Eric Clapton

Eric Clapton: Il Viaggio di un Bluesman tra Dolore, Redenzione e Leggenda
Le Origini: Un Ragazzo Chiamato Slowhand
Era il 30 marzo 1945 quando, in un piccolo villaggio dell’Inghilterra chiamato Ripley, nel Surrey, venne alla luce un bambino destinato a diventare una leggenda della chitarra: Eric Patrick Clapton. La sua infanzia non fu come quella degli altri ragazzi. Crebbe credendo che sua nonna e il suo patrigno fossero i suoi veri genitori, mentre la giovane madre, Patricia, lo aveva avuto a soli 16 anni con un soldato canadese di passaggio. Quando la verità venne a galla, Eric si sentì tradito e abbandonato, un’ombra che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.
L’arte di Clapton prese forma tra quelle ferite emotive. A 13 anni, ricevette la sua prima chitarra, una acustica Hoyer che trovò difficile da suonare, ma la sua determinazione era più forte di ogni difficoltà. Affascinato dal blues afroamericano, iniziò a trascorrere ore e ore ascoltando i dischi di Robert Johnson, Muddy Waters e B.B. King, studiando ogni nota, ogni sfumatura di quella musica che sembrava comprendere il suo dolore più profondo.
Il Suono dell’Anima: Gli Anni nei Yardbirds e i Bluesbreakers
Negli anni ’60, Londra era il cuore pulsante della rivoluzione musicale e Clapton, con il suo talento straordinario, non tardò a farsi notare. Nel 1963 entrò nei Yardbirds, una band che fondeva il blues con il rock nascente. Qui sviluppò il suo stile distintivo, tanto che i fan iniziarono a chiamarlo “Slowhand”, per il suo modo unico di suonare e la capacità di far piangere la chitarra. Tuttavia, quando la band si spostò verso un sound più commerciale con “For Your Love” nel 1965, Clapton abbandonò il gruppo, fedele alle radici blues.
Poco dopo si unì ai John Mayall & The Bluesbreakers, dove il suo talento esplose in tutto il suo splendore. L’album Blues Breakers with Eric Clapton del 1966 lo consacrò come il nuovo eroe della chitarra elettrica, con brani come Hideaway e Have You Heard. Sui muri di Londra comparve la scritta: “Clapton is God”, un segno dell’immenso impatto che stava avendo sulla scena musicale.
L’Esplosione Psichedelica: I Cream e il Successo Mondiale
Nonostante il successo, Clapton cercava una nuova direzione. Così, nel 1966, insieme a Ginger Baker e Jack Bruce, fondò i Cream, uno dei primi supergruppi della storia. Il loro sound era un mix esplosivo di blues, psichedelia e rock sperimentale. Album come Disraeli Gears e Wheels of Fire contenevano pezzi iconici come Sunshine of Your Love e White Room, che ridefinirono il concetto stesso di power trio.
Ma i Cream erano un vulcano in continua eruzione: tensioni personali e divergenze musicali portarono alla loro dissoluzione nel 1968. Clapton, esausto e deluso, si rifugiò nei Blind Faith, un altro supergruppo nato con Steve Winwood. Tuttavia, il progetto durò poco e Clapton, ormai alla ricerca di qualcosa di più autentico, si avvicinò alla musica americana e al sound di The Band.
Layla e il Dolore di un Amore Impossibile
Mentre la sua carriera proseguiva con progetti come Derek and the Dominos, la vita personale di Clapton si stava trasformando in un dramma shakespeariano. Si era innamorato perdutamente di Pattie Boyd, la moglie del suo amico George Harrison. Questo amore tormentato trovò espressione in Layla, uno dei brani più intensi della storia del rock, tratto dall’album Layla and Other Assorted Love Songs (1970). La canzone, con il suo riff straziante e la struggente coda strumentale, divenne un classico immortale.
Ma dietro il successo si nascondeva il baratro. Clapton, incapace di sopportare il dolore, sprofondò nell’eroina, isolandosi dal mondo per anni. Solo l’intervento di amici come Pete Townshend degli Who lo aiutò a tornare sulla scena.
Redenzione: Slowhand e il Trionfo del Blues
Nel 1974, Clapton tornò con 461 Ocean Boulevard, un album che mostrava un suono più morbido e raffinato. Il singolo I Shot the Sheriff, una cover di Bob Marley, gli regalò il primo grande successo commerciale. Con gli anni ’70 consolidò il suo status di leggenda, pubblicando dischi iconici come Slowhand (1977), con hit come Wonderful Tonight e Cocaine.
