228647160329908

Cuorileggendari ha stretto un patto con il programma di affiliazione di Amazon EU, un’alleanza  che permette ai siti di guadagnare una piccola parte dei proventi quando i visitatori cliccano sui link ai prodotti e li acquistano, senza alcun costo aggiuntivo per gli avventori.

Boston

Boston Strong Concert May 30, 2013

Boston: La storia della band che ha ridefinito l’AOR (Adult-Oriented Rock)

Negli anni ’70, mentre il rock attraversava trasformazioni epocali, una band emerse con un sound inconfondibile, mescolando chitarre potenti, melodie epiche e una produzione impeccabile. I Boston non erano solo una band, ma un fenomeno musicale che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia del rock. Il loro viaggio, fatto di genialità tecnica, sfide personali e un’ossessione per la perfezione sonora, è una delle storie più affascinanti della musica.

Le Origini: Tom Scholz e la Visione di un Suono Perfetto

Per comprendere la nascita dei Boston, bisogna partire da Tom Scholz, l’uomo dietro la magia sonora della band. Laureato in ingegneria meccanica al MIT, Scholz aveva una passione per la musica tanto forte quanto la sua inclinazione per l’innovazione tecnologica. Durante gli anni dell’università, iniziò a sperimentare con registrazioni casalinghe, perfezionando un suono che sarebbe poi diventato il marchio di fabbrica della band.

Dopo la laurea, Scholz lavorò per la Polaroid, ma di notte trasformava il suo seminterrato in uno studio di registrazione, assemblando e registrando canzoni con il cantante Brad Delp, un talento vocale straordinario. Con lui, Scholz incise diversi demo, ma le case discografiche non sembravano interessate. Determinato a trovare il suono perfetto, Tom perfezionò il suo equipaggiamento, creando effetti e amplificatori unici che avrebbero definito lo stile del gruppo.

Il Debutto Leggendario: “Boston” (1976)

Nel 1976, dopo anni di perfezionamenti e rifiuti, la Epic Records riconobbe il talento di Scholz e Delp, dando loro un’opportunità. Tuttavia, la casa discografica voleva che le registrazioni avvenissero in uno studio professionale, mentre Scholz insisteva per continuare a lavorare nel suo seminterrato. Dopo un astuto inganno (facendo credere alla Epic che il materiale fosse stato registrato a Los Angeles), Scholz e Delp consegnarono un album che avrebbe cambiato per sempre il rock.

L’album di debutto, semplicemente intitolato “Boston”, fu un successo immediato. “More Than a Feeling”, con il suo arpeggio ipnotico e la voce cristallina di Delp, divenne un inno generazionale. Brani come “Peace of Mind”, “Foreplay/Long Time” e “Rock & Roll Band” mostrarono l’abilità di Scholz nel fondere melodia e potenza, creando il prototipo perfetto del rock AOR (Album-Oriented Rock).

L’album vendette oltre 17 milioni di copie, diventando uno dei debutti più venduti di tutti i tempi. Il sound dei Boston ridefinì il rock radiofonico, influenzando band come i Journey, i Foreigner e i Toto.

L’Attesa di “Don’t Look Back” (1978)

Dopo il trionfo del primo album, la Epic pretese rapidamente un seguito. Scholz, perfezionista fino all’ossessione, si trovò sotto pressione per completare il nuovo lavoro. Nonostante le difficoltà, nel 1978 uscì “Don’t Look Back”, un album che, seppur di successo (vendette oltre 7 milioni di copie), lasciò Scholz insoddisfatto. Brani come la title track e “Feelin’ Satisfied” mostrarono una band ancora in splendida forma, ma Scholz sentiva di non aver avuto abbastanza tempo per perfezionare il suono.

Dopo il tour, Scholz si ribellò alle pressioni dell’industria musicale. Decise di prendersi tutto il tempo necessario per realizzare il suo prossimo album, scontrandosi con la Epic in una battaglia legale che durò anni.

“Third Stage” (1986): Il Ritorno Trionfale

Ci vollero otto anni prima che i Boston tornassero con un nuovo album. “Third Stage”, pubblicato nel 1986, segnò il ritorno della band con un sound ancora più raffinato. “Amanda”, una ballata perfetta, raggiunse il primo posto nelle classifiche, mentre brani come “Cool the Engines” e “We’re Ready” dimostrarono che i Boston non avevano perso il loro tocco.

L’album vendette oltre 4 milioni di copie e consolidò lo status di Scholz come uno dei produttori più meticolosi del rock.

Le Difficoltà degli Anni ’90 e la Tragica Fine di Brad Delp

Gli anni ’90 furono un periodo turbolento per i Boston. Dopo “Walk On” (1994), che non ebbe lo stesso impatto dei precedenti lavori, Scholz si scontrò nuovamente con problemi legali e cambi di formazione. Il ritorno sulle scene con “Corporate America” (2002) non riuscì a catturare la magia degli anni d’oro.

Il colpo più duro arrivò nel 2007, quando Brad Delp, la voce simbolo dei Boston, si tolse la vita. La sua scomparsa lasciò un vuoto incolmabile, portando Scholz a un lungo periodo di riflessione.

L’Eredità e il Presente

Nonostante la tragedia, Scholz decise di onorare la memoria di Delp continuando l’attività della band. Nel 2013, i Boston pubblicarono “Life, Love & Hope”, un album che includeva alcune registrazioni inedite con la voce di Delp. Pur non ottenendo lo stesso successo del passato, il disco fu un tributo all’eredità di una band che aveva rivoluzionato il rock.

