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Brian Eno

Brian Eno 2015

Nella tranquilla cittadina di Woodbridge, nel Suffolk inglese, il 15 maggio 1948 nacque Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno, un nome che da solo sembra raccontare una storia. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare che quel bambino, cresciuto in un ambiente modesto e immerso tra i paesaggi bucolici dell’Inghilterra orientale, sarebbe diventato uno degli innovatori più influenti nella storia della musica contemporanea. Brian Eno non è solo un musicista: è un visionario, un produttore, un artista visivo e un attivista, capace di ridefinire i confini dell’arte e della creatività.

Gli inizi di un genio inquieto

Fin da giovane, Brian Eno dimostrò una curiosità insaziabile per il mondo che lo circondava. Nonostante non avesse una formazione musicale tradizionale – si definiva ironicamente un “non-musicista” – il suo interesse per i suoni e le tecnologie lo portò a esplorare territori inesplorati. Studiò pittura e musica sperimentale presso l’Ipswich Civic College e successivamente alla Winchester School of Art, dove il suo amore per l’arte si intrecciò con la sua passione per la musica.

Fu negli anni ’70 che Eno fece il suo ingresso sulla scena musicale come tastierista e tecnico del suono dei Roxy Music. Con il suo look eccentrico e il suo approccio innovativo al sintetizzatore, contribuì a definire il suono glam rock della band. Tuttavia, le tensioni con Bryan Ferry, il carismatico frontman del gruppo, portarono Eno a lasciare i Roxy Music nel 1973. Questa rottura si rivelò una benedizione sotto mentite spoglie: da quel momento in poi, Eno intraprese una carriera solista che avrebbe cambiato per sempre il panorama musicale.

La nascita dell’ambient music

Il 1973 fu un anno cruciale per Brian Eno. Dopo aver lasciato i Roxy Music, pubblicò Here Come the Warm Jets, il suo primo album solista. Questo lavoro mescolava art rock e sperimentazione sonora in modi mai visti prima. Ma fu con album come Discreet Music (1975) e Ambient 1: Music for Airports (1978) che Eno definì un nuovo genere musicale: l’ambient music. Questa musica non era pensata per dominare l’ascoltatore, ma per fondersi con l’ambiente circostante, creando atmosfere che influenzavano lo stato d’animo senza imporsi.

Eno descrisse l’ambient music come “un modo di pensare al suono come paesaggio”. Con questo approccio rivoluzionario, trasformò la musica in uno strumento per modellare lo spazio e il tempo. Album come Music for Films (1978) e Apollo: Atmospheres and Soundtracks (1983) sono diventati pietre miliari del genere, influenzando generazioni di artisti elettronici.

Collaborazioni leggendarie

Brian Eno non è mai stato un artista solitario. La sua carriera è costellata di collaborazioni con alcune delle figure più iconiche della musica contemporanea. Negli anni ’70 lavorò con David Bowie nella celebre “Trilogia berlinese” (Low“Heroes”Lodger), contribuendo a creare sonorità innovative che mescolavano rock ed elettronica. Collaborò anche con Robert Fripp dei King Crimson, dando vita all’acclamato album No Pussyfooting (1973), che sperimentava con tecniche di tape-delay.

Negli anni ’80 e ’90, Eno divenne uno dei produttori più richiesti al mondo. Lavorò con band come Talking Heads (Remain in Light), U2 (The Joshua TreeAchtung Baby) e Coldplay (Viva la Vida or Death and All His Friends), portando la sua visione unica nei loro progetti. Ogni collaborazione era un’opportunità per esplorare nuovi orizzonti sonori.

Arte visiva e attivismo

Parallelamente alla sua carriera musicale, Brian Eno ha coltivato una passione per le arti visive. Le sue installazioni luminose e sonore sono state esposte in tutto il mondo, da Pechino a Rio de Janeiro, fino alle vele della Sydney Opera House. Per Eno, l’arte non è mai stata confinata a un solo medium; ogni progetto rappresenta un’esplorazione del rapporto tra luce, suono e spazio.

Eno è anche un attivista impegnato in cause umanitarie e ambientali. Ha co-fondato Earth Percent, una charity dedicata alla lotta contro il cambiamento climatico, ed è membro della Long Now Foundation, che promuove una visione a lungo termine per il futuro dell’umanità.

Un’eredità senza tempo

A 76 anni, Brian Eno continua a innovare e ispirare. Nel 2024 è stato celebrato con il documentario generativo Eno, mentre nel 2025 pubblicherà due nuovi album in collaborazione con Beatie Wolfe: Luminal e Lateral. La sua influenza si estende ben oltre la musica: è una filosofia di vita che abbraccia creatività senza confini.