Negli anni ’80, la vita gli presentò nuove sfide: l’alcolismo, il divorzio da Pattie Boyd e la tragica perdita del figlio Conor, caduto da un grattacielo a soli quattro anni. Da questo dolore nacque Tears in Heaven (1992), una delle ballate più commoventi mai scritte, che gli valse numerosi Grammy e toccò il cuore di milioni di persone.
L’Eredità di un Bluesman Moderno
Clapton non si è mai fermato. Ha reso omaggio ai suoi idoli con album come Me and Mr. Johnson (2004), dedicato a Robert Johnson, e ha continuato a esibirsi con una passione inalterata. La sua carriera è una testimonianza vivente di come la musica possa essere un mezzo per sopravvivere alle tempeste della vita.
Oggi, Eric Clapton è più di una leggenda della chitarra: è il simbolo di un’anima che ha attraversato l’inferno e ne è uscita con la chitarra ancora tra le mani, suonando il blues della vita.
discografia
DISCOGRAFIA ⬇️⬆️
Eric Clapton | 1970 | Debutto da solista con blues-rock e hit “After Midnight” |
461 Ocean Boulevard | 1974 | Ritorno musicale con cover reggae “I Shot the Sheriff” |
There’s One in Every Crowd | 1975 | Continuazione dello stile blues-reggae |
No Reason to Cry | 1976 | Collaborazioni con Band, Dylan e Ron Wood |
Slowhand | 1977 | Classico con “Cocaine” e “Wonderful Tonight” |
Backless | 1978 | Blues-rock e hit “Promises” |
Another Ticket | 1981 | Ultimo album per la Polydor prima della pausa |
Money and Cigarettes | 1983 | Ritorno con formazione ridotta e sound essenziale |
Behind the Sun | 1985 | Prodotto da Phil Collins, più orientato al pop |
August | 1986 | Album synth-pop con “Tearing Us Apart” (con Tina Turner) |
Journeyman | 1989 | Ritorno alle radici blues con ospiti come George Harrison |
From the Cradle | 1994 | Tributo blues acustico, primo album #1 in USA |
Pilgrim | 1998 | Sperimentazione elettronica con “My Father’s Eyes” |
Reptile | 2001 | Mix di blues, rock e jazz |
Me and Mr. Johnson | 2004 | Tributo a Robert Johnson |
Back Home | 2005 | Ritorno alle sonorità anni ’70 |
Clapton | 2010 | Standard blues e jazz con collaborazioni prestigiose |
Old Sock | 2013 | Cover e brani originali in stile rilassato |
I Still Do | 2016 | Prodotto da Glyn Johns, atmosfere blues tradizionali |
Happy Xmas | 2018 | Album natalizio |
Happy Xmas (Ed. Deluxe) | 2021 | Riedizione con brani aggiuntivi |
curiosità
“Slowhand”: Clapton è soprannominato “Slowhand” per il suo stile di chitarra lento e misurato. Il soprannome è stato dato dai suoi fan durante il suo periodo con i Cream negli anni ’60.
Membri di band leggendarie: Clapton è stato membro di diverse band iconiche nel corso della sua carriera, tra cui i Yardbirds, i Bluesbreakers di John Mayall, i Cream, i Blind Faith e i Derek and the Dominos.
“Layla”: Clapton ha scritto una delle sue canzoni più famose, “Layla”, ispirata dall’amore non corrisposto per la moglie di suo amico George Harrison, Pattie Boyd. La canzone è stata registrata con i Derek and the Dominos ed è diventata un classico del rock.
Il concerto di beneficenza per il Giamaica: Nel 1976, Clapton ha organizzato un concerto di beneficenza per aiutare le vittime di una rivolta in Giamaica. Questo evento ha portato alla formazione della sua band di supporto, i “The Core”, e ha ispirato la canzone “I Shot the Sheriff”.
Problemi di dipendenza: Clapton ha lottato con problemi di droga e alcolismo per gran parte della sua vita. Ha affrontato pubblicamente la sua dipendenza e ha parlato apertamente dei suoi problemi nelle sue memorie.
Crossroads Guitar Festival: Clapton ha organizzato diversi Crossroads Guitar Festival, eventi di beneficenza che riuniscono alcuni dei migliori chitarristi del mondo per suonare insieme e raccogliere fondi per la sua clinica di riabilitazione, il Crossroads Centre Antigua.
Induzione nella Rock and Roll Hall of Fame: Clapton è stato introdotto tre volte nella Rock and Roll Hall of Fame, sia come membro dei Cream sia come solista, oltre che come membro dei Blind Faith.
Collaborazioni: Clapton ha collaborato con numerosi artisti nel corso degli anni, tra cui George Harrison, BB King, Jimi Hendrix, Carlos Santana e molti altri.
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