash… ma vennero cacciati!
Nel 1980, si vociferava che gli Skiantos dovessero aprire il concerto dei Clash in Italia. Purtroppo, qualcuno decise che il loro spirito ironico e dissacrante non era adatto a un pubblico punk più “serioso” , e così furono esclusi dalla lineup all’ultimo minuto.
Secondo alcuni, Joe Strummer li avrebbe voluti in apertura , ma gli organizzatori temevano che la loro attitudine goliardica potesse essere fraintesa. Alla fine, gli Skiantos non suonarono, ma l’aneddoto rimane come un’ennesima dimostrazione di quanto fossero troppo avanti per essere compresi .
L’album registrato in 6 ore per sbaglio!
Il primo album ufficiale degli Skiantos, “MONO tono” (1978) , fu registrato per errore in sole sei ore .
La band si era chiusa in studio con l’idea di fare solo delle prove generali per poi registrare l’album vero in un secondo momento. Quando tornarono in sala di registrazione, scoprirono che l’etichetta aveva già stampato il disco con quelle registrazioni grezze e improvvisate .
Il risultato? Un album ruvido, caotico e pieno di imperfezioni… esattamente lo spirito che gli Skiantos volevano trasmettere!
Il tour con Vasco Rossi: due mondi opposti a confronto
Negli anni ’80, gli Skiantos fecero alcune date in apertura a Vasco Rossi , ma il pubblico del Blasco non prese bene il loro umorismo surreale .
Durante un concerto, gli Skiantos salirono sul palco e iniziarono a lanciare oggetti e cibo al pubblico . I fan di Vasco, poco inclini a capire l’ironia del gesto, risposero lanciando bottiglie e insulti , costringendo la band a chiudere il set in anticipo.
Nonostante il pubblico non fosse pronto per loro, Vasco ha sempre riconosciuto l’importanza degli Skiantos nella scena rock italiana , definendoli pionieri dell’anticonformismo musicale .
Il finto addio e il ritorno tra le polemiche
Nel 1984, dopo aver pubblicato “Ti spalmo la crema” , Freak Antoni decise di lasciare la band per un breve periodo , convinto che il rock demenziale avesse fatto il suo corso.
Gli Skiantos provarono a continuare senza di lui, ma il pubblico voleva solo Freak Antoni . Quando il cantante tornò, nel 1987, lo fece con un album provocatorio intitolato “Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti” , un chiaro sfogo verso un’industria musicale che spesso non capiva la loro arte.
La collaborazione con Elio e le Storie Tese
Molti vedono gli Skiantos come i “padri spirituali” di Elio e le Storie Tese , e infatti le due band hanno sempre avuto un rapporto di stima reciproca.
Negli anni ’90, Elio ha più volte omaggiato Freak Antoni , riconoscendo l’influenza che gli Skiantos avevano avuto su di loro. Quando nel 2014 Freak Antoni morì , Elio e le Storie Tese gli dedicarono il brano “Caro 2000” , celebrando il suo spirito unico e il suo modo geniale di fare musica.
Dandy Bestia e l’ultima provocazione
Fabio “Dandy Bestia” Testoni , storico chitarrista della band, ha sempre mantenuto viva l’anima degli Skiantos, anche dopo la morte di Freak Antoni.
Nel 2019, per celebrare i 40 anni di “Kinotto” , Dandy Bestia organizzò un concerto speciale, durante il quale vennero distribuite scatolette di fagioli al pubblico , in omaggio alla loro iconica canzone “Fagioli” .
Poco prima di morire nel 2025, Dandy Bestia dichiarò in un’intervista:
“Se oggi gli Skiantos nascessero, verremmo cancellati dopo un giorno. Ma tanto il rock demenziale è immortale.”
Aveva ragione: l’eredità degli Skiantos continua a vivere nella musica, nell’ironia e nello spirito ribelle di chi non ha paura di ridere e far ridere .
libri

Non c'è gusto in Italia ad essere dementi
Roberto "Freak" Antoni, frontman degli Skiantos, pubblica un nuovo libro di testi inediti, continuando la sua critica ironica alla società, al falso buonismo e alle crisi esistenziali del mondo moderno.

Skiantos. Inascoltable
Nel 1977 a Bologna nasce il rock demenziale con gli Skiantos, tra provocazioni surreali e ironia devastante. Il loro album d'esordio, Inascoltate , diventa leggenda, segnando un'epoca irripetibile.

Skiantos. Una storia come questa non c'era mai stata prima, ...e non ci sarà mai più
Nel 1977 nasce per caso il primo album degli Skiantos. Questo libro ripercorre 40 anni di storia, con foto inedite, interviste e contributi di grandi artisti, celebrando la loro influenza unica.