Brian Eno non è solo un pioniere dell’ambient music o un produttore leggendario; è un simbolo di ciò che significa essere un artista nel senso più ampio del termine. La sua capacità di reinventarsi continuamente lo rende una figura unica nella storia della cultura contemporanea – un vero maestro del suono e della luce

Here Come the Warm Jets1974Debutto solista, art-rock sperimentale con influenze glam e proto-punk.
Taking Tiger Mountain (By Strategy)1974Album concettuale, giocoso e surrealista con arrangiamenti complessi.
Another Green World1975Transizione verso l’ambient, mix di canzoni strutturate e pezzi strumentali.
Discreet Music1975Primo vero album ambient, basato su loop e processi generativi.
Before and After Science1977Bilancia pop sperimentale e atmosfere più riflessive.
Ambient 1: Music for Airports1978Fondamentale lavoro ambient, concepito per spazi pubblici.
Music for Films1978Colonna sonora immaginaria, pezzi brevi ed evocativi.
Ambient 4: On Land1982Ambient “oscuro”, ispirato da paesaggi naturali e suoni ambientali.
Apollo: Atmospheres and Soundtracks1983Musica per il docufilm Apollo, eterea e spaziale.
The Pearl (con Harold Budd)1984Ambient minimalista e pianistico, atmosfere sospese.
Thursday Afternoon1985Un unico brano di 60 minuti, composto per video art.
Neroli1993Ambient meditativo, basato su una scala musicale particolare.
The Ship2016Fusione di ambient, voce processata e influenze elettroniche.
Reflection2017Album generativo, concepito per cambiare in modo impercettibile.

curiosità

Il suono di avvio di Windows 95
Uno dei contributi più iconici di Brian Eno alla cultura pop è il celebre suono di avvio di Windows 95. Microsoft gli commissionò un brano che doveva essere “ispiratore, universale, ottimista, futuristico, sexy, emotivo” e durare esattamente 3,25 secondi. Eno compose ben 84 versioni diverse prima di scegliere quella definitiva. L’aneddoto più curioso? Eno realizzò il suono su un Mac, pur essendo destinato a un sistema Windows, e ammise di non aver mai usato un PC in vita sua.

Le “Oblique Strategies”
Nel 1975, insieme all’artista Peter Schmidt, Eno creò le “Oblique Strategies”, un mazzo di carte con aforismi e suggerimenti pensati per superare i blocchi creativi. Queste carte sono diventate leggendarie tra musicisti e artisti di tutto il mondo, aiutando a stimolare il pensiero laterale e a trovare soluzioni inaspettate durante la creazione artistica.

L’incidente che cambiò la musica
Nel gennaio 1975, Eno fu investito da un taxi. Durante la convalescenza, un’amica gli portò un disco di arpa, ma il volume era bassissimo e funzionava solo un canale. Impossibilitato ad alzarsi dal letto, Eno ascoltò la musica in quelle condizioni e ne fu affascinato: nacque così l’idea di una musica che si fondesse con l’ambiente, dando vita al concetto di ambient music.

La Portsmouth Sinfonia
Prima di diventare famoso, Eno fece parte della Portsmouth Sinfonia, un’orchestra composta da musicisti non professionisti o che suonavano strumenti che non conoscevano. L’esperienza fu fondamentale per la sua visione della musica come gioco, sperimentazione e apertura all’imprevisto.

Il “non-musicista”
Eno si è sempre definito un “non-musicista”, sottolineando come la sua forza risieda nell’approccio concettuale e nella manipolazione del suono più che nella tecnica strumentale. Questo atteggiamento ha rivoluzionato il modo di intendere la produzione musicale e ha ispirato generazioni di artisti.

Collaborazioni trasversali
Oltre alle celebri collaborazioni con David Bowie, U2, Talking Heads e Coldplay, Eno ha lavorato con artisti di ogni genere, dalla musica classica all’elettronica sperimentale, dimostrando una versatilità e una curiosità senza limiti.

Il Leone d’Oro alla carriera
Nel 2022, Brian Eno ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia, un riconoscimento che celebra la sua influenza trasversale su musica, arte e cultura contemporanea.

L’influenza della radio americana
Da bambino, Eno ascoltava la radio della base militare americana vicino a casa sua, scoprendo il doo wop e il rock’n’roll. Queste influenze, unite all’arte moderna trasmessagli dallo zio, hanno contribuito a formare il suo eclettismo.

L’arte generativa
Eno è stato tra i primi a esplorare la musica generativa, ovvero composizioni che si evolvono in modo potenzialmente infinito grazie a regole algoritmiche. Questo approccio anticipa molte tendenze della musica digitale contemporanea.

L’ironia e l’umorismo
Eno è noto per il suo humor britannico. Quando Microsoft gli chiese di comporre il suono di Windows 95, raccontò che le richieste erano così vaghe e altisonanti che si sentì come se dovesse “creare un piccolo gioiello”.

 

  • Eno ha dichiarato che il suo album preferito tra quelli realizzati è Another Green World, per la libertà creativa che ha sperimentato durante la sua realizzazione.

  • Ha sempre avuto un approccio multidisciplinare: oltre alla musica, si è dedicato a installazioni luminose e sonore, esposte nei musei di tutto il mondo.

  • È stato tra i primi a utilizzare il registratore a nastro come strumento creativo, manipolando i suoni in tempo reale e anticipando le tecniche di sampling e looping.

  • Ha contribuito a ridefinire il ruolo del produttore musicale, trasformandolo in un vero e proprio co-autore del suono di un album.

  • Nonostante la fama, Eno ha sempre mantenuto un profilo schivo e anticonvenzionale, preferendo la sperimentazione alla ricerca del successo commerciale.

libri

Diario. A year with swollen appendices

Diario.

Nel 1994 Brian Eno inizia un diario: riflessioni su arte, collaborazioni, musica generativa e vita quotidiana. Un ritratto unico di un pioniere creativo, arricchito da saggi e lettere.