Ancora oggi, i Boston rimangono una leggenda del rock classico, con canzoni che continuano a essere trasmesse dalle radio di tutto il mondo. Il loro suono inconfondibile, nato dalla visione di un uomo geniale, è la prova che l’ossessione per la perfezione può creare qualcosa di immortale.

Conclusione: Un Viaggio Oltre il Tempo

La storia dei Boston è una testimonianza di dedizione, innovazione e talento. Dall’ingegnosità di Tom Scholz alla voce senza tempo di Brad Delp, la loro musica ha attraversato generazioni, influenzando innumerevoli artisti e ridefinendo il concetto di rock da arena. Anche oggi, mentre le note di “More Than a Feeling” risuonano nei cuori degli appassionati, è chiaro che il sogno di Scholz ha trovato il suo posto nell’eternità del rock.

Boston1976Il debutto omonimo della band, con classici come “More Than a Feeling” e “Peace of Mind”. Un album rivoluzionario per il rock degli anni ’70.
Don’t Look Back1978Secondo album, con brani iconici come “Don’t Look Back” e “A Man I’ll Never Be”. Meno innovativo del primo, ma comunque di successo.
Third Stage1986Dopo una lunga pausa, il terzo album include hit come “Amanda” e “We’re Ready”. Un concept album sul ciclo della vita.
Walk On1994Quarto album, con un suono più moderno. Include brani come “I Need Your Love” e “Walk On”.
Corporate America2002Quinto album, con tematiche sociali e politiche. Include “I Had a Good Time” e “You Gave Up on Love”.
Life, Love & Hope2013Sesto album, con nuove registrazioni e brani rielaborati. Include “Heaven on Earth” e “Didn’t Mean to Fall in Love”.

T-Shirt

curiosità

. “More Than a Feeling” e il Legame con “Smells Like Teen Spirit”

Uno degli aneddoti più curiosi riguarda la somiglianza tra “More Than a Feeling” e “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana. Kurt Cobain stesso ammise di essersi ispirato al classico dei Boston per il riff del brano che avrebbe rivoluzionato il grunge negli anni ’90. L’intro con il cambio di accordi ha una progressione simile, ma ovviamente lo stile e il sound sono completamente diversi.


Il Seminterrato Magico: Il Vero Studio dei Boston

Il primo album dei Boston è stato registrato quasi interamente nel seminterrato di Tom Scholz a Watertown, Massachusetts. Anche se la Epic Records voleva che la band lavorasse in uno studio professionale, Scholz riuscì a convincerli che il suo seminterrato era all’altezza. Per aggirare le richieste dell’etichetta, Scholz inviò i nastri a Los Angeles per il mixaggio, facendo credere che fossero stati registrati in uno studio di fascia alta.


Tom Scholz, il Genio dell’Ingegneria Sonora

Scholz non era solo un chitarrista e produttore, ma anche un vero inventore. Ha progettato e costruito il Rockman, un amplificatore portatile che ha rivoluzionato il modo di registrare la chitarra elettrica. Il Rockman divenne estremamente popolare negli anni ’80 e venne usato da artisti come Def Leppard, ZZ Top e persino David Gilmour dei Pink Floyd.


Una Band “Inventata” dalla Discografia

Sebbene i Boston siano una delle band più famose della storia, in realtà all’inizio non erano nemmeno una vera band. Tom Scholz ha scritto, arrangiato e registrato quasi tutto da solo, con Brad Delp alla voce e alcuni musicisti aggiunti per completare le tracce. Solo dopo il successo del primo album, Scholz mise insieme una band per andare in tour.


L’Album Più Venduto della Storia per una Band Debuttante

L’album di debutto “Boston” (1976) detenne per anni il record del disco di debutto più venduto della storia, con oltre 17 milioni di copie vendute solo negli Stati Uniti. Questo record fu battuto solo nel 1987 dai Guns N’ Roses con “Appetite for Destruction”.


Un Sound Unico che Ha Ispirato Intere Generazioni

Il suono dei Boston è talmente caratteristico che alcuni scienziati hanno studiato il timing perfetto degli assoli di chitarra di Scholz. La sua capacità di combinare melodia, armonia e distorsione in modo così bilanciato è considerata una delle ragioni per cui le canzoni dei Boston risultano così piacevoli e memorabili.


La Guerra Legale con la Epic Records

Dopo il successo di “Don’t Look Back”, Scholz si scontrò con la Epic Records perché si rifiutava di lavorare in tempi imposti dalla casa discografica. La disputa legale durò ben sette anni, durante i quali Scholz non poté pubblicare nuova musica. Alla fine vinse la causa e poté finalmente rilasciare “Third Stage” nel 1986.


La Tragica Scomparsa di Brad Delp e il Messaggio Straziante

La morte di Brad Delp nel 2007 fu uno shock per i fan della band. Delp lasciò un biglietto in cui si definiva un “anima solitaria”, lasciando intendere che soffriva di una forte depressione. Dopo la sua morte, Scholz dedicò il tour successivo alla memoria del suo amico e collaboratore di lunga data.


Una Band che Raramente Faceva Interviste

A differenza di molte rock band dell’epoca, i Boston non amavano le interviste. Scholz era notoriamente riservato e preferiva lasciare che la musica parlasse per sé. Questo contribuì a creare un alone di mistero attorno alla band.


Tom Scholz: Un Perfezionista Ossessivo

Uno dei motivi per cui ogni album dei Boston impiegava così tanto tempo a uscire era l’ossessione di Scholz per la perfezione sonora. Per la canzone “Hitch a Ride”, ad esempio, si dice che abbia registrato oltre 200 take della chitarra acustica prima di essere soddisfatto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *